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Giugno 29, 2009 - 11:34 am

Madame Jain domandò a Quong chi fossero queste persone e Quong fu lesto a rispondere dicendo che il capo Takema era un poliziotto e che molto spesso egli aveva operato in Chinatown degli assestamenti verso chi non avesse un garbato comportamento.
** you do not have permission to see this link ** Il signor Quong ha 51 anni.
Nato a Sacramento California vive nella Chinatown di San Francisco da quando aveva 8 anni.
Capo Chef a 24, a 27 apre un baracchino mobile nelle strade.

-Noi diamo, a capo Takema, un piccolo ringraziamento ogni qualvolta è possibile permettercelo.-.
Madame Ghinn-Jain parve non capire e Quong aggiunse:
-Noi poveri ambulanti ed anche qualche negozio o ristorante così quartiere è buono per i turisti e gli affari.-.
Madame Jain si interrogò sul perché i suoi uomini non facessero quello che questo poliziotto coreano pareva realizzasse con poche pretese.
-Quelli con lui?- gli chiese.
Quong come sempre era accondiscendente e rispettoso fino al punto giusto, ma di quelli con il capo Takema non sapeva nulla e perciò rispose con una supposizione.
-Capo Takema non fa mai domande su nostro lavoro e noi mai facciamo sul suo. Penso suoi amici per indagine difficile.-.
In quel momento Quong si ricordò qualcosa che il capo Takema gli aveva detto di una nave al molo 9 quindi con un giro di parole continuò.
-Egli dice di avere bisogno di un posto sicuro ed io mando da voi nobile sarta Jain, e di molte volte noi si parla di nostra piccola città in questo distretto e di traffici e di tempo e giornate fiacche e stanche. Molto commercio in Bay-Area e molte persone pericolose e che forse che so io di nave in arrivo in porto e pare cosa molto importante per lui e, ma anche per noi.-.
Quong si rimproverò; non aveva dato peso alle parole di capo Takema ed ora Uno dei capi della triade gli veniva a fare delle domande nel fango di neve adiacente al suo baracchino mobile. Almeno avesse messo una camicia pulita o fosse stato avvisato per tempo.
-Questa nave arriva al molo 9..-
Lo sapeva anche lui che quel molo era dei terribili Yakuza.
Si chinò umilmente. E notò i pesci che aveva comperato alla mattina nel secchio pieno di neve. Gli piaceva la neve, la neve gli manteneva fresco il pesce.
Non osò alzare gli occhi.
** you do not have permission to see this link ** Madame Ghinn Jain.
Nata a Xi'an in Cina.
84 anni. Vive a San Francisco da quarant'anni.
E' il leader più anziano della Triade di San Francisco.

Sapeva che c’era stata una cerimonia al giardino giapponese del tè a Golden Gate Park a cui Shiro, capo Yakuza di San Francisco, aveva partecipato ed i tre della Triade.
La voce si era sparsa velocemente e si diceva che era che tutto andava bene e che la pace era ancora garantita.
Infine si sollevò e guardò Madame Jain.
-E’ tutto Quong?- gli domando fredda come la neve che quella sera stava scendendo.
Era molto tardi, quasi la mezzanotte, e lui stava chiudendo voleva mettersi a dormire, ed in quel momento non ricordava. Cosa ancora gli aveva detto capo Takema. Forese quella era una verifica e spostò lo sguardo sulla giovane donna accanto a Madame Jain. Se sbagliava qualcosa avrebbe forse finito i suoi giorni.
Assentì con il capo e le mani giunte sopra la testa in segno di rispetto.
** you do not have permission to see this link ** La guardia del corpo di Madame Jain.
Sapeva che la giovane donna lo avrebbe ucciso se era necessario, ma non avvenne. Quong sentì l’auto bianca accendersi e poi allontanarsi.
Sollevò gli occhi e non c’era più nessuno.
Era vivo.
Si ripromise di stare più attento, non solo con capo Takema, ma per ogni eventuale piccolo dettaglio che avrebbe potuto percepire in futuro.
Si domandò se era successo qualcosa al molo numero 9.
Forse Shiro non era stato di parola.
Forse Takema lavorava per Shiro, oppure i suoi amici che erano nascosti con lui al Cliff House Restaurant per la chiusura stagionale.
Qualcuno di loro poteva essere un nemico.
Capo Takema aveva garantito per loro.

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42
Giugno 29, 2009 - 4:59 pm

