18 maggio dell'Anno 75, Lothron. Quarta Era. Regione del Miredor, nell'estremo Sud della Terra di Mezzo.

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“Come una miriade di termiti su un buon legno” , disse Eäromä, guardando gli uomini sui bastioni nemici.

“Non c’è speranza di prendere quei forti” , disse Tharmaroth. “Armanô li costruì, e da due ere vigilano sulle mura di Alsarias. Aggiriamo la piana, Cirmoth; andiamo a sud. Non lasciatevi tentare!”

Le mura di Alsarias apparivano, viste dalla collina in quell’alba di primavera, come una lunga fila di denti neri e appuntiti, inframmezzata da qualche torrione e da poche e ben difese porte. Proprio come nelle canzoni dei braccianti del Mispir, e proprio come Cirmoth li aveva sentiti descrivere dai primi esploratori e dai capitani del reggente del nord, Valandor, amico di Gondor.

Oltre Alsarias, a ovest, c'era la strada per Ostelor. Oltre quelle mura, a ovest, la vittoria, rapida e decisiva, una vittoria per re Elessar; e se avessero preso Alsarias, la vittoria sarebbe venuta con l'estate. A sud c'erano i passi sulle montagne, le terre non coltivate, e un altro duro inverno.

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Le catapecchie date alle fiamme nelle quali erano stati rinchiusi i prigionieri erano ormai un ammasso di braci che cullava corpi raggrinziti, neri e piccoli come quelli di bambini, e fu accanto a quei morti che Ar-Venie fece conficcare a terra i suoi vessilli. Al centro il suo stendardo, con il drago alato bianco e la nave in campo verde, e quello di Endariel, una stella argentea in campo azzurro; ai due lati, le bandiere dei nobili dell’Alleanza.

“Se odiate Gondor, fate che lo sentano!” urlò Ar-Venie ai suoi uomini. E i Valdacli manifestarono il proprio odio con un fragore di tuono.

“Le loro donne sono vostre!” gridò Akhibrazan ai suoi uomini. “Stanotte le loro mogli e figlie saranno i vostri trastulli!” Sorrise al nipote, che camminava al suo fianco. “Tu potrai scegliere tra le donne di Urland, Mùazor.”
“E tra quelle di Gondor, prima dell’inverno”, replicò il nipote.
“Sì, anche quelle”, promise Akhibrazan.

E' giunto il giorno, e gli eserciti di Cirmoth e Akhibrazan, al quale si è unita Ar-Venie, si fronteggiano sul campo di fronte alle mura di Alsarias.

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E' la nostra quarta battaglia di "Warhammer - Middle Earth"; abbiamo pubblicato solo il roster dell'armata dei Valdacli, nella quale il ruolo dei generali è ricoperto dai giocatori della campagna Fantasy "Gli Altri Dei", mentre rimane segreto quello dell'armata di Gondor e dei suoi alleati, generale della quale sarà il Narratore (aiutato dal buon Elrond, come sempre, e d'altra parte mai potrebbe essere più appropriato ).

Si tratta questa volta di due roster da 4000 punti costruiti praticamente con le regole standard, con pochissime particolarità ed una sola sorpresa (per lato 😈 ), che non anticipiamo. I cannoni di Gondor, armi terribili derivate dalla conoscenza e comprensione della polvere usata da Saruman al Fosso di Helm, non sono più un segreto per i Valdacli e quindi non ci riferiamo ad essi, così come non è un segreto per Gondor lo specchio ustorio costruito da Artagora e Aidea sulla vicina collina - e non ci riferiamo neppure a esso.

Il tavolo da gioco non avrà caratteristiche speciali; i due eserciti si scontreranno di fronte alle mura della città su un terreno praticamente pianeggiante.

Come di consueto alcuni dei personaggi giocanti (Artagora e Indur) saranno al fianco di molti Non-Players importanti (come Ar-Venie, e Cirmoth stesso), quindi l'esito della battaglia avrà molta influenza sulla campagna stessa, sia in termini di dinamica (la vittoria o la sconfitta dell'armata di Gondor, chiamata a sud da Valadil, influenzerà notevolmente la scala temporale) che di narrativa (che cosa accadrebbe alla casata Eshe, se Ar-Venie dovesse cadere colpita da una freccia? Diventerebbe, Artagora, il conte Artagora, così come Ardic sul passo Fiammanera, se il suo specchio magico dovesse salvare la giornata dei Valdacli?)

E che vinca il migliore !