Epilogo: Crepuscolo (Ardor, nell'anno 76 della Quarta Era) | Terra Di Mezzo | Forum

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Epilogo: Crepuscolo (Ardor, nell'anno 76 della Quarta Era)
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Luglio 12, 2009 - 5:12 pm

[COLOR=#0d1e3e][SIZE=5][COLOR=darkred]EPILOGO:[/SIZE] [/COLOR][/COLOR]
[SIZE=3]"CREPUSCOLO" (la fine della Corte di Ardor nella Quarta Era e la speranza di Nùmenion)[/SIZE]

[SIZE=1]L'antefatto è su questo thread: [/SIZE]** you do not have permission to see this link **

[SIZE=2]Dopo il ritorno di Fuinur e Morgil a Menelcarca, tutto si svolge velocemente, e la storia della Corte di Ardor Rinata si rivela essere quella di un astro cadente, che solca il cielo del meridione della Terra di Mezzo, illuminandolo con il suo splendore e intimorendo i popoli del mondo, per spegnersi rapidissimamente in un tramonto rosso come il fuoco che lascia poi il buio.[/SIZE]

[SIZE=4]Il 'dio Amaav' e le fortezze di Ardor[/SIZE]

[SIZE=2]Morgil e Fuinur tornano da un primo viaggio a est, che hanno intrapreso volando sulle ultime Fell Beast di Ardor assieme a Elendil e nel corso del quale hanno incontrato Lynn, Xir e Aetos. [/SIZE]

[SIZE=2]Lynn ha risposto alla chiamata di Fuinur, ed è venuta da molto lontano, da Gondor, guidata dai sogni; è una delle Sacerdotesse Bianche, le Sacerdotesse del Telaio, e Fuinur si ricorda di lei perché era stata dama di compagnia di Ardaniel. Morgil, inoltre, gliene ha parlato a lungo. Xir è suo figlio, un Mezzelfo che Lynn racconta esser nato da una fugace relazione con uno degli Elfi della corrotta Ardor. Aetos è in realtà Divym Slorm, un avventuriero venuto ad Ardor da Gondor, molti anni prima, rimasto poi avvinto nelle trame della Corte e successivamente rifugiatosi ad Hathor assumendo le spoglie di un capitano di ventura piuttosto ricco e rispettato.[/SIZE]

[SIZE=2]Nei primi mesi dell’anno 76, Fuinur e Morgil, attraverso gli incantesimi di divinazione resi più forti dalle sacerdotesse Tesarath presenti a Menelcarca, oltre a vedere ciò che accade a Ny Chennacatt e il grave ferimento di Tuija che Morgil intende utilizzare come legame fra Fuinur e Anysa, apprendono della sconfitta di Zayed di Tul Harar e della scomparsa di Arakhon dal campo di battaglia. Il pretendente al trono dei Valdacli, al quale Fuinur ha scritto una lettera (Fuinur non sa però se Arakhon l’abbia ricevuta prima della battaglia o meno), e dell'alleanza col quale Ardor ha bisogno per fronteggiare Alatar, viene catturato dai capitani di Alatar stesso e condotto lontano. Fuinur evoca allora una grande creatura dell’Abisso, che manda alla ricerca di Arakhon, con l’ordine di agevolare sì la sua fuga ma di ucciderlo nel momento in cui dovesse avvertire con certezza che Arakhon ha ceduto di fronte alla volontà di Alatar e alla sua magia.[/SIZE]

[SIZE=4]Il ritorno dell'Ordine di Tesarath[/SIZE]

[SIZE=2]Da Menelcarca, le sacerdotesse di Tesarath richiamate nel frattempo da Fuinur (Madre delle quali è divenuta Sheriam, dopo che Fuinur ha costretto Maité a rinunciare al giuramento ad Ardana) si dirigono in molte direzioni, allo scopo di raccogliere alleati per la corte. Alcune, come Ianwen, si recano presso popolazioni ostili che però portano ancora il timore degli Elfi nei loro cuori; altre, come Maité, si recano ad Hathor, che aveva sempre mostrato amicizia verso la Corte, e poi a est per cercare supporto fra i Valdacli stessi. Altre ancora, come Eirbé e Caralin, si dedicano ad eseguire ciò che Morgil e Fuinur ordinano loro - Eirbé viaggia fino alla corte di re Eäromä, portando un messaggio di Morgil, che però Eäromä rifiuta, e incontra Tuija. [/SIZE]

[SIZE=2]Una di queste Tesarath, l’astrologa Faelivrin, cercherà e troverà più tardi proprio Tuija, che su richiesta di Eäromä si era diretta proprio verso la Corte di Ardor Rinata; Faelivrin si scontrerà con la guardia del corpo di Tuija stessa, uccidendola e rimanendo mortalmente ferita, ma verrà poi salvata da Morgil. Tuija raggiungerà Menelcarca, dove s’incontrerà con Fuinur e gli parlerà di Anysa, la figlia per la perdita della quale Fuinur incolpa Alatar. Rimarrà poi a Menelcarca per diversi mesi, trattenuta da Morgil, che cerca di guarirla dagli effetti dell'Alito Nero e intende affidarle messaggi per Arakhon.[/SIZE]