Il signor Rickenbauer era stato molto disponibile e gentile, tuttavia era di gran fretta e pareva avesse un’agenda piuttosto impegnata.
Pareva che un suo conoscente fosse stato arrestato.
Sapeva che il signor Rickenbauer organizzava dei combattimenti in città nelle zone al di fuori del controllo dei servizi di sicurezza corporativi e vi era andato a guardare.
Per lo più si trattava di combattimenti tra robot, almeno in facciata gli era stato spiegato così.
In realtà si occupava di incontri clandestini con un grosso giro di puntate a cui giungeva ad assistere anche qualche ricco in cerca di emozioni più forti.
Carne ed acciaio, e dunque l’agitazione del signor Rickenbauer gli pareva quasi una normalità date le sue attività illegali. Dal canto suo lui era lì proprio per quello.
Per un lavoro.
Semplicemente.
-Allora lei, Signor Jones, sarebbe interessato ai nostri combattimenti, e come lei sa bene si accettano puntate di qualsiasi portata, ma per certi incontri, diciamo più riservati, la posta minima sale a 1000, a 2000, 5000, ed anche per gusti veramente raffinati a 10000 EuroDollari e suppongo che forse lei potrebbe entrare a farne parte con facilità appena lei mi verserà una quota d’iscrizione al club di 6000 EuroDollari e dunque la contatterò presto e sarà un onore per me farlo personalmente e farla venire a prendere con una limousine un ora prima dell’incontro, in qualsiasi parte della città. Questo sabato abbiamo delle cose eccezionali e sarò volentieri con lei ad intrattenerla per spiegarle le mille definizioni e regole di questo sport.-.
** you do not have permission to see this link ** Eddy Rickenbauer.
Donald lo osservò per tutto il tempo di quell’introduzione, ma decise d’interromperlo.
-Veramente io ero interessato a combattere.- disse franco.
Il signor Rickenbauer piegò su un lato la testa con grossa sorpresa.
-Mi faccia capire, lei vorrebbe scendere nell’arena?-.
-Esattamente Mr. Rickenbauer.-.
-Lo sa che in certi casi i combattimenti sono molto duri.-.
-Lo so.-.
-Letali. In certi casi.-
-Ne ho visto uno due settimane fa.-.
-E perché lei gloria del football dei San Francisco 49ers vincitori di 5 Super Bowls consecutivi a cavallo degli anni sessanta e settanta, l’uomo con più di 5000 passaggi realizzati e quante? Sessanta, settanta mila yard guadagnate, vorrebbe scendere nell’arena dei lottatori?-.
-Esattamente Mr. Rickenbauer.-.
Il signor Rickenbauer aveva una faccia davvero incredula e Donald Jones, il talento naturale di questo secolo, gli stava chiedendo di scendere dentro una buca a farsi massacrare da un probabile cyberpsicotico.
-Ho bisogno di lavorare Mr. Rickenbauer.-
A quelle parole nella testa del signor Eddy Rickenbauer scattò la molla d’un complesso ingranaggio. Un meccanismo dedito al fare i soldi, la grana, un’elaborata caratteristica.
-Io… Io… sono un suo grande ammiratore Jones.-
Affermò cercando di riguadagnare l’autocontrollo e già calcolava poste minime di 15000, ventimila e se sarebbe durato anche di 30 e chissà 50. Si risistemò la cravatta.
-E le assicuro che la cosa mi sorprende molto.-.
Alzandosi in piedi per aggirare la scrivania prese la mano del possente giocatore.
-Se questo è uno scherzo?- domandò ancora meravigliato.
-Non lo è signor Rickenbauer.-.
-Rickenbauer. Mi chiami solo Rickenbauer; Jones è un vero onore.-.
L’eccitazione del momento non impedì al manager di perdere il suo controllo. Era un affare. Lì davanti a sé una leggenda dello sport che avrebbe richiamato nomi illustri. Una miniera d’oro da scavare e rovesciare come un calzino. Dapprima lo avrebbe saggiato. Certo, con qualche combattimento un po’ sottotono per spargere un po’ la voce e se fosse stato bravo, forse qualcosa di più audace. Una montagna di muscoli lo era ancora e dalle montagne cadono le valanghe, valanghe d’EuroDollari.
-È un onore.- ripeté.
Sorrise ancora.
-Lo è davvero.-.
** you do not have permission to see this link ** Donald Jones.
Fece vincere il Super Bowls ai 49ers per 10 volte di cui cinque consecutive. Donny "Longarm", "Last Legend", "The Whip", ma soprattutto "SuperNatural" Jones. Si ritirò in seguito all'infortunio del ginocchio sinistro.

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43
Luglio 5, 2009 - 6:04 pm

** you do not have permission to see this link **Akhenaton. Icona. Forse è ancora collegato, forse non riuscirà più ad essere nella stessa linea di connessione, ma forse se lo cercherà, potrà trovarlo, potrà lentamente spegnere il suo interruttore ed infine cancellarlo dai due mondi.

