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Punti Esperienza: "Il Popolo del Drago"
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Ottobre 13, 2008 - 9:32 pm

[COLOR=#0d1e3e][SIZE=5][COLOR=darkred]PUNTI ESPERIENZA[/SIZE] [/COLOR][/COLOR]
[COLOR=#0d1e3e][SIZE=3][COLOR=navy]"IL POPOLO DEL DRAGO"[/SIZE]
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Autunno dell'anno 75 della Quarta Era, sulle montagne di Morija, nell'Est di Arda, oltre la Cintura.

PUNTI ESPERIENZA:

  • ARAKHON , 5.425 più 3.990 punti bonus di gruppo. 100 punti Travel (viaggio in zone sconosciute, via terra e in cielo, 1 punto ogni miglio). 1500 bonus specifico (per aver risvegliato i Draghi, sconfitto il Cavaliere Drago e per aver accettato la sorte del Re dei Valdacli). 500 bonus per aver combattuto nella battaglia di Ra-Morij al fianco della regina. TOTALE 11.515
  • KHALID , 5.550 più 3.990 punti bonus di gruppo. 100 punti Travel (viaggio in zone sconosciute, via terra e in cielo, 1 punto ogni miglio). 1000 bonus specifico (per aver risvegliato i Draghi, accettato la sfida dell'Elfo, combattuto i Kinn-Lai). 1000 bonus specifico per aver vinto la battaglia di Ra-Morij ("Warhammer"-"MERP"). TOTALE 11.640
  • MU'HAD , 3.990 punti bonus di gruppo, essendo rimasto a Ra-Morij. 500 bonus specifico per aver accettato l'incarico di ambasciatore nella capitale. TOTALE 4.490
  • SURI , 3.800 più 3.990 punti bonus gruppo. 100 punti Travel (viaggio in zone sconosciute, via terra e in cielo, 1 punto ogni miglio). 500 bonus specifico per aver protetto e difeso Qingwen. TOTALE 8.390
  • TZU , 600 più 3.990 punti bonus di gruppo. Nessun bonus specifico. 4.590, diviso per tre (già di terzo livello), TOTALE 1.530
  • DAOUD , 800 più 3.990 punti bonus di gruppo. 100 punti Travel (viaggio in zone sconosciute, via terra, 1 punto ogni miglio). Riceve un bonus di 500 punti per aver impersonato Khalid in più di un combattimento. 5.390, diviso per tre (già di terzo livello), TOTALE 1.800

[SIZE=4]IL RE DEI VALDACLI E LA REGINA WEI[/SIZE]

Zu 'Volpe di Seta', che conosce bene le montagne, e Tian Qingwen che vi è nata, conducono la Compagnia verso nordest, verso le Montagne del Drago, che Qingwen dice essere "oltre la cintura magica che proteggeva Morija". I compagni di viaggio si fermano in un povero villaggio sulla riva di un lago, bene accolti da chi vi vive, e il giorno seguente proseguono poi a piedi, attraversando un ponte di legno e avventurandosi in una zona che Qingwen definisce carica di mistero e di magia e nella quale, da ragazzina, si era già avventurata senza riuscire a trovare il coraggio per entrare nelle 'Culle del Drago'. L'ascesa verso questa 'culla', in realtà un complesso sistema di caverne naturali e cose costruite forse dai coloni giunti da Nùmenor, nella Seconda Era, dura l'intera giornata; il gruppo camminando nella nebbia si avvicina al lago che Qingwen chiama "la vera Fonte", presso il quale Alatar ha dimorato a lungo prima di essere corrotto, ma rinuncia ad esplorarlo. Al crepuscolo, i compagni si rendono conto che all'orizzonte, verso ovest, guardando da una particolare posizione è possibile vedere due soli al tramonto. Suri e Arakhon trascrivono la posizione di quel punto, e proseguono, superando poi un ponte di pietra e avventurandosi nelle caverne.

