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Fagioli dollari e polvere da sparo
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Aprile 21, 2008 - 10:50 pm

da 'Il Corriere della notte'
SPETTACOLI & CULTURA
di Tulio Kazich

TRIESTE - Terzo spettacolo della serie On Stage! il 7 aprile all'Esaedro con il titolo “Fagioli dollari e polvere da sparo” di Sergio Peone. “E' stato per noi un grande onore aver avuto l'autore come consulente.” dichiara il regista Skurill ”Col suo colorito accento romanesco ci ha dato la giusta carica per finire il lavoro in una serata”.

Tra il pubblico sono stati notati gli attori comici Budino Speziato e Tenero Collina che ci hanno confidato di voler riprendere l'idea dello spettacolo per farne una serie televisiva a Tele 4x4. Il titolo dovrebbe essere “Per un pugno di dinari”, ambientato a Basovizza ai tempi del grande contrabbando di carne che ha arricchito diverse famiglie locali.

Grandi applausi hanno punteggiato la rappresentazione di un gruppo che sta crescendo in bravura e scioltezza regalandoci momenti veramente godibili. Il cast era composto da:

TERRRY: Bill Il Buono
BORIS: Pepito Il Compare
BUZZ: George Faster Il Riccastro
ALTEA: Conchita Faster L'Istigatrice
EMA: Hernando Reyes Il Desperado
CRIS: Alfonso Reyes Il Prudente

PROLOGO: La scena si svolge sulla via principale di San Martin; il campanaro del paese si rivolge al pubblico con queste parole:
"Benvenuti a San Martin, gringos! Diventerete ricchi, qui: se non morirete prima ... Perché questo paese è un posto molto particolare: due famiglie di contrabbandieri, i Reyes e i Faster, che lottano da sempre per prevalere una sull'altra, sempre in cerca di buone pistole, un mucchio di cadaveri messicani e americani al guado del Rio Bravo; infine una donna, Maria, rinchiusa in una capanna e fatta schiava dal più sanguinario dei banditi...
Ci sarà mai qualcuno deciso a mettersi in mezzo a questa guerra? Ci provi pure chi non ha paura di morire: le mie campane sono sempre pronte per suonare a morto, e Felipe il becchino non vede l'ora di tornare a lavoro...
Ma forse Bill, l'americano appena arrivato in paese, sarà disposto a rischiare la vita per ripulire questo schifo di posto o per riempirsi le tasche di un pugno di dollari "

ATTO I: Scena I, Mattino. George Faster, sceriffo e uomo d'affari di San Martin, entra nell'unico saloon del paese. Al bancone uno straniero in male arnese sta parlando con Pepito, il proprietario.

Faster tira fuori dalla giacca un fascio di manifesti di ricercati dalla legge, li sfoglia e poi chiede “Salve straniero, come ti chiami?”
“Bill” risponde l'uomo portando l'indice al cappello
“Bill e poi ? non hanno un cognome quelli delle tue parti?”
“Avessi conosciuto mio padre saprei il mio cognome”
“Cosa ti porta a San Martin?”
“Cerco un posto dove non ci sia un padrone”
“Vedi di non creare problemi; questa e' una città tranquilla e voglio che resti tale”
“Sono piene le vostre galere di questi tempi?” domanda Bill volgendo lo sguardo verso Pepito.
“La galera costa troppo, chi crea problemi va direttamente al camposanto!”
“Allora questa non è una città noiosa?”
“Tu cominci ad essere noioso, straniero! Dagli un bicchiere di wisky, Pepito: il gringo è in partenza.”

Bill non riesce a replicare perché le porte del saloon si aprono ed entra un ufficiale dell'esercito americano seguito da un ufficiale messicano.
“Sceriffo, sono il tenete Sullivan e questo e' il colonnello Hernandez, che non parla la nostra lingua. Non abbiamo molto tempo e quindi sarò breve: avete trovato qualche soldato ferito nei dintorni??”
“No ..perché ?”
“Siamo qui in missione per conto del Governo Americano”
“E allora...?”
“Vi ricordo che in queste terre di confine vige la legge marziale. Ci metto un batter d'occhio a mandare un sergente con la rogna a controllare questo sporco paese pieno di pulci!”
“Con che diritto venite qui a minacciarci!?” risponde Faster con la voce incrinata dalla paura.
“Non sto minacciando, sto solo chiedendo una collaborazione totale ed assoluta...” scandisce il tenete con uno sguardo malevolo.
“Bene , se le cose stanno così sarò lieto di darvi tutto il nostro aiuto...” sussurra Faster, abbassando gli occhi.
“Stia zitto e ascolti. Un carro dell'esercito messicano con un grosso quantitativo di oro è scomparso e la scorta proabilmente massacrata. Dei contadini messicani hanno informato il colonnello che ha chiesto aiuto per poter indagare nei nostri territori. Si parla di centinaia di miglia di dollari e c'è una grossa ricompensa per chi troverà l'oro.”
“Questa si che è una bella notizia !! Pepito del wisky !!” esclama Faster.
“Bevetevi voi quella porcheria. Colonnello Hernadez, andiamo..” Facendo segno al colonnello di seguirlo, il tenente esce dal saloon.