Osserva il riempirsi del bicchiere ed è appena l’alba.
Il Glenlivet fa in fretta a scomparire proprio com’è apparso ed allora consapevole ne chiede un altro.
Ecco che il miracolo si ripete.
Questa volta però lo osserva più a lungo.
Riflette.
L'asettico barista pare nascondere nel suo silenzio una qualche connessione informatica.
Un ghigno artificiale, sintetico.
Il lavoro è finito.
La donna dell’Europa gli aveva dato gli estremi del conto.
Centomila.
Eppure aveva sbagliato.
** you do not have permission to see this link ** Speedy. Icona.
Speedy l’aveva colto di sorpreso e gli aveva scagliato un firestarter quando l’hellbound l’aveva tracciato. La scarica da un megawatt aveva fulminato una stufa elettrica e non il suo cervello.
** you do not have permission to see this link ** Programma Killer denominato: Firestarter. Si insinua tramite un programma segugio(Hellhound) nel deck di un netrunner scaricando un Megawatt di elettricità cortocircuitando l'hard-ware e bruciando i gangli nervosi. Equivalente di una sedia elettrica è un programma illegale, ma usato da chi non ha scrupoli. Il suo aspetto più comune è una colonna di fuoco.
Certo l’aveva messo fuori combattimento. Ma, ancora non lo aveva capito quando apparve un simbolo di canide. Immediatamente pensò ad un segugio.
Beve il secondo bicchiere e con il dito indice picchietta il banco.
Glenlivet in arrivo ed attraverso un beccuccio osserva lo scorrere avvolgente dell’alcool.
Ne beve subito uno e batte il banco con il bicchierino.
Annuisce con la testa e vede riempirsi la bottiglia con la scritta 12 years old. Percepisce il calore nello stomaco ed il petto chiudersi come su una boccetta di trielina.
Le anfetamine lo tengono sveglio da otto giorni, ma non vuole dormire. Vuole capire come.
In cagnolino si rivela un intruso molto più accorto, lo confonde con semplici programmi di difesa ed il fuoco si disperde come una luce artificiale esplosa nel cielo notturno del 4 luglio.
Due volte. Lo insegue, lo attende, si prepara e fugge in quelle mille direzioni.
Inghiotte il liquido.
La lingua, nemmeno sente il sapore del whisky, ancora anestetizzata dalle endorfine da quando ha lanciato gli stiletti avvelenati.
Ancora nulla.
Il bicchiere non si riempie c’è un rallentamento nella ripetizione.
Con il palmo della mano libera batte sul banco.
Sa di attirare l’attenzione.
Il robot versa.
Il robot parla.
Questo è l’ultimo amico.
La macchina non comprende, e non è una sua colpa.
La donna non comprende ma paga il debito.
La dannata furia di non esser riuscito a bruciarlo.
Lei ha dovuto andare alla stazione centrale al 756 di Vallejo st. a prendere l’intruso mentre lui si ottenebrava.
Aveva visto il ragazzo nel monitor. La donna lo picchia con regolarità, non frantuma le ossa, non sloga le mandibole, non danneggia gli occhi e le orecchie. Prende dei capelli. Una ciocca.
Per un giorno gioca con il ragazzo.
E’ bravo. Ha coraggio dice lei tranquillamente.
A lei non pesa non avere risposte.
A lei non pesa non distruggerlo.
Lei ha tutto il tempo. Ore ed ore che possono diventare giorni.
Nanosecondi con quell’icona ed un piccolo prestigio pare avere un’ombra fredda.
Non c’entra la fortuna.
Lui lo sa, ma vorrebbe negarlo.
Il freddo ora pare scomparso.
Getta sul banco 100 Euro-dollari appena stampati. Ne ha ancora 99.
Li mette nella tasca cappotto nero.
Esce nel giorno d’un’alba grigia su San Francisco.
20 dicembre 2078.
Fa freddo.
Presto sarà Natale.
Cammina con passo lesto.
Il termometro segna 35 gradi Fahrenheit, 2 centigradi.
Forse è il Glenlivet, forse è l’anfetamina, forse è il fegato che si rode.
** you do not have permission to see this link ** Zeb Paderwsky.
Età 49. Nato a Chicago, Illinois.
A 14 anni va a Detriot(Michigan), a 17 a Cleveland(Ohio), 18 a Pittsburgh(Pennsylvania) dove effettua il primo reato informatico accertato. Entra nella security di una banca, ma viene preso ed arrestato e portato nel penitenziario federale di Lewisburg. Fa 12 anni ed esce. Da allora per 19 anni, viaggia nella rete con diverse icone. Lo vedono a New York, Philadelphia, Baltimora. Anno 2065, a Virginia Beach muore un suo vicino di casa e lui se ne va anche da lì, pare non essere coinvolto.
Nel 2070 ha un gruppo di pessimi amici che bazzicano con droghe e presto si dileguano ognuno per gli affari suoi. Uno muore d'overdose nel '71. Nel 2074 lo chiamano a Las Vegas per il Tangerys. Lo assumono e si fa il nome di Death Gamer. Tutti lo vogliono. Il Tangerys in un anno raddoppia i profitti. Il Luxor Hotel & Casinò lo contende. Se ne perdono le tracce un anno fa. Il Tangerys lo cerca.