[SIZE=2]A Menelcarca ritornano anche gli Elfi Fuinar guidati da Gildor. Il popolo di Gildor non si era schierato in difesa delle frontiere occidentali di Ardor all'epoca della guerra contro i Valdacli, e Gildor teme ora che Fuinur re di Ardor coltivi contro di lui propositi di vendetta; ma Fuinur non si vendica del tradimento di Gildor, e per mostrargli che Ardor Rinata non è il regno di Ardana, accetta la sua sottomissione e lo perdona. Gildor riceve da Fuinur il compito di muovere tutto il suo popolo a Menelcarca, circa trecento Elfi dei Boschi.[/SIZE]

[SIZE=2]Attraverso i loro simulacri Vanaril e Sargil (giovani Elfi Fuinar nei quali i Signori di Ardor Rinata possono infondere parte del loro spirito), e con l’aiuto di Aetos ed Elendil, Morgil e Fuinur cercano prima in maniera infruttuosa di far rinascere il culto del dio Amaav presso i Mumakani, e poi esplorano alcune delle fortezze abbandonate di Ardor - in particolare Tharin, il tempio delle Tesarath. A Tharin rinvengono le tracce di una difesa disperata, culminata nella morte delle ultime sacerdotesse dell’Ordine, murate vive dai Valdacli (lo Specchio di Tharin, per qualche motivo, non è stato usato per la fuga). Nella ricerca degli altri Specchi e di altri Elfi della Corte, Vanaril e Sargil assieme ad Aetos, Lynn e Xir giungono ad Hathor, dove visitano prima Parga e poi Tanith, la capitale, assediata dai Mumakani. A Parga ricevono sostegno dall’Arconte Athanasios, che permette loro di incontrare la Tesarath Siuan, nascosta nella città assieme a due suoi guardiani, e si reca anche di persona a Menelcarca; Athanasios, nella sua eterna ricerca di un modo per riportare Hathor alla potenza del passato e per renderla di nuovo libera da influenze straniere, accetta di aiutare gli Elfi della Rinata Corte e di fornire loro mezzi e materiali per realizzare un insediamento a nord, oltre le terre di Geshaan e Tanturak. Athanasios manda da loro Aidea, una donna che ha già utilizzato in molte missioni come spia.[/SIZE]

[SIZE=2]Aidea, affascinata dagli Elfi ma in particolare attratta dalle conoscenze e dal carattere di Lynn, e spinta dall'ideale di Hathor libera, accetta di aiutare Fuinur e Aetos. Parte con loro, e mentre Lynn torna a Menelcarca e Xir lascia Parga con Siuan diretto a nord per realizzare l’insediamento, prima li guida nel Mumakan a incontrare gli Umar, poi si muove per loro in Hathor sfruttando le sue conoscenze e le persone con le quali è in contatto al fine di favorire il lavoro di preparazione di Aetos e di far cadere i Valdacli in una trappola; avvicina Ralmoth introducendosi di persona fra i capitani, e falsifica le mappe dei Valdacli, che si trovano così impegnati in battaglia su un terreno sfavorevole nonché privi del supporto di gran parte degli Hathoriani, in quanto Athanasios ritarda la marcia delle sue truppe.[/SIZE]

[SIZE=4]La battaglia di Tanith (battaglia del Mumakan)[/SIZE]

[SIZE=2]Fuinur, attraverso il suo simulacro Vanaril, parla con gli Umar facendo apparire un’enorme immagine del dio Amaav. Gli Umar, intimoriti, accettano di combattere per gli Elfi di Ardor e di riconoscere Aetos come loro generale. Fuinur manda anche in battaglia alcuni degli Elfi di Gildor, e le Tesarath Alviaré e Nienné delle Verdi – con Nienné, Aetos ha stabilito un legame, tradizionalmente da sempre riservato ai Signori di Ardor e identico a quello che Morgil ha con Eirbé.[/SIZE]

[SIZE=2]La battaglia di Tanith, nonostante tutto questo e nonostante il valore di Nienné e Alviaré, non però è favorevole agli Elfi di Ardor. Gli Umar Mumakani vengono sconfitti a causa di un errore di Aetos e probabilmente degli incantesimi di Alatar, che favorisce ora i Valdacli. Quella che doveva essere una facile vittoria si tramuta in un massacro; Ralmoth, capitano dei Valdacli, trionfa, i Mumamaki fuggono a est, solo uno dei loro Umar sopravvive. Alviaré e Nienné vengono catturate. [/SIZE]
[SIZE=2]Aetos, alla ricerca di Nienné, si nasconde nel territorio di Tanith, capitale di Hathor ora liberata, ma viene riconosciuto dal capitano Valdaclo Tarush e inseguito. Grazie all’incantesimo contenuto in un oggetto che aveva da moltissimi anni, Aetos torna a Menelcarca; anche Lynn riesce a tornare a Tharin grazie ad Aidea, che viene gravemente ferita. La donna, ormai, si è compromessa per loro, e può muoversi fra gli Hathoriani solo con difficoltà e immensa cautela.[/SIZE]

