Interludio: L'ascesa dell'Ombra (estate dell'anno 75QE) | Terra Di Mezzo | Forum

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Interludio: L'ascesa dell'Ombra (estate dell'anno 75QE)
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1
Giugno 16, 2008 - 10:36 pm

[SIZE=2]Spalancò la porta delle sue stanze usando il potere dell’Aria e se la sbatté alle spalle, senza provare la solita soddisfazione alla vista dei raffinati tappeti provenienti dal Grande Harad e da Morija, con le loro intense tinte di rosso, oro e blu; degli specchi molati di Ostelor; del lavoro a foglia dorata che adornava in un complesso intaglio il tavolo sistemato al centro del pavimento. Un mastro artigiano proveniente da Umbar l’aveva creato, lavorandovi per quasi un anno. [/SIZE]
[SIZE=2]Il Maestro lo notò a malapena; la missione a Ny Chennacatt era fallita, e desiderava provare dolore, rabbia, ma sentiva soltanto stanchezza.[/SIZE]
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[SIZE=2]“Joiya!”[/SIZE]
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[SIZE=2]Cosa strana, lei non era lì. La donna avrebbe dovuto essere impegnata a sistemare le stanze. [/SIZE]
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[SIZE=2]“Che un fulmine ti divori! Dove sei? Joiya!”[/SIZE]
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[SIZE=2]Colse un movimento e si voltò, pronto a coprire Joiya d’insulti. Le imprecazioni gli si strozzarono in gola quando Fuinur fece un passo verso di lui, con la grazia sinuosa di un serpente. Aveva l’apparenza di un uomo, non più imponente di tanti altri, ma la somiglianza finiva lì. Gli abiti e il mantello neri come la morte, che pareva si muovessero a malapena mentre camminava, facevano sembrare ancora più pallida la bianca pelle della ragazza, riversa ai suoi piedi. [/SIZE]
[SIZE=2]E non aveva occhi. Quello sguardo cieco riempì Alatar di curiosità; mai prima d’ora l’Elfo aveva osato presentarsi al suo signore in quella forma.[/SIZE]
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[SIZE=2]“Cosa ci fai qui?”[/SIZE]
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[SIZE=2]Le labbra esangui di Fuinur si tesero in un sorriso. “Posso recarmi ovunque ci siano ombre e morte, ora”. La sua voce aveva il suono di un serpente che strisciava fra le foglie morte. Fuinur guardò Joiya. “Anche Anysa è morta. Il patto è rotto”.[/SIZE]
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[SIZE=2]Alatar, suo malgrado, si costrinse a distogliere lo sguardo dal viso liscio e pallido, e dalla pelle diafana di Fuinur, tesa sopra le ossa. [/SIZE]
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[SIZE=2]“Il patto è rotto, Alatar. Addio”[/SIZE]
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[SIZE=2]Tutto era nitido nello specchio che aveva di fronte, appeso al muro. Tutto, tranne l’Elfo. Fuinur era potente; ora apparteneva al mondo delle Tenebre. Potente come lo erano stati i Cavalieri di Mordor, e più di loro, tranne forse il solo Re Stregone. Nello specchio, era una chiazza indistinta. Eppure, non avrebbe potuto volgere la sua forza contro chi aveva reso eterno quello stesso potere. Nella voce di Alatar ritornò la forza.[/SIZE]
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[SIZE=2]“Chi servi, Fuinur?”[/SIZE]
[SIZE=2]“Io servo il …” [/SIZE][SIZE=2]L’Elfo s’interruppe di colpo, all’improvviso consapevole del luogo in cui si trovava. Sarebbe stato piacevole, per lui, soffocare Alatar con le sue stesse mani, mentre il fuoco dello Stregone lo divorava, nell’oblio di entrambi. Ma non poteva. Abbassò la voce. “Io servo il Signore delle Tenebre, come te. Lo serviamo entrambi.”[/SIZE]
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[SIZE=2]“Se desideri vederla a questo modo”. Alatar prese un respiro profondo. “Ma dovrai lo stesso dirmi perché ti trovi ancora qui invece che nella piana di Chennacatt. Ti era stato dato l’ordine di trovare gli uomini che hanno ucciso tua figlia. Perché non stai obbedendo?”. [/SIZE]
[SIZE=2]Fuinur ringhiò, e rise, un suono che faceva rabbrividire fin nelle ossa.[/SIZE]
[SIZE=2]“Le cose sono cambiate. Come hai detto tu, Alatar, mia figlia è morta. Non ti obbedisco più. Lei doveva vivere, prima di ogni altra cosa. Più di ogni altra cosa!”[/SIZE]
[SIZE=2]Alatar si preparò a rispondere. “Alcune questioni non erano più sotto il mio controllo. Non immaginavo che una Sapiente li avesse seguiti nel cammino verso la fortezza. L'hai visto tu stesso. Tu, Fuinur, hai rinnegato i giuramenti che avevi fatto e ne hai prestati altri, e sono questi i giuramenti ai quali obbedirai”. Un aspro, stridente rumore gli fece girare la testa di scatto.[/SIZE]
[SIZE=2]Fuinur stava passando una mano sul ripiano del tavolo, e dei sottili riccioli di legno seguivano la scia delle sue unghie. [/SIZE]
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[SIZE=2]“Tutto è cambiato, Alatar”. [/SIZE]
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[SIZE=2]Alatar fissò le intaccature che deturpavano il legno lucido e fu invaso dalla collera. “Metti in [/SIZE]
[SIZE=2]dubbio le mie parole? Dovrei strapparti l’anima. Il tuo compito non è dubitare. O capire. Il tuo compito è obbedire! Darai lezioni di obbedienza ai cani. Questo lo capisci? Al passo, cane, e obbedisci al tuo padrone!”[/SIZE]
[SIZE=2]La follia invase la stanza. Fuinur si mosse più veloce di una vipera all’attacco. Alatar gridò i suoi incantesimi mentre la mano di Fuinur gli si chiudeva sul polso in una morsa schiacciante; le ossa sfregarono una contro l’altra infliggendo allo Stregone dolori atroci, il fuoco nero divorò il volto dell’Elfo. Nessun grido, però, lasciò mai le loro labbra, fin quando tutto si quietò. Alatar si ritrasse.[/SIZE]
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[SIZE=2]“Ascoltami bene, Istar”, disse Fuinur. “Non posso distruggerti, mentre tu puoi distruggere me. Questo lo so. Ma sono capace di infliggerti dolore e forse di ferirti in modo tale da aprire una breccia e far arrivare fino al tuo cuore la lama di chi ti sta cercando. Eppure, questo sarebbe gran danno, perché abbiamo pronunciato gli stessi giuramenti. Quindi me ne andrò; continuerai la tua lotta, e io non ti tradirò, ma non sarò più tuo alleato. Io troverò quegli uomini e li ucciderò. Non possono ingannarmi; torno nella mia terra, e là, ora, ci sono altri che mi riferiranno di loro, e mi guideranno. Entro un mese, prenderò qualcuno dei loro cari. Un figlio, una figlia, una sorella. Non sapranno chi prima che il prescelto sia morto gridando. E quando non sarà rimasto in vita più nessuno del loro sangue eccetto loro stessi, li porterò alla torre di Ardor. Ci impiegheranno anni a morire. Capiranno che cosa hanno fatto, proveranno il mio stesso dolore. Hai capito adesso, Istar?”[/SIZE]
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[SIZE=2]Fuinur emise un verso a metà fra un gemito e un singhiozzo; con un ringhio, scaraventò Alatar attraverso la stanza.[/SIZE]
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[SIZE=2]“Hai capito, umano?”[/SIZE]
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[SIZE=2]Non vi fu risposta. Fuinur si voltò, e scomparve.[/SIZE]