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Luglio 12, 2009 - 3:53 pm

-…parlando d’incrementi cerebrali simili alle potenzialità di, d’una memoria, d’un elaboratore elettronico. Sappiamo benissimo e lo sappiamo da tempo che il nostro cervello sfrutta una potenzialità molto limitata della sua struttura. All’inizio si pensava che fosse attorno ad un quinto poi intorno al dieci per cento, ora pare appena del 5%.-.
-Sono però migliorati i nostri sistemi di ricerca.- disse il primario.
[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
Dr. Lawrencw Myrich.
-Mi segua, sto dicendo che le potenzialità neurali sono molto più alte eppure sono fisiche. Un neurone, una sinapsi sono fisiche e sappiamo come agiscono, tempi di reazione e di sviluppo. Tuttavia davanti ad un calcolo matematico come la radice quadrata di 256, noi addirittura ne ignoriamo la risposta e ci è impossibile sapere quella d’un numero come 257.
Il cinque percento è questo mito che continua a resistere per consolare milioni di persone che sperano di poter attingere a riserve segrete di facoltà che però in realtà non esistono. Il cervello si è andato formando attraverso i processi di selezione naturale. Il tessuto cerebrale ha dei costi metabolici molto alti sia per crescere che per funzionare e sarebbe praticamente impossibile che l'evoluzione permettesse di mantenere inutilizzato il 90% di un organo.-.
Entrambi sorrisero alla signora Manko.
Fu il signor Manko a riprendere il discorso:
-Tuttavia… Gli esempi della neurologia clinica indicano inoltre che la perdita, a causa d’un incidente o per una malattia, anche di molto meno del 5% ha conseguenze catastrofiche sul suo funzionamento. Osservando gli effetti d’un trauma cranico o d’un ictus non sembra esistere nel cervello possibilità che il paziente sfugga a qualche deficit funzionale fisico, mentale!-
Lawrence Myrich prese la coppa di Champagne francese dal vassoio di un cameriere e dopo averlo giudicato come ottimo obiettarono:
-Ma se avessimo facoltà o zone di riserva inutilizzate questo sarebbe evitabile.-.
Il dottor Walter Manko aveva imitato l’illustre ospite assaporando però con troppa fretta il gusto dolce dello spumante francese e divertito delle difficoltà a replicare del famoso neurochirurgo continuò la conservazione.
-La stimolazione elettrica di punti diversi del cervello in neurochirurgia non è riuscita ad individuare alcuna area "silente", in cui applicando modesti stimoli sotto forma di lievi scariche elettriche, non fosse possibile evocare percezioni, emozioni o movimenti. Anche con l'uso di tecnologie sofisticate capaci di identificare l’attività elettrica, chimica e magnetica del cervello, EEG, PER, FMRi i ricercatori hanno individuato sempre più centri specifici a cui corrispondono funzioni psicologiche, ma anche qui nessun’area "muta".-.
Myrich deglutì con calma la prelibata coppa.
-La stimolazione elettrica sappiamo che può anche fare alcuni danni, come un ingrediente chimico, e tuttavia forse basterebbe un’interfaccia per leggere le nostre potenziali capacità di memoria. Un traduttore. Una funzione algoritmica che potrebbe aprire il codice segreto di ciò che delle improbabili zone appaiono completamente inutili. Se ora per certi versi noi riusciamo ad aprire un chip con i nostri stimoli neurali io sto dicendo che è possibile aprire con una piccola punta di grafite scrivere quelle informazioni di base che possono rimanere per sempre.-.
-Questo in certi casi accade già.- osservò il dottor Manko.
-Ed è anche vero che però viene anche visto con confusione come si trattasse d’un ricordo o dimenticato se non si continua una pratica costante e specializzata di essa. Se aprendo una pagina nera di programmazione e noi battiamo questa lingua di codici primaria facendola evolvere in un programma più semplice…-
-Non siamo delle piastre di registrazione.- lo interruppe ancora Manko.
-Esattamente. Siamo delle spugne.- Concluse sbrigativamente il dottor Lawrence Myrich dandosi ancora un’occhiata in giro per la ampia sala.
-Chi balla con sua moglie?- Domandò all’affabile primario del pronto soccorso del Saint George Memorial Hospital.
-Un amico.-.
E così Walter Manko svuotò d’un fiato la coppetta di cristallo di Boemia.
-Sua moglie è una splendida padrona di casa. Ora mi scusi altri mi richiedono.-.
Manko sorrise in risposta a Myrich che chinò leggermente di lato in capo.
-Oh, prego, comunque mi farebbe piacere parlare ancora con lei e magari esserle anche di maggior aiuto nelle sue ricerche.-.
L’offerta parve avere effetto sul volto del famoso dottor Lawrence Myrich.
-Credo, caro collega, che potremmo rivederci ancora, magari in un ambiente meno formale di questo e parlare qualche ora d’alcune mie personali e riservatissime ricerche.-.
Il viso del dottor Manko si illuminò.
-Ne sarei davvero lieto.-.
I due si strinsero la mano.

Il dottor Manko rimase solo e appoggiò il cristallo al tavolo del buffet e subito un lacchè lo portò via insieme ad altri vuoti. Era soddisfatto della conversazione e dello scambio con l’eminente neurologo. Sorrideva ancora quando guardandosi attorno per cercare qualcuno con cui fare quattro chiacchiere di circostanza, posò gli occhi su sua moglie.
-Splendida!- pensò.

Quando lei arrivò da lui gli parve un po’ preoccupata.
-C’è qualcosa che non va?- le domandò.
-No! Perché?- disse lei preoccupata ancora di più.
-Così mi sembrava!-
-No! Nulla solo che forse ho tralasciato qualche particolare.- spiegò lei.
-Cara, la festa è bellissima, me lo ha confidato anche qualche ospite e credo che li rivedremo ancora, per svuotargli i portafogli..- le sorrise per confortarla.
Lei lo guardò ancora con qualche dubbio.
-E tu… tu sei la più bella della festa.- e fece per abbracciarla, ma lei venne distratta da quel giovane ragazzo figlio di Sofianopulos. Il ragazzo era insieme ad una splendida ragazza bionda.
[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
Dottor. Walter Manko. 57 anni.
Primario del Saint George Memorial Hospital a San Francisco.
Nei due anni seguenti la conoscenza del dottor Myrich, Walter Manko si incontrò ancora con lo scienziato e molte delle teorie di costui gli furono illustrate e mostrate. Manko capì subito che erano ricerche all’avanguardia e se ne interessò attivamente partendo spesso per molti convegni fuori città.