[SIZE=2]Tanith liberata accetta la guida di Xan, 'Difensore dell'Umanità', come Stratega; Athanasios e gli altri Arconti che avevano sostenuto Ardor si trovano in difficoltà, la loro fazione politica crolla e sono costretti all’esilio. Hathor in segno di riconoscenza nei confronti dei Valdacli, che comunque ne hanno assicurato la difesa militare durante tutti gli ultimi dieci anni, decide di rinunciare alla sua effimera libertà e chiede di poter essere riconosciuta come protettorato di Arcil di Nindamos. Arcil stessa si reca in visita nelle terre appena liberate.[/SIZE]

[SIZE=2]Sheriam, dopo molte ricerche, in preda al dubbio, ha un colloquio con Isandre, l’ultima assieme alla bambina Liandre delle Sacerdotesse del Telaio del Tempo, l’ordine al quale appartiene anche Lynn (ma Lynn non ha ricevuto l’istruzione necessaria a comprenderne le trame). Sheriam e Isandre sono state compagne in passato, e un forte sentimento di affetto le lega ancora; Isandre rivela a Sheriam ciò che sa, ovvero che Xir, il vero nome del quale è Númenion, non è figlio di Lynn ma discendente di Ardana. Egli è quindi il vero erede di Ardor; Lynn, per ordine di Ardaniel, l’ha protetto e condotto lontano, nascondendone l’identità per tutti quegli anni, a costo di gravi sacrifici. Isandre, permettendole di leggere nel Telaio, rivela anche a Sheriam che il sangue impuro di Númenion non è più veramente divino; i figli di Ardana non sono dei, quindi, e il rituale del Sole e della Luna non avrebbe potuto avere compimento. Ardana ha dedicato la sua intera vita a inseguire un’illusione, e così tutti coloro che hanno creduto in lei; l’era degli Elfi di Ardor, con la morte di Ardana, alla fine della Terza Era, è finita. [/SIZE]
[SIZE=2]Sheriam è sconvolta; Isandre crede però che ci sia ancora una speranza per Ardor, e che questa sia Númenion stesso. Egli cammina però su un filo, in bilico su un precipizio, spinto da molte forze che si contrastano; è circondato da molti pericoli sia all’interno della Corte che fuori da essa. Sheriam si convince che Númenion, quale erede di Ardor, merita tutta la fedeltà dell’Ordine e il supporto di cui esso sarà capace; chiede a Isandre di aiutarla, ma rimane sorpresa e dolorosamente colpita quando quest’ultima rifiuta. Isandre teme che Fuinur, o Alatar, o altri della loro schiatta possano toccare il Telaio del Tempo per brama personale; chiede a Sheriam di ucciderla quale ultimo grande atto d’amore, in modo che il segreto del Telaio possa morire con lei. Uccidendola, le risparmierà anche la decrepitudine, che ormai non può più arrestare e che sarà lenta e dolorosa. Sheriam lascia la Sala del Telaio in lacrime, gettando via il suo pugnale, dopo aver compiuto quell’ultimo atto.[/SIZE]

[SIZE=2]L'Ordine di Tesarath ha un particolare legame con Morgil, che era stato unito in matrimonio a Ulrith, Madre dell'Ordine alla fine della Terza Era. Sheriam crede di poter concedere a Morgil la sua fiducia, anche di fronte agli atti che quest'ultimo ha compiuto in difesa dell'Ordine e della memoria di Ulrith; dopo averlo incontrato ed essersi confidata con lui chiedendo il suo aiuto (e il suo appoggio contro Fuinur se quest’ultimo dovesse rifiutare di riconoscere l’erede di Ardana quale legittimo re di Ardor), incontra Lynn, e le rivela di essere a conoscenza di tutto. [/SIZE]

[SIZE=2]Lynn si sente liberata da un grande peso; alcune dell’Ordine vorrebbero punirla per ciò che ha fatto, ma Sheriam impone la sua autorità e soffoca qualsiasi protesta proclamando che a Lynn va l’eterna riconoscenza dell’Ordine di Tesarath stesso per aver protetto l’erede, e che nessuno può assolutamente nemmeno pensare a una punizione. Sheriam, Morgil e Seaine, Custode dell’Ordine richiamata a Tharin da Sheriam, iniziano a discutere su cosa sia meglio fare per proteggere Númenion. Sheriam chiede a Lynn di confrontarsi con Fuinur, e per fare in modo che lei abbia più autorità di fronte a colui che è ora re illegittimo, sulla base di un’antica consuetudine introdotta da Ardana stessa e riservata alle Sacerdotesse del Telaio nomina Lynn temporaneamente Madre dell’Ordine di Tesarath; concorda con Morgil di far portare Númenion a Tharin, dove tutte le Tesarath si riuniranno subito per riconoscerlo e proteggerlo, e nel frattempo fa controllare Fuinur da Faelivrin, che riferisce prontamente a Sheriam su qualsiasi cosa. Faelivrin ha anche l’ordine di prendere tempo con Fuinur, sfruttando la posizione di consigliera personale e maestra di culto che Fuinur stesso le ha dato.[/SIZE]