Si rendono presto conto che si tratta veramente di corridoi costruiti dall'uomo; molti sono decorati da bassorilievi di squisita fattura, che rappresentano scene che non sono in grado di comprendere, e alcune sale sono stupende. Trovano una soglia anch'essa di pietra, oltre la quale Qingwen non è mai andata; Arakhon può aprirla, egli è 'del Sangue', e la Compagnia può scendere fino alle caverne chiamate 'Culle' ... meraviglia! I draghi esistono veramente! Non tutti i compagni trovano il coraggio per avvicinarsi a loro: Tzu, Daoud e 'Volpe di Seta' rimangono indietro. Arakhon risveglia i Draghi con la Musica (che Khalid e Lal gli hanno insegnato a suonare nei giorni di viaggio da Ra-Morij alle montagne) e con il potere che gli è stato donato da Egaewe, quando lei ha sacrificato la sua essenza nella Fonte; di fronte a lui, riconoscendolo come 'principe, i draghi Nailò "Brezza Notturna" (il Drago Nero), Sereloth "Fiore Scarlatto" (il Drago Rosso), Lasselan "Foglia Cadente" (il Drago Verde) accettano il 'patto' e si levano in volo portando fuori dalle magiche caverne un uomo e una donna ciascuno: Arakhon e Tuija su Nailò, Qingwen e Suri su Sereloth, Khalid e Lal su Lasselan.

Mentre Tzu, Daoud e 'Volpe di Seta' si incamminano verso ovest per uscire dalle caverne e scendere di nuovo verso il villaggio, i Draghi escono in volo in una valle magica, dove vengono affrontati, in aria, da misteriosi 'guardiani' che cavalcano creature nere e terribili; i Draghi, e i loro cavalieri, vincono, e Arakhon uccide l'Elfo - perlomeno, così crede - che li guidava. Ritornano poi verso il villaggio, dove la vista dei Draghi fa fuggire gli abitanti.

Nel frattempo, dopo aver visitato il lago 'della vera Fonte' (presso il quale Tzu ha un'esperienza mistica), 'Volpe di Seta', Daoud e Tzu stesso arrivano al villaggio e trovano ad aspettarli alcuni messaggeri venuti da Ra-Morij. Consegnano a Tzu un messaggio sigillato, per Arakhon, proveniente dalla capitale; una delle lettere proviene da Ciryaher ed è esplicitamente per Arakhon, l'altro messaggio è per il re di Gondor, Elessar Telcontar, da affidare ad Arakhon stesso. Tzu rompe il sigillo, e il messaggio per Arakhon si autodistrugge. La rabbia e la delusione di Arakhon e Khalid non possono rimediare, purtroppo; quando giungono anch'essi al villaggio, però, Lal decide di tentare un incantesimo che conosce e di cercare di leggere il contenuto dello scritto. Durante il tentativo, riesce a recuperarne solo una parte, dalla quale i compagni ricavano solo frammenti di quella che sembra esser stata la volontà del menestrello, ed ha una visione: l'uomo, forse, è morto cercando di aiutarli e di proteggerli dai loro nemici. Tuija spera ancora che Ciryaher si sia salvato, ed è fermamente convinta che non abbia tradito, convinzione che Arakhon condivide con lei mentre Tzu lo addita come infame.

Per quanto Suri sembri dimostrare un inusitato "affetto per i Draghi", Arakhon, Khalid e Qingwen hanno capito molto bene di non potersi fidare di loro. Si tratta di creature del male, create da Morgoth, che hanno un terribile potere e che non attendono altro che un loro momento di debolezza per potersi liberare e seminare il terrore nel mondo. Arakhon, dal corpo dell'Elfo ucciso nella valle magica, ha preso un anello con il quale può piegare alla sua volontà Nailò, il drago che a sua volta sembra dominare sugli altri; teme però che Nailò si libererebbe nel momento in cui chi lo controlla con l'anello dovesse cedere al sonno. Qingwen, che ne è fermamente convinta, spinge i compagni a tornare nella valle magica per cercare altri 'cavalieri del Drago' e altri anelli; sa che un popolo misterioso, probabilmente gli ultimi del 'Popolo Che Non Sogna', i Kinn-Lai, vi vive. Se il cavaliere ucciso era uno dei Kinn-Lai, ve ne saranno altri. Per niente sicuri della loro scelta ma comprendendo che forse è l'unica possibile ormai, ora che i Draghi sono svegli, i compagni ritornano nella valle, lasciando Lal, Tuija (che non si è ancora ripresa dalle sue ferite) e 'Volpe di Seta' al villaggio.