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Luglio 21, 2009 - 9:07 pm

Distanze.
** you do not have permission to see this link ** Colonello Kane. Età 65. Origini inglesi, addestramento S.A.S. diverse missioni in tutto il mondo. Ferito tre volte. Pluridecorato. Victoria Cross. Visto di recente nella guerra sudamericana. Agisce di frequente in maniera diretta e segue poco le gerarchie ed i protocolli. Tendenza all'eliminazione fisica.
Multipli o frazioni si potevano creare con semplici passi di attraversamento obliquo creando una nuova opzione di bersaglio ristabilendo quella ideale. Una distanza era sempre una distanza. Non si poteva barare sulle evidenze dei fatti.
Un uomo d’arme: Shadow.
Rispondeva con la facilità di una pallottola. Inerte prima, dirompente un secondo dopo.
Le pietre che i titani raccolsero per uccidere l’antico dio dovevano essere di un calibro molto potente. L’operazione Titano era terminata.
Nuovo campo di fuoco.
San Francisco: Baia dei demoni.
Nuovo schieramento per un black op.
Nuovo inizio: Stabilire i contatti.
Yakuza.
** you do not have permission to see this link ** Shiro era un killer yakuza. Quando era più giovane venne mandato in Cina ad eliminare alcuni obiettivi. Questi obiettivi si rilevarono essere utili alla Triade la quale ordinò a Chang un uomo potente di fermare il killer. Shiro in questa vendetta perse due figli piccoli e la giovane moglie e tutti i suoi parenti di sangue ed acquisiti. Nonostante i diversi tentativi per eliminarlo Shiro è sopravvissuto diventando un Capo Yakuza. Il più potente di tutta l'america ed ha solamente 47 anni.
Shiro era uno Yakuza. Capo a San Francisco ed era il più grosso leader che c’era sulla costa Ovest. Quella ad est era sottosopra logorata da guerre intestine e dunque era il boss di tutto il nord america.
Don Shiro.
Triade.
Madama Jain, Gao, e Xander, erano i delegati della triade ed avevano appena incontrato don Shiro per una cerimonia del tè al Golden Gate Park. Chang era uno dei triumviri maggiori della triade a Hong Kong e sicuramente i suoi tre vicari, agivano per conto suo. Chang controllava San Francisco restando dall’altra parte dell’oceano. L’unica volta che fosse venuto a Bay-City pare fosse in seguito ad alcuni attentati della Yakuza ad alcuni alleati della triade risalenti all'incirca a venti anni fa.
Relazione dei due poli.
** you do not have permission to see this link ** Chang con la figlia Kira. Età 59. Influente capo della Triade ad Hong Kong. Nella foto se la ingrandite si noteranno i tatuaggi sulle braccia "strappati" ad un suo acerrimo rivale yakuza. Acquistò prestigio quando iniziò a vendere cimeli giapponesi dei suoi nemici sul mercato nero illegale. Alcuni di questi di inestimabile valore come certi paraventi, inro, netsuke, armature, kogo, spade, suzuribako, risalenti a secoli fa. Con il danaro ottenuto divenne in fretta un elemento di spicco della triade Hong Kong e si specializzò nel contrabbando di arte.
Pareva avesse fatto uccidere tutti i parenti di Shiro, la moglie ed i due figli e quindi venduto preziosi oggetti della famiglia, alcuni dei quali risalenti a prima del decimo secolo ed una piccola scatoletta ottagonale con decorazioni floreali di fiori di ciliegio e pesco, risalente all’imperatore Shomu, del probabile valore di sei, forse otto, milioni d’Euro-Dollari.
C’era un prezzo: Tutto veniva ottenuto in cambio di un prezzo.
Don Shiro era stato fortunato. Chang l’aveva lasciato senza eredi, senza fratelli, senza cugini, zii, nipoti. Nessun grado di parentela. Tutto ciò che avrebbe avuto sarebbe andato ad altri. Alcuni dicevano che gli avesse anche strappato i tatuaggi rituali.
Niente sangue: Era il prezzo da pagare.
Perché trattare con questi Yakuza americani?
Una nave di bambini.
Cosa avrebbe accettato la Triade dai Yakuza per quel semplice transito?
I vicari della triade ne erano a conoscenza?
Questa isola, questo luogo era, è, degli yakuza.
Loro hanno fatto alcuni dei lavori sporchi, ma qualcuno doveva aver fatto quello pulito, quello dei palazzi più alti, quello dei governativi mescolati a quello dei corporativi.