[SIZE=2]Morgil, che sa ora che Xir è Númenion erede di Ardor, lo cerca nel Geshaan. Lo ritrova presso l’antico tempio di Tyarana, grazie all’aiuto di Aredhel, esploratrice figlia della Tesarath Seaine, inviata dall’Ordine per proteggere l’erede. Il tempio desta la curiosità di Morgil, perché sembra esser visibile solo a Númenion e a chi Númenion desidera accanto a se. Morgil sa che sia gli Hathoriani che i Valdacli cercano gli Elfi, probabilmente non essendo consapevoli dell’identità di Númenion; si prepara quindi per il loro attacco. Aredhel e Morgil si scontrano con gli Hathoriani nelle vicinanze del tempio, e riescono a salvare Númenion. Anziché a Tharin, Morgil ritorna a Menelcarca, più vicino; all’inizio dell’estate, l’erede di sangue reale, Númenion, giunge quindi alla Corte accompagnato da Aredhel, che ritorna subito nelle terre di Geshaan per proseguire la missione della Tesarath Siuan e per cercare di salvare Gildor, rimasto a combattere contro gli Hathoriani per distrarre la loro attenzione da Númenion.[/SIZE]

[SIZE=2]Nessuno dei tre ritornerà al tempio; gli Hathoriani di Xan spingeranno Gildor e Aredhel incontro ai Valdacli di Arcil, dai quali verranno catturati, mentre Siuan e la missione stessa troveranno qualche mese dopo una tragica fine nel momento in cui la Tesarath Ianwen, scoperta dopo esser stata richiamata all’isola di Tharin e piegata da Alatar alla sua volontà attraverso la magia del culto di Thanatos, guiderà i crudeli uomini di Dûshera contro Siuan stessa anziché contro i Valdacli. Gildor e Aredhel, anch’essi avvinti ad Alatar, verranno poi liberati su intercessione di Lynn.[/SIZE]

[SIZE=2]Morgil si preoccupa anche di rinforzare le difese del tempio di Tharin e di proteggere le Tesarath. Richiama, con un incantesimo, gli Urqui di Ardor - più appropriatamente, i loro discendenti, ormai in gran parte Mezzorchi. Gli Urqui si recano a Tharin, dove combatteranno poi, con coraggio ma inutilmente in quanto attaccati da forze molto superiori, contro Xan e gli Hathoriani di Thanatos.[/SIZE]

[SIZE=4]L'erede di Ardana[/SIZE]

[SIZE=2]Durante un c[/SIZE][SIZE=2]olloquio con Fuinur e Morgil, alla presenza di Sheriam, di Seaine e di Lynn, Xir / Númenion chiede loro se siano disposti a riconoscere la sua autorità e la sua discendenza da Ardana, e ad accettarlo come loro re. Entrambi la riconoscono, e giurano fedeltà di fronte alle Tesarath e a tutti coloro che sono presenti a Menelcarca. Seaine si reca poi subito ad Hathor attraverso lo Specchio, per assicurarsi che esso non possa venir utilizzato dai nemici della Corte.[/SIZE]

[SIZE=2]Númenion elegge Lynn quale Regina Madre. Affida allo stesso tempo a Fuinur il compito di proteggerlo dalla terribile eredità di Ardana, continuando nei suoi studi di magia e concentrando su di sé il Male di Ardor consentendo così a Númenion di affrancarsene; Fuinur accetta. A Morgil, il re ordina di proteggere la Corte e Menelcarca, mentre per Aetos (Divym) Númenion ha un compito: Aetos intende tornare a Tanith e raggiungere la Tesarath Seaine per liberare Nienné dalla prigionia, e Númenion gli affida una lettera da recapitare ad Arcil di Nindamos, che si è là recata in visita dopo la vittoria sui Mumakani e la liberazione dall’assedio. [/SIZE]

[SIZE=2]Aetos viaggia attraverso lo Specchio fino alla capitale di Hathor assieme a Sheriam e Aidea, ricongiungendosi con Seaine che era stata mandata in città per rendere sicuro lo Specchio; Aetos si rende subito conto che la situazione è difficile, ma riesce, con l’aiuto di Aidea, a recapitare alla principessa Arcil la lettera di Númenion. Tarush, però, l’ha visto presentarsi di fronte ad Arcil nella piazza, e Xan grazie a Thanatos ha avvertito la presenza degli Elfi in città; Xan li affronta nella casa nella quale sono ospiti, ferisce gravemente Aetos e prende prigioniere Sheriam e Seaine. Lascia invece scappare Aidea, che fa accusare dell’assassinio del capitano Tarush, perpetrato invece da Xan stesso; in questo modo, di fronte agli occhi dei Valdacli, l’atto compiuto in quella casa appare opera di lealisti Hathoriani anziché parte di un preciso disegno di un potenziale nemico.[/SIZE]

