Dopo l'incursione sulle coste di Ulthuan da parte delle schiere di Naggaroth, gli oscuri servi di Khaine si riorganizzano per tentare la sortita nelle terre interne, cercando di sfondare le piane di Tor Yvresse. Da settimane tra gli Alti Maghi della Torre Bianca serpeggiano le voci di un possibile attacco e messi da parte gli intrighi politici per i posti di potere, i nobili primogeniti decidono di non farsi trovare impreparati e pianificano un attacco poderoso per sorprendere a loro volta il nemico.
Le navi nere, dopo le truppe di terra, sbarcano poche macchine da guerra, inconsapevoli di quanto siano potenti e servano per sfondare sul territorio nemico. Uno dei più difficili da espugnare di tutto il Mondo Conosciuto.
Mentre le concubine dell'oscuro sire si schierano in tutta la loro ira magica, mentre con un pugnale si provocano profonde ferite lungo le nude membra per impregnare l'aria dell'odore acre del sangue, Akhel Loto Nero plana lungo i boschi a cavallo della sua Manticora per ispezionare il luogo dove si terrà la nuova battaglia. Una Casa del Marinaio, appena all'interno delle bianche spiagge di Yvresse sembra essere il luogo ideale per posizionare i balestrieri assassini e tendere un'imboscata ai custodi del sapere degli Alti Elfi. Con gran sorpresa però, mentre il sole comincia a sorgere già scintillano all'orizzonte le armature pesanti in Ithilmar degli Elmi d'Argento. Lo squillo dei corni è sibillino, quasi fosse il canto stesso degli Antichi, la luce riflessa dalle corazze talmente accecante da sembrare il fuoco della Fenice stessa.
Le schiere nere dell'eroe corrotto Akhel sono sorprese dall'impeto delle cariche, come se i destrieri di Ulthuan fossero trasportati in volo da qualche incantesimo straordinario. I suoi occhi non possono credere a quello che vedono: in pochi minuti gli Alti Maghi vengono trasportati da forze ancestrali attraverso le pendici delle colline, come fossero di trama eterea. Niente può fermarli e fiamme azzurre si sprigionano dai loro occhi avvolgendo ogni creatura corrotta da Khaine. Il rumore assordante delle ruote di legno dei carri sopraggiunti in aiuto da Tiranoc, falcia le poche macchine da guerra, dando l'impressione di colpire ancora prima di un qualsiasi contatto fisico reale. I dardi delle baliste di Ulthuan abbattano tutto ciò che gli si para dvanti. Alcuni cavalieri argentei cadono, ma non un solo gemito di dolore riesce ad uscire dalle loro labbra, fieri ed ebbri di gloria nel sacrificio per la loro terra natìa. Gli sguardi si incrociano e quello che emerge sono secoli di collera e odio per il tradimento perpetrato nei confronti della sola dinastia elfica che avrebbe dovuto essere.
E' Khaine stesso, quasi fosse la vendetta finale covata nei lustri passati, a dare il colpo di grazia alle sue megere attraverso un potente incantesimo di Alta Magia, evocato in un antico rituale nella sua gloria antica, quando ancora splendeva più luminoso di tutti come divinità degli Alti Elfi. Prima che tradisse gli Antichi e fosse corrotto.
L'eroe degli Elfi Oscuri rimasto solo sul campo fa suonare i tamburi della sconfitta e ripiega, sarebbe stupido morire oggi. E in piani segreti saprà preparare la sua vendetta infiltrando gli assassini più spietati, dopo aver preparato egli stesso i veleni più letali per la sua lama.

Elrond vs Kurtolas.
Vincono gli Alti Elfi per Massacro (ritiro alla fine del quarto turno da parte degli Elfi Oscuri).