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Cyberpunk - 4 chiacchere fra donne.
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Gennaio 12, 2007 - 11:21 am

Post dedicato alle conversazioni di Li (Honeypot ) e Consuelo ( DAK ),

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Gennaio 12, 2007 - 11:25 am

post a 4 mani di Honeypot e DAK.

Lucas e Edgard se n’erano appena andati. Li era seduta sul divano di Consuelo, con la testa fra le mani e i gomiti appoggiati alle ginocchia divaricate.
L.: “Cavolo... Brutta storia, quella di Crudy. Che possiamo fare?”
Consuelo tornò con due lattine di birra. Ne aprì una per sé e porse l’altra a Li.
C.: “É un lavoro che porterà via tempo”
L.: “Già, ma penso valga la pena di farlo. E poi Ed ci si è preso di brutto... Quell'uomo ha il potere di stupirmi”
C.: “Se cerchiamo ora, non troveremo niente. E poi la vendetta è sempre stata una pietanza da gustare fredda”
L.: “Sì, ma gli indizi sbiadiscono, col tempo! Non possiamo temporeggiare... Dobbiamo capire cosa è successo e darci subito da fare”
C.: “A mio avviso, gli indizi che abbiamo sono gli unici che troveremo.”
L.: “Mah. Stiamo a vedere cos’altro riesce a scoprire Ed”
C.: “E’ inutile. Un killer professionista non torna mai sul posto dell'omicidio”
L.: “Forse no, ma voglio capire chi è il mandante, ca..o!”
C.: “A parer mio non è neanche più in circolazione. Se fossi sicuro di aver colpito qualcuno che me la può direttamente o indirettamente far pagare, io cambierei aria per un po’...”
L.: “Staremo a vedere, ma non sono ancora convinta che bisogni lasciar stare. E poi dubito che Ed mollerà il colpo”
Rimasero un po’ in silenzio, mentre Consuelo metteva su della musica.
L.: “Ora che ci penso... adesso che Crudy non c’è più, dovrò imparare a hackerare un po'...”
E giù un sorso di birra.
L.: “non è un'attività che mi piaccia molto”
C.: “Hackerare un po’ non basta. Diciamo che la conoscenza della rete e dei vari software dovrebbe essere semplicemente eccelsa!”
L.: “Mer...!”
Li si girò a guardare Consuelo, tranquillamente appoggiata allo schienale della poltrona accanto.
L.: “Non so tu, ma la rete e le sue insidie non mi sono mai piaciute”
C.: “Naaa... La rete è come una giacca fredda. E’ duro indossarla la prima volta, ma alla fine ti riscalda... per sempre!”
L.: “E' una giacca con un sacco di spifferi! Non mi piace”
C.: “Il bello dell’attività di un net-runner è proprio trovare tutti quelli spifferi”
L.: “...”
C.: “E trasformarli in fonte di guadagno!” e sorrise.
L.: “Sarà, ma preferisco le macchine. Sono molto più sicure!”
C.: “Anche le macchine possono essere pericolose, se non sai guidarle. E' solo questione di imparare a farlo”
L.: “Già. Ma mi ci vorrà un bel po' di palestra prima di tentare un colpo come quello di Crudy nel server Arasaka”
C.: “Bisogna pur cominciare da qualche parte no? E poi non saresti sola, potrei connettermi anch'io e guardarti le spalle”
L.: “Mmmh... Mi sa che ne vedremmo delle belle!”
C.: “Beh, non si sa mai, potrebbe anche funzionare! Dai, vedo cosa riesco a recuperare a livello di software e di informazioni... Tra i miei vecchi clienti ce n’è più di qualcuno che potrebbe risultare utile. Appuntamento domani sera qui da me. Cominciano gli allenamenti”
L.: “Cons, … ma sei fuori? Stavo solo scherzando!”
C.: “Io invece sono serissima. Cominciamo domani. Sii puntuale.”
L.: “Ma...”
C.: “Niente ma. Domani ti aspetto. Adesso fila o farai tardi”
L.: “Tu sei matta...” disse Li ridendo, ma cominciando ad accarezzare l’idea. Le sfide le erano sempre piaciute.
C.: “Sì, lo so, ma altrimenti dove starebbe il divertimento?”
Li se ne andò, ancora sorridendo.
L’ambulanza era già in cammino alla volta dell’Old Style, che ancora ci pensava. Era da incoscienti. Da pazzi scatenati. Ma ci avrebbe provato.