[SIZE=2]Nei mesi di permanenza della giovane Niara a Menelcarca, Morgil fa in modo che in lei si risveglino i ricordi di Rilia. Essi si manifestano effettivamente in parte, ma hanno un effetto che Morgil non aveva previsto. Niara, in preda al terrore, desidera 'tornare a casa' e fugge con un incantesimo molto potente raggiungendo Naurlindol, una delle antiche fortezze, la casa di Rilia, verso la quale Morgil aveva mandato la Tesarath Eirbé assieme a Elendil. Fuinur ritiene importante riportare Niara a Menelcarca, e assieme al simulacro di Morgil raggiunge la fortezza. Inizialmente viene sconfitto da Niara / Rilia; poi, pian piano, facendo leva sulla parte infantile del suo essere, riesce a convincerla a seguirli. Niara viene avvolta con un incantesimo di sonno, e mandata a Tharin, il tempio che le sacerdotesse Tesarath stanno ricostruendo e presso il quale si stanno radunando per il conclave nel quale verrà comunicato il ritorno dell’erede di Ardana, Númenion. A Tharin la troverà poi Alatar, che la renderà sua schiava per opporla a Fuinur.[/SIZE]

[SIZE=4]'Guerra ad Alatar!'[/SIZE]

[SIZE=2]Nel frattempo, la creatura dell'Abisso evocata da Fuinur, seguendo le tracce degli incantesimi degli allievi di Alatar, raggiunge la ‘Torre Eterna’, il luogo in cui Arakhon è prigioniero. Comprendendo che Arakhon e i suoi compagni sono stati soggiogati alla volontà di Alatar, attacca la fortezza con l’intendo di uccidere il Valdaclo; nel crudele e sanguinoso scontro che ne segue muoiono Alall Cocla e Ba Zalarit (ucciso a tradimento da Ender). Alatar sente la morte dei suoi due generali, e s’infuria. Muove ora apertamente sulla scacchiera i pezzi che teneva nascosti, e risponde all’offesa di Fuinur con pari offesa: Xan, 'Difensore dell’Umanità', suo costrutto, cattura nella capitale di Hathor le Tesarath Sheriam e Seaine, la serva Aidea e il generale Aetos / Divym. Con la stregoneria Alatar strappa a Sheriam il segreto degli Specchi, e concede a Xan di ucciderla per vendetta; lancia poi gli Hathoriani e i Kirani che lo servono contro Tharin, il tempio nel quale le Tesarath erano appena tornate e al quale è stata condotta Rilia, con l’ordine di imprigionarle e di uccidere tutte coloro che resistono alla sua volontà, i loro servitori e i guardiani. Xan e gli Hathoriani di Thanatos sterminano gli uomini e gli Urqui convocati nella regione di Tharin da Morgil; prendono vive solo due delle Tesarath, Caralin e Delan, e conducono Niara / Rilia da Alatar.[/SIZE]

[SIZE=2]Nello stesso momento in cui Xan attacca Tharin, Alatar prende prigionieri anche gli elfi che sorvegliavano Naurlindol, catturando Eirbé, e manda Margolian e alcuni dei suoi Asha’man a Menelcarca attraverso gli Specchi. Gli Asha’man si scontrano con Fuinur e Morgil; prendono Lynn, Faelivrin e la bambina Liandre, allieva di Isandre del Telaio. Menelcarca è alla mercé di Alatar: Margolian getta sulle mura un terribile incantesimo di distruzione, evocando gli effetti di un terremoto che Morgil riesce a malapena a contrastare evitando per un soffio la devastazione del tempio. Margolian lascia Menelcarca esortando Fuinur ad accettare l'amicizia del Maestro, Alatar; Alatar, a prova della sua amicizia, invia due doni: i corpi inanimati di Doril (l'elfo che Morgil era stato in origine, e che era rimasto sepolto nel crollo della Torre di Ardor) e di Anysa. Alatar promette a Fuinur di restituire la vita al corpo della figlia in cambio dell'accettazione dell'amicizia offerta.[/SIZE]