Trecento bambini: Non c’era prezzo.
Il dottor Lawrence Myrich era impaziente ed ora che Shadow era stato preso, riportato nell’ovile, era sbavante, eppure il patto era amici e bambini e la decisione era stata già presa.
Hunter: Baqi.
Anche Baqi lo voleva.
Ora doveva trovare i suoi due fratelli. Se mai erano ancora vivi e fermare la Cosmos: la portacontainer con la merce umana.
Myrich ora aveva qualcosa di nuovo da anlizzare e dei bambini nemmeno più si ricordava, eppure li aveva voluti ad ogni costo.
** you do not have permission to see this link ** Lawrence Myrich. Neuro-chirurgo. Ricercatore e studioso di fama mondiale.
Infine vi era Nakamura.
** you do not have permission to see this link ** Kaito Nakamura della Yamagato Industries un colosso asiatico.
Affiliato della Yakuza, industriale con amicizie nella Suntech, amico personale di Chang e proprietario del 8% dell’Arasaka.
Era il tramite. Nakamura è l’uomo di collegamento negli interessi di potere. C’era un prezzo per Chang, uno per Shiro, uno per Myrich. Una questione di compenso.
Personale.
Deviazione.
La guerra sud americana era stata una guerra globale, non c’erano stati tanti morti dai tempi della seconda guerra mondiale: i morti stimati tra civili e militari erano stati di 3miliardi e mezzo. Forse si arrivava a quattro conteggiando tutti gli scomparsi ed i dispersi; in concreto il doppio della guerra del 1940. Eppure non l’avevano chiamata guerra mondiale.
Era un nome altisonante, terrificante.
La terza guerra mondiale.
Era solo una guerra sudamericana.
Essere un soldato di carriera corrispondeva a combattere il nemico, ma davanti a tali cifre, a posteriori, la domanda era perché? Per cosa?
Per la droga? Era vero che gli States volevano bloccare definitivamente l’afflusso della droga con una guerra di conquista per avere un’altra ventina di stelle sulla loro bandiera?
Colonialismo.
Sembrava un’epoca terminata, come se non bastassero più i poliziotti, la legge, le compagnie di sicurezza private, i decreti speciali corporativi, le squadre speciali, i nuclei di protezione anti terrorismo, i gruppi contro i bio-terroristi, le squadre di contenimento contro gli slum, squadre d’assalto contro le gang, la divisione anti-mafia, anti-trust, anti-spionaggio, anti-corruzione, anti-infiltrazione...
Il presidente Summers aveva detto la guerra è finita.
Era dunque una questione di spesa dopo aver chiamato l’Arasaka come consulente esterno, poi come consulente generale, poi come consigliere logistico, ed andando avanti: consigliere tattico, fornitore Weapons & Supplies fino ad arruolare e far scendere nel conflitto un esercito di giovani armati pronti a fare festa con i fuochi d’artificio ultimo modello.
Troppo costoso mantenere un esercito, armato, nutrito, riparato, guidato dalla corporazione più addestrata del mondo.
Un esercito comandato da tre strateghi.
Il maggiore Ben Iscikawa. Ecuador.
Il colonnello Andonaka Nimumara. Guyana, Suryname.
Il generale Todo Niawè. Venezuela.
Le tre teste del drago giapponese a stelle e strisce inviato dall’Arasaka.
Decapitati da un fantomatico soldato.
Una fantomatica ombra.
Questo era il piano.
Nel mezzo centinaia di morti e scomparsi. La sentenza di morte era stata stabilita dall’esercito irregolare del sud, questo si diceva in giro. Era questione di tempo! Questo dicevano i Guerriglieri del Condor Andino.
Shadow tu eri laggiù.
In qualche modo tu hai fatto chinare la testa all’imperatore del sole nascente.
Tuttavia l’imperatore sa che il nemico non va risparmiato altrimenti ritorna e ti uccide.
L’imperatore sa che il nemico va annientato e ciò che non si annienta si fa proprio.
Shadow ora tu sei qui e la verità, quando la scopriremo, sono sicuro che non ci piacerà, ma siamo soldati e dobbiamo tagliare questa testa accorciando la distanza.

La guerra è una cosa sporca, ma qualcuno deve pur farla.

[Permesso negato per la visualizzazione di questo supporto multimediale]

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46
Luglio 21, 2009 - 9:09 pm