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(post a quattro mani)

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Gennaio 14, 2007 - 12:39 pm

C.: “Buenas días, señorita Li.”
L.: “???… !!! …Buenas tardes, ¡entiendes!” aggiunse Li con fare divertito, dopo aver attivato il chip linguistico che le aveva consegnato Consuelo quella mattina.
C.: “Depende…”
L.: “No depende de nada, ¡mira el cielo! Es tardes ya desde muchas horas.”
C.: “Depende si tu día comienza por la mañana o por la tarde.”
L.: “No, no, tu puedes levantarte cuando quieres, pero el cielo es siempre lo mismo. ¡Es escuro!”
C.: “Para mí el cielo es siempre oscuridad. ¿Recuerdas?, vivo con mis gafas de sol.”
L.: “¡Justamente!, una razón de más para decir buenas tardes.”
C.: “Si me despierto por la tarde, mi día comienza por la tarde.”
L.: “Escucha, Cons…”
...
C.: “Ok, ho attivato lo scrambler possiamo parlare in inglese” disse Consuelo dopo pochi istanti
L.: “Per fortuna che non ti sei buttata sul cinese, o avrei dovuto chiedere aiuto a qualche amico, sai il mio è un poco arrugginito!”
C.: “Mi spiace per il cinese ma non lo parlo e non uso alveoli per i chips. Allora, che mi racconti di bello?”
L.: “Mah... Mattinata da dimenticare e il pomeriggio ho sgobbato tutto il tempo”
C.: “Come vanno le cose in officina? Uno di questi giorni dovrò passare di là con la Shiva... Sono mesi che non la muovo e se la smonto in garage quelli dello stabile mi rompono... Non capisco perché ci debbano essere tutte quelle regole in questi maledetti edifici corporativi!”
L.: “Perché non hanno altro nella vita, suppongo. Passa in officina quando vuoi. Se hai fretta molla un fischio, prima, che vediamo di trovare un buco libero... magari se ne occupa uno dei ragazzi... o magari io” aggiunse ridacchiando.
C.: “Ehi, piccola, dimentichi forse le mie capacità?”
L.: “No, ma c'è un prezzo da pagare per entrare in officina: si chiama lasciarci mettere le mani sopra!!!”
...
C.: “Ora che mi fai pensare... avevo da qualche parte un paio di progettini per casa tua ... un iniettore al nitro e dei paracaduti di emergenza per fermarsi... Ma in mezzo a tutti questi file non riesco più a trovare i progetti!”
L.: “Ehi, Cons, datti una calmata e ricordati che è casa mia. Vi ospito anche volentieri, ma cerchiamo di non allargarci”
C.: “...pensavo anche di mettere dei pattini sotto la scocca, anche se è difficile che capiti di andare in zone nevose...” Cons stava dando voce ai suoi pensieri, dando la sensazione di non star quasi ascoltando le obiezioni di Li, la quale invece stava cominciando a stizzirsi.
L.: “Beh, in tal caso potremo noleggiare un mezzo più appropriato. E’ casa mia, non un taxi!”
C.: “Intendi un gattone?” aggiunse candidamente Consuelo, senza dar mostra di aver registrato il fastidio dell’altra
L.: “Qualunque cosa... anche un velivolo, se vuoi... guido anche quelli.”
C.: “Beh, in testa ho un giocattolino molto bello da proporre, peccato che il costo sia un po’ esorbitante... 1200 km/h, decollo verticale, vano carico 40 m3...
L.: “Come tre quarti dei tuoi progetti, insomma...”
C.: “Beh, mi conosci: le cose o le faccio bene o è meglio neanche cominciarle. Comunque sono sicura che prima o poi realizzerò il 90% dei miei progetti! ...Peccato per quel 10% ma nella vita bisogna accontentarsi...”
L.: “Io preferisco vivere un po’ più alla giornata: mi basta finire quello che ho in programma per oggi. E domani... beh, domani si vedrà.”
C.: “Mmmm, non ti credo, scommetto che stai già pensando a quella gara di cui tutti nei quartieri bassi fanno un gran parlare... Sono certa che stai facendo le ore piccole per sistemarti al massimo la moto!”
L.: “No, Cons, io non corro. Non per gareggiare almeno. Ho... smesso. Per... un sacco buoni motivi.”
C.: “Questo mi fa piacere, troppi piloti senza scrupoli in circolazione, non vorrei mai che ti facessi del male. Altrimenti poi chi li guiderebbe i miei giocattolini?”
L.: “Non è sicuramente nelle gare che rischio la vita...” aggiunse lì ripensando agli ultimi lavoretti svolti.
C.: “Ah no? Non hai sentito l’altr’anno com’è andata a finire... Durante la gara i piloti si sono messi a sparare tra di loro, ma la sportività dov'è andata a finire? Già sono gare illegali, se poi si ammazzano tra di loro...”
Li era decisamente infastidita. Non amava che la gente cercasse di entrare nella sua sfera privata. E poi che cosa ne sapeva Consuelo di cosa c’era dietro a una gara, che cosa ne sapeva di quel mondo? “Io non esprimo pareri su cose che non conosco, Cons. Comunque ora scusami, ma ti devo lasciare. Ho ancora qualche lavoretto da sbrigare prima di sera. Ci sentiamo”