[SIZE=2]Nùmenion, Fuinur e Morgil sono da soli, e hanno contro sia Alatar che le armate dei Valdacli. Esse stanno per muovere contro Menelcarca da ovest condotte dai generali di Elorion, da sud condotte da Arcil principessa di Nindamos e, a meno che Maité non sia riuscite ad arrestarle con la sua diplomazia, da est condotte da Erendis e Barendar. Più di cinquantamila uomini marciano contro meno di trecento elfi. Númenion si rende conto di non avere nessuna possibilità di salvare la Corte di Ardor: la magia di Fuinur è potentissima, ma ogni volta che Fuinur l’utilizza rende in realtà più forte Alatar, e per quanto Menelcarca sembri essere una fortezza imprendibile, sita ad altissima quota sulla montagna, i Valdacli hanno già dimostrato di poter riuscire in imprese impossibili nel corso della precedente guerra contro Ardor, alla fine della Terza Era. [/SIZE]
[SIZE=2]Scrutando le stelle, guardando il futuro, Númenion sente che non è il confronto la strada che gli permetterà di salvare Ardor; chiede a Fuinur e a Morgil, che hanno giurato fedeltà al nuovo re, di ascoltare le sue parole, e di fingersi alleati di Alatar in maniera da avvicinarlo e da renderlo, lentamente, negli anni e con l’astuzia, più debole. Númenion è sicuro che la lettera che Aetos / Divym ha portato ad Hathor abbia raggiunto Arcil, e che la principessa sia ora curiosa nei confronti di Ardor Rinata; sa inoltre che presto giungerà un messaggero da ovest, perché re Eäromä ha mandato notizie di Ardor a Elessar di Gondor. Fuinur accetta gli ordini del re e gli promette la sua fedeltà.[/SIZE]
[SIZE=2]Mentre si prepara l’incoronazione di Númenion di fronte al popolo degli Elfi, Alatar manda nuovamente Margolian / Beruthiel a Menelcarca come sua rappresentante, accompagnata dalle Tesarath Faelivrin ed Eirbé, ormai avvinte alla sua volontà; trattiene Lynn presso di sé, ostaggio inconsapevole, e la fa poi portare ad Ardinaak dove viene raggiunta dalle altre Tesarath prigioniere, in particolare da Seaine, che ricorda la morte di Sheriam ad opera di traditori di Hathor e lo scontro con Xan, ma non ricorda che Xan è un costrutto di Alatar e non ha consapevolezza di ciò che sia accaduto e della tortura subita. Anche di moltissime altre cose, Lynn e le Tesarath non conserveranno memoria; nella loro mente, Alatar è ora un benevolo alleato, che non riesce ad accettare il rifiuto che Fuinur, suo migliore allievo, oppone all’offerta di amicizia. Alatar promette a Lynn che Ardor e Númenion verranno protetti, se solo Fuinur accetterà quest’amicizia.[/SIZE]

[SIZE=4]L'ultimo tradimento[/SIZE]

[SIZE=2]Trascorre l’estate; giunge il mese di settembre dell'anno 76. Fuinur trascorre tempo con Margolian, chiedendole del suo passato e apprendendo che ella è in realtà Beruthiel, la regina scomparsa. Margolian / Beruthiel assicura a Fuinur che il Maestro manterrà la sua promessa, e ridarà veramente la vita ad Anysa, in cambio dell'amicizia di Fuinur che egli desidera.[/SIZE]

[SIZE=2]Il messaggero di Eäromä che Númenion attendeva, Melinor, è arrivato, accompagnato da una missione di esploratori guidata a Menelcarca da Tuija, che funge ormai da tramite fra Ardor e i Valdacli del Nord. Melinor discende da Corian, Signore di Ardor; ad Ardor si trova conferma a ciò che Númenion aveva predetto. Re Elessar intende incontrare Númenion; Númenion vuole ora attendere il momento propizio, e si muove con estrema attenzione: ha chiesto a Fuinur di riavvicinarsi ad Alatar e di usare contro di lui gli stessi inganni che Alatar ha usato nei confronti di Lynn e delle Tesarath prigioniere, e sa che ci vorrà tempo. [/SIZE]

[SIZE=2][SIZE=2][COLOR=navy]Tuija lascia subito il villaggio alla base di Menelcarca, senza attendere notizie da Melinor; l’esperienza e l’intuito le dicono che la situazione si è fatta troppo pericolosa, ormai, e non intende più rischiare. Nonostante le sia stata dimostrata benevolenza in quanto amica della perduta figlia di Fuinur, Tuija non ha fiducia nei confronti di Morgil e Fuinur; la Corte di Ardor è ancora oscura e malvagia, ha già visto che cosa Fuinur è capace di fare e ricorda molto bene che cosa era successo a Same e come gli incantesimi di Fuinur avessero in realtà finito con il favorire il Maestro. Eäromä l'ha messa in guardia e le ha raccomandato di non trattenersi ad Ardor Rinata oltre l'estate; Tuija gli crede, e desidera ricongiungersi finalmente con Arakhon.[/SIZE]
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[SIZE=2]I preparativi per l’incoronazione di Númenion, ormai, sono quasi terminati. Alatar intende consentire a Lynn di presenziarvi assieme a una sua delegazione, a capo della quale ha posto Edhel, sua allieva. Mentre la delegazione si prepara a lasciare Ardinaak, a Menelcarca si consuma un dramma inatteso: Fuinur manca alla parola data al re, lo addormenta magicamente con l’inganno e lo conduce nelle sale sotterranee del tempio con l’aiuto di Morgil, mentre entrambi attaccano e uccidono Margolian / Beruthiel, ambasciatrice di Alatar, che si aspetta un attacco ma non un tradimento nei confronti del re. Fuinur, dopo aver parlato per un ultima volta con Alatar avendo come tramite Ianwen e con Lynn, distrugge poi lo Specchio di Menelcarca, isolando a tutti gli effetti il tempio dal mondo esterno, fatta eccezione per la lunga scala e il sentiero montano che conducono al villaggio degli Elfi. Dopo la distruzione anche dello Specchio di Tharin, della rete di Specchi di Ardor, ormai, ne rimangono quindi solo alcuni, controllati da Alatar; Morgil e Fuinur sono certi solo dell'esistenza di uno Specchio a Minas Tirith, nel nord.[/SIZE]