“Quello è un vero tizzone d'inferno” osserva preoccupato Pepito “Sceriffo ma qual'è la buona notizia? Ci sono stati un mucchio di morti a quanto pare!!!”
“Doveva capitare proprio a me un paese pieno di pulci e un barista scemo!!!” sbotta Faster voltandosi e lasciando il saloon.

CALA IL SIPARIO mentre Pepito commenta “La vita è come una sedia a dondolo . Non c'è un su senza un giù!!!”

ATTO II: Scena II, Mezzo giorno. Dopo che Faster ha lasciato il saloon, si sentono dalla strada le grida di alcuni cow boy che stanno passando al galoppo. Dopo pochi minuti le porte si aprono e una ventina di vaccari sporchi e impolverati si dirigono urlando verso il bancone. Due di loro notano Bill e si mettono al suo fianco. Dietro il bancone Pepito si avvicina ed esclama “Ben arrivato segnor Hernando, posso servire un wisky?”

Hernado Reyes estrae dal cinturone una moneta d'argento, la fa girare tra le dita e la lancia al barista ”Lascia lì la bottiglia. Servi anche mio fratello Alfonso e porta un bicchiere per lo straniero..”

Bill si accende un sigaro e sembra non cogliere l'invito.
“Questi stranieri non sembrano molto cordiali, fratello” dice quasi divertito Alfonso.
Poi con voce più dura “Da dove vieni straniero, chiunque tu sia..”
“Giro queste terre sempre più misere e non ho ancora trovato un posto dove sentirmi a casa mia”
“Se non ti senti a casa tua poi anche andartene, no ..?”
“Volevo riposare per un po, dopo i fatti del Rio Bravo sono stanco”
”Che fatti del Rio Bravo ?” ribatte Hernando
“Sembra che lo straniero sia un furbo e i furbi sono i migliori clienti per Felipe, il nostro becchino.”
interviene Alfonso.
“Signori Reyes non sono un furbo ma nemmeno uno stolto. Non sono l'unico che è passato recentemente per il guado del Rio Bravo”

“Sentite un oste che ne sente tante” interviene Pepito “Lo sceriffo ha parlato con un ufficiale americano e uno messicano riguardo a dell'oro scomparso qui vicino. Io ho moglie e figli e ci tengo che il paese resti calmo. Uno straniero potrebbe interessarsi della cosa senza creare noie a nessuno. Del resto ha bisogno di un lavoro e a voi servono sempre delle buone pistole”

“Se non fosse per l'artiglieria che ha a fianchi sembrerebbe un contadino” osserva velenoso Hernando rivolgendosi ai suoi uomini che scoppiano in una fragorosa risata. Un cow boy già ubriaco sia avvicina minaccioso a Bill.
“Hep, ha ragione segnor Hernando, hep. Tu straniero, hai dei ferri vecchi, hep. Guarda le mie pistole belle, nuove, pulite, hep. Sei proprio un pezzente. Pepito come permetti a questa schifezza di entrare nel tuo locale, caccialo fuori o ci penso io a stenderlo, hep”
“Piantala Ramon, se non vuoi che ti ficchi una pallottola in quella pancia piena di wisky!” gli ordina Alfonso portando la mano alla pistola.
Bill fa un gesto per fermarlo, poi cammina verso l'ubriaco e sibila “Ci vediamo fuori, fegataccio...”

CAMBIO SCENA.

Strada principale, sole a picco, due uomini fermi a 10 metri l'uno dall'altro, Felipe il becchino osserva i duellanti fregandosi le mani.

Bill, poncio che quasi nasconde le pistole, tesa del cappello a filo degli occhi, sorride enigmatico.
Ubriaco, filo di bava da un angolo della bocca, gambe che si piegano, suda, sguardo fisso .
Bill, tesa del cappello a filo degli occhi, sorride enigmatico.
Ubriaco, gambe che si piegano, suda, sguardo fisso .
Bill, sorride enigmatico.
Ubriaco, estrae la pistola.
Bill, estrae e spara.
La pistola dell'ubriaco salta in aria!