(post a quattro mani)

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Febbraio 4, 2007 - 12:36 pm

post di Honeypot e Dak con ritocchi del Master

Saranno state le 5 del pomeriggio, il tempo di farsi una doccia e cambiarsi dopo l’incursione nel territorio dei Predicatori che tutte e quattro si trovarono come concordato per andare a fare spese. Greta aveva ceduto il volante della sua macchina a Li, che era curiosa di sperimentare quel nuovo mezzo ed erano passate a prendere prima Betty e infine Consuelo.
L’aitante ispanica sembrava essere più esuberante del solito. Era la prima sortita mondana che facevano e non riusciva a trattenere il proprio entusiasmo latino. Sempre che ci provasse.
Appena salita in macchina si era sistemata sul sedile posteriore e sfregandosi le mani tutta contenta disse rivolta a Li, che era alla guida “Ok Li, facci strada” e poi, sporgendosi in avanti e rivolgendo il suo sorriso smagliante a Greta, che si era voltata a salutarla “vediamo dove ci porta la piccola!”
“Ah, dove ci porta la signora dello shopping, Cons”
rispose Lì indicando Betty che stava silenziosamente seduta dietro a Greta
“L’ho eletta a mia consulente di moda”.
A Betty aveva privatamente confessato che quella sera voleva tirarsi un attimino per... fare colpo su qualcuno. L’altra non aveva fatto domande e aveva accettato la proposta con piacere.
Arrivarono in piena zona corporativa, dove le indicazioni di Betty le condussero in quartiere pieno di negozi delle griffe più in voga. I negozianti sembravano conoscerla ovunque e il trattamento riservato al suo gruppo era impeccabile.
Consuelo era entusiasta “Bello qui!”
Li trovava quei posti altrettanto splendidi, ma si avvicinò alla loro guida e le disse “Ehm, Betty... facciamo attenzione al conto... Un po’ di soldi li ho, ma prevedo grosse spese per riuscire a beccare il Vescovo...”
L’altra si girò, con la sua solita serenità e con un mezzo sorriso “Non ti preoccupare Li, non c’è problema...”
Consuelo non aveva abbastanza occhi per guardare tutto. Sembrava una bambina in un negozio di giocattoli.
“Proviamo qualcosina?”
Li: “Betty, che mi consigli?”
Betty si infilò sicura nel vicino Prada store e si mise a parlare un attimo con una commessa tutta sorridente mentre Greta richiamava l’attenzione delle altre due su un manifesto di una collezione di qualche anno prima. Il tatuaggio e i lineamenti della modella lasciavano pochi dubbi: era Betty, con un abito da sera nude look e i capelli raccolti in un complicatissimo chignon.
“Hei Betty...” chiamò Consuelo.
“Si?”
“Però...!” fece indicando il manifesto in questione con ammirazione “potevi anche dircelo!”
“Wow, Betty, sei uno spettacolo!” Anche Li era rimasta colpita da quella figura in quell’abito lungo.
Betty rispose con fare noncurante “Era tanto tempo fa....” e poi con sorriso aggiunse “ma mi garantisce un certo credito in posti come questi”
Li: “Fantastico... una sera devi farci vedere una roba così”
Consuelo intanto stava già rovistando tra gli abiti esposti “vediamo se ce n’è uno che mi aggrada...”
Betty invitò Li verso un camerino “Vieni... avevo pensato a questa cosina per te...”
“Fammi vedere!”
Nel camerino c’era un completo semplice, ma molto carino. Dei pantaloni neri che le fasciavano la vita esile e poi ricadevano morbidi lungo i fianchi, una canottierina con gli spallini sottili e dei disegni argentati sul giro-seno e per concludere dei deliziosi guanti neri, che davano un insolito tocco di eleganza al tutto.
Nel frattempo anche Consuelo e Greta si guardarono in giro, un po’ per se stesse e un po’ per vedere se trovavano qualcosa per Li.
“Ehi, Greta” fece Consuelo premendosi un abito al petto e facendo finta di mettersi in posa “che ne dici di sfilare un po’?”
