[size=6]Il passo è salvo! Kiryazis vittorioso! Ma la lotta è solo all’inizio ...[/size]

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Kiryazis di Hathor

Eloric di Urland, dopo il fallimento dello stratagemma volto a ottenere il controllo del passo senza colpo ferire (con la conseguente cattura del capitano Indur di Ostelor e le schermaglie delle precedenti giornate), a seguito delle tattiche di Kiryazis (che, dopo la perdita di Indur, ha preso il comando della rocca di Fiammanera e incitato i Valdacli a combattere) nonché dei trabocchetti di Ardic che hanno chiuso parzialmente la strada verso il Cammino di Trenth (il sentiero settentrionale), si ritrova isolato dal grosso dell’esercito di Urland, mandato alla conquista dei passi. Ha con sé circa 1.600 uomini (fra i quali un piccolo contingente di esploratori Umbareani a cavallo distaccati dal contingente di Sajadi e, sua arma segreta, una bombarda portata fin lassù dalle guardie scelte di Beleridan di Gondor e costruita dal maestro ingegnere Thongil).

Le forti nevicate che avevano tormentato i difensori di Fiammanera durante le precedenti giornate cessano; in una fredda e scura alba di primavera dell’anno 75 della Quarta Età, Eloric e Beleridan guidano gli uomini di Valandor Hamina, reggente nominato da Gondor, alla conquista del passo e delle terre di Trenth fino alla città meridionale di Arpel, caduta la quale Ostelor e Rò-Mollò non avrebbero più speranze.

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Kiryazis, solo al comando di un piccolo contingente di meno di 40 uomini, asserragliato nella rocca, sa di non avere speranza di salvezza ed è consapevole della sproporzione fra le forze dei Valdacli e quelle del contingente di Gondor e Urland, ma non cede allo sconforto, e continua a infondere coraggio ai combattenti mentre cerca allo stesso tempo, con l’aiuto di Loras, una via di fuga dalla rocca verso valle, per una ritirata disperata, nel caso tutto volgesse al peggio. Ciò che Kiryazis, Loras e Ardic non sanno è che i soldati del Trenth, condotti da Hamac e guidati dalla selvaggia Niara, stanno accorrendo in loro aiuto.

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Primo turno

Eloric guida le Guardie del Mispir, spalleggiate dai guerrieri Gondoriani di Beleridan, verso il fianco occidentale del picco Fiammanera, nel tentativo di prendere posizione in posizione più elevata e superare il laghetto montano e le difese preparate da Indur (il largo fossato riempito dall’acqua del laghetto stesso).

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I difensori della rocca si preparano: i balestrieri iniziano a tirare contro il nemico.

Secondo turno

Il terreno è molto difficile, e la fanteria di Eloric e Beleridan si muove lentamente, da nord a sud, oltre il dosso.

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Dalla torre settentrionale, Loras e Kiryazis guidano il tiro dei balestrieri; i balestrieri concentrano il loro tiro sugli uomini di Gondor, che subiscono molte perdite. La presenza fra le loro fila del comandante da’ loro coraggio; i Gondoriani non cedono, e continuano ad avanzare; sanno che i loro rinforzi stanno per raggiungere il passo.

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Terzo turno

La paura si dipinge sui volti degli uomini di Fiammanera all’apparire della fanteria di Urland, che avanza a ranghi serrati ed è ormai a ridosso del fossato di Indur.

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I soldati di Urland, però, anziché dirigersi sulla rocca deviano anch’essi verso il dosso e iniziano a scalarlo seguendo il sentiero aperto dalle Guardie del Mispir, mentre un piccolo gruppo di Gondoriani issa sul dosso stesso una strana macchina: una bombarda, arma sconosciuta nel meridione della Terra di Mezzo, che, diretta da Thongil, con gran fracasso, ma poco danno, apre il fuoco sulla rocca. Oltre il laghetto, a ovest, verso il bosco montano, si muovono silenziosi gli esploratori di Valandor, temibili arcieri e schermagliatori.

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Kiryazis continua a incitare i balestrieri, e larghi vuoti si sono ormai aperti fra i guerrieri di Gondor; la paura si è però diffusa fra i difensori, e Kiryazis stesso teme di dover abbandonare le difese. Improvvisamente però a sud si odono i corni da caccia del Trenth, e all’orizzonte appare un uomo a cavallo: è Hamac, che porta la bandiera del balivo Valdaclo. I rinforzi sono arrivati, e 1.800 fra fanti, milizia, balestrieri e cacciatori della regione meridionale dei Domini si schierano velocemente sul lato più scosceso del passo per portare soccorso ai difensori della rocca; in mezzo a loro c’è Niara. Kiryazis e i suoi uomini esultano!