Nella valle, in un bosco incantato, la 'Compagnia della Luna' incontra veramente gli ultimi dei Kinn-Lai. I compagni si addentrano nel cuore del bosco, fino a raggiungere una piccola città di alberi e costruzioni in pietra. In una di queste cosruzioni, all'ingresso della quale sono poste due statue custodi che, per le fattezze, richiamano un uomo e una donna discendenti da Elros, dormono centinaia di coloni giunti da Nùmenor, incapaci di accettare la loro fine e protetti e mantenuti fra il mondo dei vivi e quello dei morti dagli incantesimi dei Kinn-Lai, che Alatar ha poi appreso e piegato ai suoi scopi. Arakhon, Khalid e i suoi compagni risalgono fino in cima a una torre a spirale, mentre a loro insaputa Tzu viene catturato dai Kinn-Lai stessi. Trovano una ragazza, l' 'ultima', così lei dice in un antico Adunaico; mentre Arakhon vede un piccolo altare sul quale sono poggiati una grande spada, una splendida corona e molti anelli del Drago, Suri parla con la ragazza, ma lei si spaventa, e fugge, e in quel momento uno dei 'custodi', una statua in bronzo, si anima per proteggerla da Suri che vuole trattenerla. Arakhon impugna la spada e lo Spettro Custode sorge dalla sua tomba per distruggerli; Arakhon vince, ma Suri e la ragazza muoiono nel momento in cui lo Spettro urla la sua sconfitta.
Arakhon indossa la corona proveniente da Nùmenor, diviene il 'Re dei Valdacli' e ne impugna la spada; Khalid prende per sé il Corno degli Eroi. Arakhon prega Qingwen di salvare Suri; Qingwen gli restituisce la vita sacrificando un antico oggetto che la regina Rugia le aveva donato. Per la ragazza, Qingwen non può far nulla. Mentre scendono verso il basso, una misteriosa figura, Phalzemir, appare dall'ombra; i compagni non riescono a capire di chi si tratti e inizialmente hanno difficoltà persino a dire se sia morto o se sia vivo. Phalzemir dice loro di bramare la morte, e di essere prigioniero in quel luogo da millenni, assieme agli altri; i morti, in quel momento, escono dalle loro tombe e si stringono attorno ai Compagni, ma Arakhon riesce ad imporre loro la volontà del Re con la Corona, e i morti fanno ala. Giunti alla soglia della torre, scoprono di non poter uscire: Phalzemir li dileggia, narrando di come i Kinn-Lai, gli Elfi Scuri, abbiano trasformato la vita dei coloni discendenti da Elros in una morte eterna già nella Seconda Era, fino a quando non rivela ad Arakhon che uscire per lui, 'che ha il Sangue', è semplice: non ha che da accettare la sua sorte, la sorte del 'Re dei Valdacli', e rispettare l'antico patto restituendo loro la libertà e concedendo il riposo. Se Arakhon accetterà, e Khalid suonerà il Corno, i Guardiani, i Kinn-Lai, verranno. Arakhon accetta, Khalid suona, e così è. Nel frattempo Tzu, catturato dagli Elfi, viene condannato a morte per aver violato il segreto del bosco: dopo che le sue ferite sono state curate con un nettare squisito contenuto in una coppa, gli viene consegnata una coppa che contiene un altro nettare, che gli darà una morte pietosa. Nel momento in cui gli Eroi suonano il Corno, gli Elfi li lasciano andare, e Tzu rimane con la coppa in mano: decide di berla, e sopravvive per caso, riprendendosi grazie alle cure di Qungwen. Arakhon e gli altri lasciano il bosco incantato e la valle magica, consapevoli di poterci ritornare (in particolare Suri ne è sicuro), ma certi anche che potranno farlo solo cavalcando i Draghi. Nel momento in cui si allontanano, uno degli Elfi lancia una sfida ad Arakhon, per vendicare il suo compagno morto nel combattimento contro Nailò: Khalid accetta al suo posto, come campione.

Al villaggio, guerrieri Chya guidati dal falso 'principe del Drago' li attendono, hanno teso loro un'imboscata e catturato Lal mentre Tuija e 'Volpe di Seta' sono riusciti a scappare fra i boschi. Il 'falso principe', che aveva aiutato Iejasu, i Chya e i Nhi ad opporsi a Rugia, è Feärre, uno dei Kinn-Lai; i draghi si scontrano di nuovo in aria contro un Elfo, Feärre muore, Arakhon è ancora una volta vittorioso ma anche il drago Lasselan, cavalcato da Khalid, è ferito a morte e cade nel lago, mentre Nailò è ferito gravemente. Arakhon sa che la perdita è stata causata dal comportamento dei Draghi stessi, che hanno volutamente rallentato le loro azioni in modo da danneggiarli, forse sperando di liberarsi. Sereloth, il Drago Rosso, consapevole di quanto è accaduto ai suoi compagni, è ora più incline a seguire la volontà di Arakhon, che lascia Nailò e i suoi compagni di viaggio al villaggio e vola verso Ra-Morij assieme a Qingwen augurandosi di giungere prima della fine della battaglia e di poterla vincere. Non sa ancora che cosa farà Iejasu, non sa chi troverà ad aspettare lui e Qingwen, ma decide di rischiare e di fare in modo che la profezia si avveri completamente, così come gli è stato detto dalla Nijen Bai e dal ministro Andaija, fedeli alla memoria di Rugia.