“Per carità...non fa per me....”
Nel frattempo Li era uscita dal camerino “Wow, Betty! E' bellissimo... elegante, ma non troppo... è proprio bello! Hai occhio, ragazza!”
Consuelo, che non aveva ancora notato Li nella sua nuova mise aveva deposto delusa l’abito appena preso in mano continuando il discorso con Greta “Chissà poi se qui hanno taglie per le nostre misure”. Sembrava dirlo seriamente, non con fare di scherno.
“Sì, davvero....”
“Ehi, voi due” sbraitò Li, guardandosi il seno non propriamente prosperoso “guardate che vi sento!!!”
Consuelo fece finta di nulla, ma sembrò finalmente aver notato l’altra ragazza “Bello... molto carino... ma un po’ troppo casto”
“Beh... non voglio gente che mi ronzi intorno”
“Bisogna lasciare qualcosa all'immaginazione... altrimenti ci si trasforma in un banco del mercato...”
Disse Betty mentre Li le strizzava l’occhio con fare complice.
Li: “E a te, Greta, che te ne pare?”
Greta: “Bella ed esotica”
“La nostra Betty ha classe...”
Disse Li sorridendo felice e guardandosi compiaciuta allo specchio. Consuelo intanto si era allontanata e aveva bloccato una commessa. Ritornò poco dopo, indossando un tailleur con giacca molto aperta (e niente sotto) e una gonna talmente corta da sembrare una cintura un po’ troppo larga “Qualcosa come questa? che ne pensate”
Greta sorrise: “Dico che se qualcuno ti tampina in non alzo un dito…”
Li rimase piuttosto scioccata “Ehm... non ti pare un po’ troppo.... ehm... vistoso?”
Consuelo: “Ma è bellissimo!” e poi, rivolgendosi alla commessa “Signorina, quanto costa?”
Li continuò imperterrita “Concordo con Greta: questo è andare in cerca di rogne...” e rivolgendosi alle altre “Ragazze, forse è meglio se fingiamo di non conoscerla, stasera!”
Consuelo non dava credito di aver sentito mezza parola “Costa solo 1200E$... mmh... che dite, lo prendo?”
“Ehm... io la mia opinione l'ho detta...”
“Scusa Li, ma che c'è che non ti piace? Non mi sta bene?” continuò imperterrita Consuelo, con il candore di una scolaretta
“Quello che vedo è bellissimo, per carità” rispose l’altra con espressione sempre più perplessa “ma.... è un po’... troppo ... aperto, forse”
Consuelo: “Betty tu che ne pensi?”
Rispose Greta che dava le spalle a tutte loro guardando un vestito rosa “È inutile... sarebbe vistosa anche con una muta da palombaro. Tanto vale assecondarla”
Li rise “Fa come vuoi, Cons, ma se ti mettono la mano sul culo non te la prendere”
“Perché? È cosi grosso?”
“No, è così esposto”
Betty intervenne spezzando una lancia a favore della bella ispanica “Greta ha ragione... perché nascondersi? Si vede che sei procace... solo non svenderti”
Li osservava Consuelo che si girava per osservare allo specchio come le cadeva la microgonna sul retro “Dico solo che si vedrebbe che è bella anche mostrando meno.... non dico mica che deve uscire in tuta da lavoro!”
Consuelo: “Pensate che lo devo coprire un po’ di più?”
“Dipende da cosa cerchi...” ribatté l’orientale “e da che fine serata hai in mente”aggiunse strizzando l’occhio a Greta”
Consuelo: “Cosa cerco? Ma un bel vestito, che domande!” e si diresse verso l’altro lato del negozio “Guardate quello che carino...” indicando un abito da sera lungo e con uno spacco a dir poco vertiginoso sulle gambe
Li: “Fa vedere a cos’altro stai puntando, che decido se venire preparata o se restare a casa?”
Betty nel frattempo era sbucata da dietro un séparé indossando una canottiera ricamata e una gonna un po’ lunga. Osservò l’abito cui puntava Consuelo è commentò con approvazione “Ecco, così lasci qualcosa all’immaginazione e non ti nascondi”
Consuelo nel frattempo aveva notato la mise dell’altra “Bello, Betty”