18 Messaggi
(Offline)
2
Giugno 18, 2008 - 8:24 am

Carin, e sotto la torre di Ardor si trova un altro non-morto.... Sergil l'ostetrico (la fu stella saggia) con il suo braccio ricostruito in uno dei materiali PIu' dei tempi che furono, sempre illuminato dalla Presenza del potere del suo mentalismo e della oramai fioca luce del pendente del suo ex-amore Ulrith....

Oltre al Pentolino di Maragast - ti ricordo dei nomi che ci riportan ad una dozzina di anni fa...
Kynac - Kasha - Ysim - Fidia - Ulrith - Ardinaak - Bozisha-Dar - Cambragol - Elosian

mi mancavan pochi px x il 9° lv e dei punti caratteristica causa Vampiri di Morgoth...

36 Messaggi
(Offline)
3
Luglio 4, 2008 - 11:20 pm

Non ricordo perchè intrapresi questo viaggio, re Earoma mi diede il permesso di unirmi al gruppo che si accingeva a partire alla volta di Ny Chennacat; come se Io avessi il bisogno del permesso di un re minore per andare in qualche luogo, ma tutto sommato preferisco stare in compagnia dei miei fratelli minori che degli uomini.

Tara, l'unica umana del gruppo, non saprei dire di lei, è strano vedere che negli ultimi tempi al di fuori del regno di Gondor degli elfi si accompagnìno a degli uomini, ma dopo aver parlato con Earoma mi è stato tutto più chiaro.
Tutti i fattori che la legano a questa missione sono un oscuro presagio, ne sono certo.