E Arakhon e Qingwen arrivano in tempo, anche se Ra-Morij è già in fiamme; vincono la battaglia. Iejasu, che aveva deciso di entrare in città, rimane ucciso; Yasemi e i Chya si piegano, e così come Andaija e Bai avevano detto, la visione dei Draghi e dell'antico Re Valdaclo, 'Principe del Drago' e Custode della Regina, ha un impatto tale sui Chya e sui Nhi da indurli alla pace con i Miya.

Qingwen è eletta Regina di fronte a tutto il popolo unito, e prende il nome di Wei di Morija; la 'Compagnia della Luna' è oggetto di grandi onori. Suri 'Servo di Arakhon' è ammesso alla corte di Wei come un fratello; Tuija come 'Venuta dall'Ovest' (anche se così non è, ma Tuija, che ha perso tanto, questa volta non lo dice) e Khalid come 'Eroe della Luna' sono eletti Principi di Morija. A Lal e Daoud, figli di Mutamin, vengono concessa l'eterna amicizia del regno orientale e una grossa rendita, a Muhad viene confermato l'incarico di ambasciatore di Tul Harar. Zu 'Volpe di Seta' e Tzu 'Coraggioso sotto il Cielo' sono ora Capitani del Drago.

Anche se la battaglia è stata vinta e i Mumakani di Dwalat decimati (di Dwalat non si hanno notizie), i marinai della 'Daracil', purtroppo, hanno avuto moltissime perdite fra le quali il coraggioso Barak; Ghaouti, giunto per aiutarli, è rimasto gravemente ferito, e Muhad ha visto cose tremende e combattuto gli Spettri di Morgoth assieme ai coraggiosi cavalieri di Ra-Morij, che gli hanno salvato la vita. Rimane anche il dolore per Ciryaher, che Naerus ha visto scomparire assieme a Jaichim e alla malvagia Nijen Huang nel rogo della sala del trono, e che neppure Tuija riesce ormai a credere vivo, anche perché il menestrello ha fatto in modo che tutte le sue cose fossero recapitate alla ragazza.

Una sera, dopo i festeggiamenti, Arakhon riceve la visita della Nijen Bai. Arakhon per quanto 'Re dei Valdacli', è ancora Arakhon, e nei festeggiamenti non si è risparmiato, tanto che la Nijen appare ai suoi occhi persino più vecchia. Bai insiste affinché Arakhon partecipi ad un rito che non si svolge più da molti secoli, affermando che da esso dipende il futuro di Morija e nessun vincolo deriverà da esso per il Valdaclo. Arakhon, consapevole dell'importanza, accetta; beve una pozione, e non ricorda molto di ciò che segue, se non una stanza carica dell'odore dell'incenso e l'immagine di una bellissima donna orientale che non aveva mai visto e che gli appare velata di seta e delle ombre della stanza stessa, e la migliore notte della sua vita.

Sereloth e Nailò riposano ora nelle 'Culle dei Draghi' della capitale, accuditi da uno stuolo di servitori. Naerus ricopre il ruolo di principe sovrintendente. Bai e Andaija muoiono improvvisamente; Wei non ne è sorpresa, e spiega ai Compagni, che partecipano alle loro esequie, che erano troppo legati alla Fonte per poter sopravvivere, e che hanno consumato tutto ciò che rimaneva loro per aiutarla e per onorare Rugia. Come Rugia aveva voluto, ora solo Wei ha veramente il dono della magia, in Morija; Wei rivela ad Arakhon di aver rinunciato, della sua Arte, a 'tutto ciò che non è vita'.

Ottobre sta per finire, ed è tempo di tornare ad ovest; la regina Wei di Morija, Tian Qingwen, annuncia di voler rispettare la parola data e di volerli seguire 'fino alla fine della storia'.

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