SILENZIO IN SALA E POI ... APPLAUSI, GRIDA, PUBBLICO IN DELIRIO !!!
CALA IL SIPARIO

ATTO III: Scena I, Retrobottega del saloon, un contadino sta supplicando Pepito
“Devi aiutarmi, quel porco di Hernado Reyes ha rapito mia moglie con mio figlio e tu sei l'unico che può fare qualcosa!”
“Calmati, Maria e Francisco sono vivi e non devi perdere la speranza."
“Ho visto quell'americano come usa la pistola; è magico. Lui è tuo amico e se tu gli parli... ”
“Bisogna agire con prudenza: una sola pistola non basta! E ricorda che la vita è come una sedia a dondolo . Non c'è un giù senza un su!!!”

CAMBIO SCENA. Camera da letto della casa di George Faster, Conchita, seduta si sta spazzolando i capelli davanti allo specchio.

“Sei sempre bellissima, Conchita!” le sussurra George , in piedi alle sue spalle.
“Smettila con queste smancerie. Piuttosto, hanno parlato di un assalto e di contadini. Ci sono pochi posti dove tendere un agguato vicino a delle case di contadini: forse il guado sul Rio Bravo è il posto dove cercare. E dove ci sono ladri e contadini puoi essere sicuro che ci sono anche i Reyes!”
“Conchita! sei un genio, avrei dovuto pensarci subito!” e fa per stringerla a sè.
“Giù le mani, non vedi che mi sto pettinando? E poi decido sempre io quando cominciare le danze...”

Si sente bussare alla porta.
“Avanti!” esclama George indispettito. Entra Chico, il capo degli scagnozzi di Faster. E' un messicano grasso e basso dallo sguardo torvo.
“Segnor George, ho quelle notizie che mi avete chiesto.” dice tormentando il sombrero con le mani. “Abbiamo trovato dei corpi ma oro... niente!”
“Non pensavi che lo lasciassero lì l'oro, razza d'imbecille! E il posto magari è il guado sul Rio Bravo!”
“Che mi venga un colpo! Segnor George, ma come avete fatto a saperlo!”
“E tutta una questione di intelligenza, cosa che scarseggia nel tuo cervello.”
“Ma ho la vista buona e quello che ho visto non mi piace. Il carro dell'oro era sfasciato e a parte i messicani non c'erano altri morti.”
“Avete interrogato i contadini della zona? I morti non se ne vanno a spasso da soli.” domanda Conchita.
“Certamente, segnora, alcuni di loro hanno preso i corpi degli assalitori morti, li hanno portati via e li hanno depredati. Ma qui comincia il bello: i cadaveri avevano divise e armi di soldati americani, ma erano messicani, come il sottoscritto! Quello che non capisco è perché gli assalitori non si sono portati dietro i morti: non possono essersi ammazzati tutti tra loro! E chi ha rubato l'oro?”
“O qualcuno che è stato molto fortunato ed è passato al momento giusto, o qualcuno che li ha fatti fuori tutti quanti...” risponde gelida Conchita.
George mette in mano a Chico dei dollari ”Va e raccogli più informazioni che puoi. Usa la forza se necessario, falli cantare!”
“Grazie , segnor George, come sempre lei è il miglior padrone che avrei potuto trovare. Segnora i miei omaggi!”

Chico esce e Conchita commenta ”Quello non saprebbe far cantare neanche il gallo all'alba. Se ci sono i Reyes di mezzo i contadini hanno già detto troppo. Inoltre gira voce in paese che Hernando abbia assoldato quel gringo, lo chiamano Bill, una vera serpe con la pistola. Dobbiamo darci da fare anche noi, non possiamo dare a quei bastardi un simile vantaggio.”
“Siamo in pochi Conchita, e i Reyes troppi!”
“Allora mettiamo una piccola pulce nell'orecchio di quel tenente americano. Diamogli in pasto quei contadini che hanno preso i morti; poi lui potrebbe darci una mano a far piazza pulita dei Reyes.”
“Certo cara, diamogli in pasto quei contadini...” risponde il marito con una luce malvagia negli occhi.

CALA IL SIPARIO

....... A PRESTO IL SEGUITO........

289 Messaggi
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2
Aprile 23, 2008 - 1:27 pm

Non vedo l'ora.

378 Messaggi
(Offline)
3
Aprile 27, 2008 - 3:10 pm

Dev'essere una faticaccia tirar giù tutto a mò di dittafono... ma è divertentissimo rileggere le proprie prestazioni di gioco!
Ah, devo proprio ammettere che per una sessione di gioco da Torneo forse questo era quello più godibile!

Timezone del forum:Europe/Rome
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