Il male che non dorme mai ci accompagnerà fino a destinazione, sempre se giungeremo fino a li.
Ci stiamo dirigendo verso l'antica dimora di Akorahil, il leggendario servo di Morgot, l'oscuro signore.
Egli non permetterà che, chiunque non appartenga alla sua ignobile casta, entri impunemente nella sua antica dimora, i suoi servi cercheranno di sbarrarci il cammino con tutte le loro forze, vorrei solo avere il potere per impedire che tutto questo accada.

L'antico potere del mio popolo non cammina più su questo mondo e il male dilaga sempre più tra le genti libere di Arda.
Ilùvatar volle la creazione di questo mondo per noi, i primogeniti, le sue creature, i suoi Figli; i miei antenati però dall'inizio di Arda fino alla fine della terza era hanno tentato in tutti i modi di fuggire da quì..........perchè??? E nostra e dobbiamo riprendercela!!! Non per capriccio, non per avidità ma per amore verso Ilùvatar.

Se i Noldor camminassero ancora su questo mondo il male non potrebbe esistere e resistere a lungo.

DOVE SONO GLI ESERCITI DI FINGOLFIN, DI FINGON E DI FINARFIN, DOV'E L'ECO E LA POTENZA DEL CORNO DI TURGON?

Ombre del passato, fantasmi nelle sale profonde della terra, sussurri ed echi lontani.
Poche creature possono ricordare tutto questo e ancora meno hanno il cuore e la coscenza per comprenderle.
Se Ilùvatar stesso avrà predisposto nella sua mente che io debba mettere fine al male su questa terra ebbene io darò la mia vita e la mia immortalità per questo.
Cosicchè ritornando in Valinor, verso le ampie e maestose Aule di Mandos io possa rivolgermi ai miei fratelli dicendo loro :" FRATELLI, CIO CHE DALLA NOTTE DEI TEMPI NOI ABBIAMO COMBATTUTO OGGI DORME PER SEMPRE, RITORNATE LADDOVE LA VITA DEL NOSTRO POPOLO EBBE INIZIO, RISTABILITE L'AMORE E LA PROSPERITA' NELLA NOSTRA TERRA NATIA CHE PER FARE DISPETTO AL NOSTRO SOMMO PADRE CI E STATA USURPATA. RITORNATE AD AMARE I LUOGHI CHE HANNO VISTO GERMOGLIARE LA NOSTRA RAZZA PURA ED INCONTAMINATA. COSI COME FORSE NELL'INFINITA CLEMENZA DI MANWEE POTREMO FINALMENTE TROVARE PACE NEI NOSTRI CUORI, FINANCHE' VEDERE IL PERDONO ACCORDATOCI PER LE MALEFATTE CHE ALCUNI DI NOI IN PASSATO OPERARONO A DISCAPITO DEI LORO STESSI FRATELLI. IO VI DONO LA TERRA LIBERA, IL MALE IN ESSA NON FARA' MAI PIU' RITORNO".

Pensieri, sogni.

Forse voglio solo dare un senso alla mia presenza in un mondo che non mi vuole, che non mi appartiene più,ma io mi sento ancora legato a questa terra. Molto dovrà ancora essere fatto e non so se potrò contare su qualcuno per fare tutto questo; chi potrebbe condividere tutto il mio dolore e il mio desiderio, chi potrebbe rischiare tutto per una causa che non gli appartiene. Sono solo oppure uno degli ultimi rimasti, sicuramente l'unico finora dalla parte giusta.
Eppure uno scopo supremo deve esistere per spiegare la mia presenza qui.
Potrei andarmene, ma non ci riesco e in cuor mio non lo voglio fare.
Chi potrà mai condividere questo pesante fardello con me......... chi???

I pensieri e le preoccupazioni cominciavano ad appesantirmi la testa, i preparativi per la partenza erano imminenti.
Non avevano la consapevolezza di ciò che si sarebbero trovati davanti.
Il tradimento di Fuinur si sarebbe rivelato più pericoloso e più profondo di quanto temessi, ma anche avendo coscenza di questo che cosa potrei fare io?
Colui che doveva essere il mio maestro si è rivelato il mio più acerrimo nemico.
Il suo tradimento è forse più antico di quanto io tema.
Spero di no dovermi confrontare con lui adesso, non avrei la forza.
Ma una cosa è certa, non cadrò anch'io preda dell'oscurità, se questo dovesse però succedere, e la mia ultima possibilità di restare una creatura libera dovesse mancarmi dovrò anticipare la mia dipartita verso le Aule di Mandos.
Se invece dovessi fuggire al mio destino, Alatar e Fuinur pagheranno per tutto questo, per tutto il male che hanno fatto, la loro dannazione sarà eterna e strisceranno ai piedi del loro padrone come vermi, al di la dei confini del mondo.

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