Li: “Mmmh... e qualcosa di più comodo? È un concerto...”
Consuelo: “Comodo? Che vuoi? Una tuta da lavoro? Ma dai, Li, su...”
Betty “Certo, è una discoteca... ma si tratta pur sempre di una première su invito”
Consuelo: “Beh, quindi saranno tutti un po’ stravaganti, non vi pare?”
Li: “Tu lo sarai di sicuro, Cons”
Betty: “Direi che a naso ci sarà un po’ di tutto, dal punk all’abito di strass”
Li: “Mi piacerebbe vederti con lo strass...”
“Mah, chissà...”
Consuelo: “Beh, in un certo senso è un gran galà. È come si vede in TV: nessuno va con cose casual ai gran galà”
Betty: “In realtà forse sono le circostanze in cui si è più liberi di fare come si vuole”
Li: “tranquille, non posso che essere d'accordo sul fatto che ciascuno dev’essere libero di stare come meglio crede... è un momento di relax, mica lavoro”
Greta, che era sparita da qualche minuto apparve da un camerino con vestito rosa un po’ sbarazzino, gli anfibi da motociclista e le braccia e le spalle scoperte e dei guanti di pizzo nero con le dita tagliate “Che ne dite...?”
Li: “Fa vedere?”
Greta girò su se stessa, tenendo con una mano la gonna un po’ vaporosa e lunga fino al ginocchio Consuelo: “Molto off road”
Gli occhi di Greta scintillavano e Li rise di gusto, felice “Ti piace, eh?”
“Sì... mi è sempre piaciuto un sacco il rosa...”
“Lo sospettavo... È un colore che ti dona”
Greta guardò scherzosamente Li con le mani sulla gonna, le punte dei piedi convergenti e mordicchiandosi il labbro inferiore.
Li: “Mi fai morire...”
Betty osservava con aria di approvazione “Molto glam... complimenti”
Li: “La nostra Greta è la donna dei misteri... e delle contraddizioni. Mi sorprende sempre... e ogni volta la sorpresa mi piace”
Consuelo era nuovamente partita per la tangente “Noo ... non ci posso credere ... spaziale quello... si intona perfino con il colore dei miei capelli!”
Li si battè discretamente il palmo della mano sulla fronte e mormorò “Decisamente, non c'è speranza...”
Consuelo: “Lo voglio provare SUBITO!”
Li: “Greta, ma secondo te ci fa o ci è?”
Greta: “Tutt’e due”
Consuelo non le badò minimamente “Ma dai, guardate che amore con quelle spallucce... il colletto rosso...”
Li: “Diabolico, direi...”
Consuelo si appoggiò contro il vestito e si guardò allo specchio “Sììììì!!! È una meraviglia”
Li alzò gli occhi al cielo “Rassegnamoci a qualche rissa...”
Consuelo: “Dai, ma guardate! Sta bene anche con quei guantini rossi lì”
Li era sempre più rassegnata “Sono un coordinato, Cons... è normale che stiano bene”
Consuelo era talmente felice che stava praticamente saltellando sul posto come una bambina.
Li guardò Betty disperata “Un’altra volta la lasciamo a casa...”
Consuelo era corsa alla ricerca di una commessa. Betty intanto, con molta nonchalance, iniziò a spogliarsi nel salottino privato erano state fatte accomodare ma nessuno parve badare molto alla cosa e si provò tre bellissimi abiti, scuri, molto eleganti.
Consuelo: “Che colori adorabili! Se ci sono 3 colori che adoro sono il nero il rosso e il bianco”
Betty “Quale preferite?”
Consuelo: “Il terzo”
Li: “Io il primo, anche se col secondo potresti far vedere le tue belle gambe... magari potresti valutare di prenderlo lo stesso”
Consuelo: “Ma dai, hai visto la camicetta semitrasparente del terzo quant’era carina?”
Greta come al solito era di poche parole “Prendili tutti e tre”
“Mmmmnnnh….chissa….”
1500 metri più in là due uomini stavano su di un tetto con un microfono laser puntato.
“Ma davvero dobbiamo preoccuparci di queste sgallettate?”
“Quella del rosa, per dirtene solo una, è un sicario dell’euroteatro e ha 36 contratti conclusi…ti basta?” Replicò l’altro aggiustandosi la pettorina.

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