Distanze.
** you do not have permission to see this link ** Colonello Kane. Età 65. Origini inglesi, addestramento S.A.S. diverse missioni in tutto il mondo. Ferito tre volte. Pluridecorato. Victoria Cross. Visto di recente nella guerra sudamericana. Agisce di frequente in maniera diretta e segue poco le gerarchie ed i protocolli. Tendenza all'eliminazione fisica.
Multipli o frazioni si potevano creare con semplici passi di attraversamento obliquo creando una nuova opzione di bersaglio ristabilendo quella ideale. Una distanza era sempre una distanza. Non si poteva barare sulle evidenze dei fatti.
Un uomo d’arme: Shadow.
Rispondeva con la facilità di una pallottola. Inerte prima, dirompente un secondo dopo.
Le pietre che i titani raccolsero per uccidere l’antico dio dovevano essere di un calibro molto potente. L’operazione Titano era terminata.
Nuovo campo di fuoco.
San Francisco: Baia dei demoni.
Nuovo schieramento per un black op.
Nuovo inizio: Stabilire i contatti.
Yakuza.
** you do not have permission to see this link ** Shiro era un killer yakuza. Quando era più giovane venne mandato in Cina ad eliminare alcuni obiettivi. Questi obiettivi si rilevarono essere utili alla Triade la quale ordinò a Chang un uomo potente di fermare il killer. Shiro in questa vendetta perse due figli piccoli e la giovane moglie e tutti i suoi parenti di sangue ed acquisiti. Nonostante i diversi tentativi per eliminarlo Shiro è sopravvissuto diventando un Capo Yakuza. Il più potente di tutta l'america ed ha solamente 47 anni.
Shiro era uno Yakuza. Capo a San Francisco ed era il più grosso leader che c’era sulla costa Ovest. Quella ad est era sottosopra logorata da guerre intestine e dunque era il boss di tutto il nord america.
Don Shiro.
Triade.
Madama Jain, Gao, e Xander, erano i delegati della triade ed avevano appena incontrato don Shiro per una cerimonia del tè al Golden Gate Park. Chang era uno dei triumviri maggiori della triade a Hong Kong e sicuramente i suoi tre vicari, agivano per conto suo. Chang controllava San Francisco restando dall’altra parte dell’oceano. L’unica volta che fosse venuto a Bay-City pare fosse in seguito ad alcuni attentati della Yakuza ad alcuni alleati della triade risalenti all'incirca a venti anni fa.
Relazione dei due poli.
** you do not have permission to see this link ** Chang con la figlia Kira. Età 59. Influente capo della Triade ad Hong Kong. Nella foto se la ingrandite si noteranno i tatuaggi sulle braccia "strappati" ad un suo acerrimo rivale yakuza. Acquistò prestigio quando iniziò a vendere cimeli giapponesi dei suoi nemici sul mercato nero illegale. Alcuni di questi di inestimabile valore come certi paraventi, inro, netsuke, armature, kogo, spade, suzuribako, risalenti a secoli fa. Con il danaro ottenuto divenne in fretta un elemento di spicco della triade Hong Kong e si specializzò nel contrabbando di arte.
Pareva avesse fatto uccidere tutti i parenti di Shiro, la moglie ed i due figli e quindi venduto preziosi oggetti della famiglia, alcuni dei quali risalenti a prima del decimo secolo ed una piccola scatoletta ottagonale con decorazioni floreali di fiori di ciliegio e pesco, risalente all’imperatore Shomu, del probabile valore di sei, forse otto, milioni d’Euro-Dollari.
C’era un prezzo: Tutto veniva ottenuto in cambio di un prezzo.
Don Shiro era stato fortunato. Chang l’aveva lasciato senza eredi, senza fratelli, senza cugini, zii, nipoti. Nessun grado di parentela. Tutto ciò che avrebbe avuto sarebbe andato ad altri. Alcuni dicevano che gli avesse anche strappato i tatuaggi rituali.
Niente sangue: Era il prezzo da pagare.
Perché trattare con questi Yakuza americani?
Una nave di bambini.
Cosa avrebbe accettato la Triade dai Yakuza per quel semplice transito?
I vicari della triade ne erano a conoscenza?
Questa isola, questo luogo era, è, degli yakuza.
Loro hanno fatto alcuni dei lavori sporchi, ma qualcuno doveva aver fatto quello pulito, quello dei palazzi più alti, quello dei governativi mescolati a quello dei corporativi.