[SIZE=2]Al suo risveglio, Númenion s'infuria. Fuinur espone al re la ragione delle sue azioni, afferma di aver agito per proteggere Númenion stesso che stava a suo dire cadendo vittima della magia di Alatar, e di aver voluto obbedire all’ordine impartitogli: concentrare su di se il Male di Ardor.[/SIZE]
[SIZE=2]Quali che siano le ragioni di Fuinur, Númenion non le accetta, non accetta il fatto che quest’ultimo e Morgil abbiano mancato alla parola data e alla promessa di obbedire alla volontà del re. [/SIZE]

[SIZE=2]Númenion accusa Fuinur di aver avuto la presunzione di poter vedere il futuro, mentre così non è, essendo questa visione riservata a chi ha il sangue di Ardana; dice a Fuinur che, con il loro atto, lui e Morgil si sono ora resi colpevoli di aver compromesso l’unica speranza di salvezza per Ardor Rinata: l’incontro con Elessar e la possibilità di indebolire Alatar agendo contro di lui, una volta riconquistatane la fiducia, dall’interno del suo culto e del suo stesso esercito.[/SIZE]

[SIZE=2]Per Morgil, ‘Guardiano di Ardor incapace di guardare il proprio re’, Númenion non ha che poche parole di biasimo: si chiede come sia stato possibile concedere a Morgil fiducia, perché sa bene come egli si sia già macchiato dell’onta del tradimento nei confronti di Ardaniel. Pronuncia parole che suonano come una maledizione: Morgil rimarrà per sempre prigioniero delle quattro mura di Menelcarca. Offeso, il Guardiano si allontana dalla sala per lasciare Menelcarca stesso, senza ascoltare e senza quindi rendersi conto che ormai non è più possibile perché Númenion, erede del sangue di Ardor al quale Morgil è indissolubilmente avvinto, gli ha tolto questa facoltà, limitando grandemente il suo potere. [/SIZE]

[SIZE=2]Fuinur apostrofa Númenion, opponendogli la sua opinione che egli sia troppo buono e troppo debole per poter resistere ad Alatar; Númenion gli rimprovera ancora una volta l’incapacità di comprendere quanto Alatar stesso si sia rinforzato grazie alla magia di Fuinur e agli atti che quest’ultimo ha compiuto, perché fra i due esiste da tempo un legame indissolubile, e di questo Fuinur era già a conoscenza essendogli stato confermato da più di una prova. Númenion chiede quindi a Fuinur di avere coraggio e di compiere l’unico atto che possa ora danneggiare Alatar e aiutare Ardor: rinunciare alla propria esistenza. Ma Fuinur non fa questa scelta. Númenion, sconvolto dalla sua mancanza di coraggio, va allora a grandi passi verso la sala del Teschio di Cristallo, Teschio nel quale Fuinur ha infuso la sua stessa essenza. Tenendolo alto nella sua mano pronuncia una terribile sentenza: siano Morgil e Fuinur banditi dalla Corte di Ardor, e che sia Menelcarca, ora, la loro Corte, il regno di Fuinur e di Morgil, perché essi, per l’eternità, non avranno null’altro. Ripone quindi il Teschio sul suo supporto e lascia Menelcarca per sempre, scegliendo di condurre il popolo di Ardor verso i Porti Grigi e l’Ovest prima che i Valdacli stringano definitivo assedio. Degli Elfi di Ardor Rinata, solo i sette scelti da Fuinur, ai quali si aggiunge dopo qualche tempo Eirbé, rimangno assieme a Fuinur e Morgil a Menelcarca. [/SIZE]