Quarto turno

Niara, che ora, in mezzo agli uomini del Trenth, sembra non aver più paura di nulla e usa apertamente la sua debole magia di fuoco, si espone troppo, e Thongil, l’ingegnere, spara su lei con la sua macchina; ma la stessa esplode, uccidendolo assieme agli altri serventi e distruggendola in un inferno di fiamme e fumo!
I guerrieri di Eloric e Beleridan sono scossi dall’accaduto ed esitano sotto il tiro nemico, alla vista dello stendardo del Trenth portato da Hamac; Eloric stesso viene ferito dal tiro dei balestrieri.

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Quinto turno

La cavalleria Umbareana si lancia coraggiosamente oltre il fossato di Indur, e il tiro dei suoi arcieri a cavallo miete vittime fra i balestrieri della torre che circondano Loras. Ma è uno scontro impari; i balestrieri riprendono coraggio, e bersagliano la cavalleria, inferiore in numero e ostacolata dal terreno. Altri balestrieri del Trenth, nel frattempo, tirano dalle alture a sud del passo, e colpiscono i soldati di Urland che hanno appena superato il dosso.

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Sesto turno

Niara, ferita da uno degli esploratori di Valandor, si rifugia fra gli arcieri Valdacli.

Senza la macchina da guerra, Beleridan ed Eloric hanno ora poche possibilità di conquistare il passo, ma continuano ad attaccare, dirigendosi ora direttamente verso la rocca nel tentativo di conquistarla.

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Settimo turno

La cavalleria Umbareana soccombe al tiro dei balestrieri, e fugge. I tiratori di Eloric, ora, colpiscono gli uomini del Trenth, infliggendo perdite, ma Hamac da’ l’ordine di attacco e la fanteria e le spade Valdacle si lanciano contro Gondor e i traditori di Valandor.

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“Con lo scudo, o sullo scudo!” grida Kiryazis, mentre si lancia a difendere il cancello della rocca; desidera combattere, e affrontare a viso aperto l’avversario, ma i messaggeri di Hamac hanno portato l’ordine di resistere asserragliati, e di non uscire in campo aperto per nessun motivo. A malincuore, Kiryazis obbedisce, sentendo nascere, dentro di sé, rispetto per quegli uomini con l’Albero Bianco sullo scudo, che anche se ormai sconfitti continuano ad avanzare.

Ottavo turno

Alcuni distaccamenti dei Valdacli, giunti a contatto con i forti guerrieri di Valandor, vengono sconfitti e messi in fuga; uno degli stendardi del Trenth viene catturato da Eloric.

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Gli ultimi uomini di Gondor, però, cadono sotto il tiro di Niara e degli arcieri del Balivo. Beleridan trova rifugio fra le fila della fanteria di Valandor. Una nuvola di dardi colpisce ancora quella stessa fanteria; i guerrieri di Valandor fuggono verso la montagna, è rotta!

Kiryazis lascia il cancello, e si ritira all’interno della rocca, pregando Valdor di riferirgli “l’esito della vittoria”; si unisce quindi ad Ardic, che trova intento a lavorare sui rinforzi interni delle mura.

Nono turno

Eloric non intende lasciare campo libero all’avversario: richiama gli uomini in rotta e contrattacca!

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Per un momento, quando i distaccamenti del Trenth, assaliti dai guerrieri, tremano e abbandonano la lotta scappando, sembra che il passo possa ancora essere conquistato da Gondor; ma ben presto le milizie di Hamac chiudono la falla sconfiggendo Eloric e strappando agli uomini di Urland lo stendardo perduto.

Decimo turno

Mentre Hamac schiera i guerrieri Valdacli del Trenth di fronte alla rocca, a difesa del passo, Eloric e Beleridan si ritirano sul dosso protetti dai balestrieri. Gondor ha perso; Valandor Hamina non ha conquistato il Passo di Fiammanera, e la strada verso la regione di Arpel, da quella parte, è ancora chiusa.

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Ma la guerra è solamente all’inizio, è così lo è quella lotta. Eloric ha in campo ancora 500 uomini; Hamac, di fronte alla rocca, ne ha schierati circa 400, supportati da altrettanti fra cacciatori e balestrieri, e dai difensori di Fiammanera. Eloric sa di non poter tentare ancora la fortuna, non prima di aver ricevuto rinforzi dal Cammino di Trenth, ma per ottenerli saranno necessari diversi giorni; sa, ora, che per assalire Fiammanera avrà bisogno della superiorità numerica.

I 500 che ritornano assieme a lui oltre il fossato di Indur, però, gli garantiscono tempo; il fossato e il dosso, che prima erano ostacoli, ora sono per lui delle difese nei confronti di un contrattacco di Hamac e Kiryazis, e Indur stesso è ancora suo prigioniero.