Trecento bambini: Non c’era prezzo.
Il dottor Lawrence Myrich era impaziente ed ora che Shadow era stato preso, riportato nell’ovile, era sbavante, eppure il patto era amici e bambini e la decisione era stata già presa.
Hunter: Baqi.
Anche Baqi lo voleva.
Ora doveva trovare i suoi due fratelli. Se mai erano ancora vivi e fermare la Cosmos: la portacontainer con la merce umana.
Myrich ora aveva qualcosa di nuovo da anlizzare e dei bambini nemmeno più si ricordava, eppure li aveva voluti ad ogni costo.
** you do not have permission to see this link ** Lawrence Myrich. Neuro-chirurgo. Ricercatore e studioso di fama mondiale.
Infine vi era Nakamura.
** you do not have permission to see this link ** Kaito Nakamura della Yamagato Industries un colosso asiatico.
Affiliato della Yakuza, industriale con amicizie nella Suntech, amico personale di Chang e proprietario del 8% dell’Arasaka.
Era il tramite. Nakamura è l’uomo di collegamento negli interessi di potere. C’era un prezzo per Chang, uno per Shiro, uno per Myrich. Una questione di compenso.
Personale.
Deviazione.
La guerra sud americana era stata una guerra globale, non c’erano stati tanti morti dai tempi della seconda guerra mondiale: i morti stimati tra civili e militari erano stati di 3miliardi e mezzo. Forse si arrivava a quattro conteggiando tutti gli scomparsi ed i dispersi; in concreto il doppio della guerra del 1940. Eppure non l’avevano chiamata guerra mondiale.
Era un nome altisonante, terrificante.
La terza guerra mondiale.
Era solo una guerra sudamericana.
Essere un soldato di carriera corrispondeva a combattere il nemico, ma davanti a tali cifre, a posteriori, la domanda era perché? Per cosa?
Per la droga? Era vero che gli States volevano bloccare definitivamente l’afflusso della droga con una guerra di conquista per avere un’altra ventina di stelle sulla loro bandiera?
Colonialismo.
Sembrava un’epoca terminata, come se non bastassero più i poliziotti, la legge, le compagnie di sicurezza private, i decreti speciali corporativi, le squadre speciali, i nuclei di protezione anti terrorismo, i gruppi contro i bio-terroristi, le squadre di contenimento contro gli slum, squadre d’assalto contro le gang, la divisione anti-mafia, anti-trust, anti-spionaggio, anti-corruzione, anti-infiltrazione...
Il presidente Summers aveva detto la guerra è finita.
Era dunque una questione di spesa dopo aver chiamato l’Arasaka come consulente esterno, poi come consulente generale, poi come consigliere logistico, ed andando avanti: consigliere tattico, fornitore Weapons & Supplies fino ad arruolare e far scendere nel conflitto un esercito di giovani armati pronti a fare festa con i fuochi d’artificio ultimo modello.
Troppo costoso mantenere un esercito, armato, nutrito, riparato, guidato dalla corporazione più addestrata del mondo.
Un esercito comandato da tre strateghi.
Il maggiore Ben Iscikawa. Ecuador.
Il colonnello Andonaka Nimumara. Guyana, Suryname.
Il generale Todo Niawè. Venezuela.
Le tre teste del drago giapponese a stelle e strisce inviato dall’Arasaka.
Decapitati da un fantomatico soldato.
Una fantomatica ombra.
Questo era il piano.
Nel mezzo centinaia di morti e scomparsi. La sentenza di morte era stata stabilita dall’esercito irregolare del sud, questo si diceva in giro. Era questione di tempo! Questo dicevano i Guerriglieri del Condor Andino.
Shadow tu eri laggiù.
In qualche modo tu hai fatto chinare la testa all’imperatore del sole nascente.
Tuttavia l’imperatore sa che il nemico non va risparmiato altrimenti ritorna e ti uccide.
L’imperatore sa che il nemico va annientato e ciò che non si annienta si fa proprio.
Shadow ora tu sei qui e la verità, quando la scopriremo, sono sicuro che non ci piacerà, ma siamo soldati e dobbiamo tagliare questa testa accorciando la distanza.

La guerra è una cosa sporca, ma qualcuno deve pur farla.

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Luglio 26, 2009 - 8:49 pm

La Marina District era congelata da una morsa di ghiaccio. Il freddo invernale donava alla città di San Francisco un’austerità d’altri tempi. Alcuni dei motoscafi nella darsena erano immobilizzati da morse di ghiaccio, impossibilitati a salpare.
** you do not have permission to see this link **Costruito dalla Bentley, il Poseidon è lungo 180 piedi, raggiunge la velocità di 40 nodi ed ha un prezzo di mercato di 50milioni di EuroDollari.

Era arrivato seguendo le disposizioni oltrepassando il Golden Gate Bridge.
La “Cosmos” stava per arrivare.
** you do not have permission to see this link ** La Portacontainer Cosmos è in grado di portare fino a 650 container ad una velocità di crociera di 30 nodi.
Gli yakuza erano ben organizzati e nulla era trapelato. Nakamura era stato ottimale nell’organizzare l’incontro segreto tra gli esponenti locali della Triade con i Giapponesi ed impeccabile come sempre aveva avuto modo di studiare le due fazioni fornendo importanti informazioni. La Yakuza guidata da Shiro era diventata una perfetta macchina di contatti trasversali e di società a prestanome, mentre la Triade era rimasta un’organizzazione di basso profilo ed in gran parte gestita da parentele ed amicizie. Nulla era trapelato. La professionalità dei giapponesi era decisamente eccellente.
Tuttavia Nakamura non aveva garantito l’esito dell’operazione ed aveva parlato di alcune defezioni nell’organigramma del servizio interno che era stato addestrato dall’Arasaka. C’era una possibile fuga di informazioni e di materiale.
La parola materiale pareva come quella di un sabotaggio industriale. Qualcuno aveva liberato “soggetti” in osservazione. Le possibilità parevano impossibili. Le possibilità di non rispettare un contratto con la Arasaka erano inferiori allo 0,1per1000.
** you do not have permission to see this link **
La Genertech aveva avuto una falla nei sistemi di sicurezza e due molecole in studio s’erano dileguate. Una molecola era stata recuperata, l’altra era ancora latitante. Lo “Shadow” riscontrante era ora recuperato e pronto ad essere sottoposto a strette osservazioni anche se vi erano dei nuovi avvicendamenti. Nakamura aveva accettato ed ora si sarebbe delineato la nuova modalità operativa. La stessa minaccia oppure addirittura un’altra aveva liberato due legati e dopo quattro giorni il terzo legato: lo “Shadow”.
Un soggetto scomparso.
La situazione era interessante e stranamente favorevole anche se poteva implicare il coinvolgimento di un'altra entità.
C’era la possibilità che qualcosa trapelasse.
Tutto era stato preparato ed era pronto.
Si era giunti al probabile epilogo.
Era necessario attendere ancora un po’ tuttavia la “Cosmos” era il cardine della vicenda.

Non si poteva rischiare. Quindi telefonò.
** you do not have permission to see this link ** L'autista al telefono al suo rientro a San Francisco.

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