[SIZE=2]Ad Ardinaak, Lynn viene a conoscenza dell’accaduto attraverso le allieve di Alatar; lei e le Tesarath rimaste sono sconvolte per l’accaduto. Seaine chiede a Lynn di essere la loro regina, di essere Ardor per loro; Lynn accetta, consapevole comunque del fatto che la Corte non potrà mai più veramente rinascere e che il suo regno non sarà che il crepuscolo di Ardor. Alatar, incollerito, nel frattempo prepara la sua vendetta nei confronti di Fuinur e Morgil e corrompe definitivamente la giovane Niara / Rilia; sarà Rilia rinata a condurre l’assalto degli Asha’man a Menelcarca, mentre Alatar utilizzerà le conoscenze della bambina Liandre per predire le mosse del suo allievo ribelle. Fino quasi alla fine dell'anno 76, Alatar si distrarrà dai suoi altri disegni per cercare di distruggere Fuinur per sempre.[/SIZE]

[SIZE=2]Di Maité, che si trovava con la principessa Erendis assieme alla Tesarath Morvrin, non si hanno notizie, così come di Arbé, che aveva riconquistato Mirisgroth e le miniere con l'aiuto dei Kirani; presumibilmente Maité è al sicuro con Erendis, della quale ha conquistato il rispetto, mentre Arbé potrebbe essere caduta sotto l'attacco degli Hathoriani e dei Valdacli se Xan si è rivolto contro di lei.[/SIZE]

[SIZE=2]A sud, a poca distanza da Menelcarca stesso, la principessa Arcil discute con Divym dell’attacco al tempio; Divym non ricorda che cosa è accaduto ad Hathor, è convinto ora di esser stato mandato da re Elessar di Gondor come spia ad Ardor Rinata, e di essere ora inviato di Valandor Hamina (e quindi di Elessar) presso la principessa Arcil stessa. Ricorda Alatar, sa di aver sentito parlare di lui in maniera contrastata (a volte come uno stregone malvagio, a volte come un Istar inviato sulla Terra di Mezzo per aiutare le Genti Libere), ma la sua storia non gli interessa particolarmente. [/SIZE]
[SIZE=2]Arcil, che gli ha consentito di tenere Nienné come sua serva personale (una Nienné che allo stesso modo non ricorda la tortura e ciò che le è accaduto, ma che serve Divym con fedeltà e devozione), lo invia in missione assieme a Yamo Nindamos pregandolo di portare agli Elfi l’ultima richiesta di resa prima che l’attacco stesso abbia luogo. [/SIZE]

[SIZE=2]Siamo all’inizio di ottobre dell’anno 76 della Quarta Era: per mano di Fuinur e Morgil, il sogno di Ardor Rinata, quindi, finisce.[/SIZE]

18 Messaggi
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2
Luglio 12, 2009 - 10:28 pm

Il potere di fare e disfare ciò che Noi abbiamo fatto ci appartiene !

293 Messaggi
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3
Luglio 13, 2009 - 1:33 pm

... Qualche tempo dopo, frammenti di quelle notizie giusero ad un piccolo insediamento degli elfi che vivevano appartati per timore che le mai sopite guerre travolgessero anche loro.
Qui, dimenticata da tutti, viveva l'ultima delle Tesarath, una curatrice della quale nessuno aveva memoria, e che molto aveva sofferto assistendo allo sterminio del suo popolo perpetrato da Seregul e dai Valdacli.
Quand'ella seppe della fine delle speranze di risurrezione del suo popolo, che ella si apprestava a raggiungere non appena le fosse stato possibile, a lungo pianse, sentendosi sopraffatta e straniera in terra straniera...

1236 Messaggi
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4
Luglio 16, 2009 - 5:25 pm

Bello. Non è proprio l'ultima però, vedi qui Cool: [Permesso negato per la visualizzazione di questo supporto multimediale]

Per Doril:

Il potere di fare e disfare ciò che Noi abbiamo fatto ci appartiene !

No. Purtroppo non più.

Il potere è del re di Ardor, legittimo erede di Ardana, al quale tu e Alexxius avete liberamente giurato fedeltà (l'atto formale dell'incoronazione non cancella il giuramento prestato in presenza dei Signori e dell'Ordine di Tesarath). Adesso, a Morgil e Fuinur, di tutta Ardor, appartiene solo Menelcarca, che il re vi ha "donato" (in realtà vi ha ripudiati concedendovi il tempio come vostro "regno eterno"). Vi appartiene al 100%, il che sarebbe forse positivo ... anche se, prima di andarsene, Nùmenion ha cancellato il legame del Teschio e del tempio con Ardana. Quindi se vorreste continuare con quella trama, "riavreste" i vostri personaggi normali, non più "amplificati" dal tempio (rimarrebbero i potenziamenti fatti da Fuinur su certe cose, rimarrebbe il vincolo di Morgil alla materia stessa del tempio).

Sorry ... io credo che aver disobbedito al re sia stato un errore abbastanza grosso, immotivato - ma se la storia continuerà, lo giudicherà il tempo. In particolare l'uccisione di Margolian l'ha inorridito, non era necessaria in quel momento.

293 Messaggi
(Offline)
5
Luglio 17, 2009 - 1:39 pm

Bello. Non è proprio l'ultima però, vedi qui

Vero! Ma questo Elenya non lo può sapere. Non ancora almeno...

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