D&D 4.0: Le sabbie dell'Antico Impero - Interludio | Pagina 2 | Advanced Dungeons & Dragons e 3.5 | Forum

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D&D 4.0: Le sabbie dell'Antico Impero - Interludio
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21
Agosto 9, 2009 - 4:21 pm

Ragnhild era ormai allo stremo delle sue forze. Aveva impegnato tutte le sue energie nelle preghiere più potenti che conosceva, per evitare di essere uccisa dagli attacchi dei suoi stessi compagni.
Spark, Draugcaran, Teal’c e Graf l’avevano circondata e non le davano tregua, attaccandola senza pietà.
Tutto era iniziato quando lei aveva deciso di entrare in quella stanza degli specchi per aiutare Teal’c. Appena dentro era stata investita da un lampo di luce accecante, poi si era ritrovata circondata dai suoi compagni con chiare intenzioni omicide. Li aveva implorati di risvegliarsi da quel incantesimo, aveva cercato di scuoterli dicendogli “ Sono io, sono Ragnhild, sono la vostra amica, fermatevi per amore della Dea, FERMATEVI! “. L’unica risposta che aveva ottenuto era la violenza, violenza a cui lei non avrebbe risposto, avrebbe preferito morire piuttosto che fare del male ad uno qualsiasi di loro.
Adesso quell’estremo sacrificio sembrava vicino, i suoi compagni non desistevano, la incalzavano e le impedivano la fuga. Lei non aveva più preghiere protettive da anteporre ai loro attacchi.
Poi improvvisamente senti due braccia muscolose avvolgerla in un abbraccio violento. Fu colta dal panico, non capiva da quale direzione era giunto quel attacco proditorio. Cercò di dibattersi e liberarsi ma una mano si era insinuata dietro la nuca, obbligando il suo collo in una torsione involontaria. Poi le sue labbra incontrarono altre labbra incorporee. Il bastone ferrato con cui si era difesa cadde a terra con un tonfo sordo, pensò a Spark, chiuse gli occhi ma quando li riaprì, gli occhi in cui si rispecchiò erano quelli del capitano von Bek.
L’illusione, che di questo si era trattato, era finita lasciando il posto ad una ancor più sconcertante realtà. Ragnhild si ritrovò nelle braccia di Graff e lui la stava baciando con selvaggia voluttà.
Alla sorpresa fece spazio la rabbia, Ragnhild si divincolò così selvaggiamente che cadde a terra a qualche passo dal capitano.
Restò carponi a terra per qualche secondo, sputò e si pulì istintivamente la bocca col dorso della mano, si sentiva sporca, oltraggiata, violata.
Senti una voce alle sue spalle “ Allora, tutto bene? Non sei più preda dell’illusione, lascia che ti aiuti ad alzarti “
Si appoggiò malvolentieri al braccio del capitano, lo guardò fisso negli occhi “ Cosa è successo? Cosa stavi facendo? “
Lui, con un sorriso sardonico, le prese un braccio e la attirò verso di lui “ Cosa vuoi dire? Mi pareva che ti piacesse quello che “ stavo facendo”. O mi sto sbagliando? “
“ Lasciami subito andare, hai sentito? LASCIAMI! “. Con uno strattone Ragnhild liberò il braccio dalla mano del capitano e si allontanò di qualche passo massaggiandoselo poi con l’altra mano.
“ Ah è così? Io ti salvo la vita e tu fai la difficile? Ma con il Paladino è un’altra storia, vero? Ti ho vista ieri sera come te lo coccolavi! Ma con quel damerino è una causa persa. Datti pace e comincia a guardarti in giro sciocca. Quello è un idealista senza futuro e tu faresti meglio a mollarlo. ”
Ragnhild era scioccata, non aveva mai sentito parlare quell’uomo in quella maniera. Si era accorta che tra lui e Spark non correva buon sangue, ma quelle parole dette in quel modo ed in quel frangente assumevano un significato particolare. Lui la desiderava. Ma il suo era un desiderio prepotente, violento. Una sensazione mista di rabbia e ribrezzo la invase.
Cosa voleva da lei quel sicofante? Come poteva solo lontanamente immaginare di poter accampare diritti su di lei? Chi si credeva di essere?
Ragnhild non aveva dimenticato lo stesso sorriso delineato sulla faccia di quel uomo, nella stanza della mummificazione mentre il suo povero Spark impazziva di rabbia, per non riuscire ad impedire l’evolversi dell’orrenda illusione di cui era vittima.
Graf von Bek non la guardava più, si era voltato a raccogliere il bastone ferrato che era caduto vicino a lui, poi si voltò e glielo porse.
“ Come mai così silenziosa? La verità fa male, vero? “
Ragnhild strappo il bastone dalle mani del capitano resistendo alla tentazione di spaccarglielo sulla testa.
“ La verità è che voi non siete neanche degno di pulire il pavimento dove passa Spark of Ardour! La verità è che tra noi non c’è niente, non c’era niente e non ci sarà mai niente capitano von Bek! Non ho dimenticato come vi siete divertito alla vista degli stessi orrori che hanno fatto quasi impazzire Spark! Siete un uomo esecrabile capitano von Bek”
Colto alla sprovvista da quella reazione Graff tentò di ribattere.
“ Stai dicendo delle assurdità! Le nostre illusioni erano diverse. E io… “
“ Sta zitto! Mendace fino alla morte, hai detto che volevi salvarmi la vita? Secondo me hai solo voluto soddisfare i tuoi bassi istinti! Se fosse dipeSO DA ME; IN QUESTA STANZA NON CI SAREMO MAI ENTRATI!”
L’ultima frase fu sentita da tutti. Spark Draugcaran e anche il convalescente Teal’c si voltarono all’unisono verso di loro. Lei incontrò gli occhi di Spark e non riuscì a reggere il suo sguardo neanche per un secondo.
Si volse e corse verso l’uscita della stanza sparendo nella penombra. Si fermò quando il buio fu troppo pesto per avanzare.
Si sentiva esplodere, tanta era la rabbia che aveva in corpo. Avrebbe voluto gridare, spaccare tutto. Nella penombra, in uno degli specchi che foderavano la stanza, vide un tenue riflesso del suo volto, contratto in una maschera di rabbia che lo faceva diventare quasi irriconoscibile.
Colpì l’immagine con il bastone, dando sfogo alla rabbia repressa, il cristallo si incrinò in centinaia di frammenti, in quei frammenti vide il muso di un lupo nero ringhiante. Fu un attimo, un apparizione fugace. Poi il suo volto tornò ad occupare il posto che gli competeva all’interno di ogni frammento.
Quella visione ebbe il potere di far sparire tutta la rabbia. Quella non era lei. Non avrebbe permesso alle sue emozioni di distruggere tutto quello in cui credeva. Non avrebbe consentito all’odio di prevalere.
Riprese un minimo di autocontrollo appena in tempo per vedere Spark che si avvicinava per abbracciarla.
“ Mia rosa perdonami se non sono venuto subito da tè. Teal’c era in pericolo di vita e solo io potevo curarlo abbastanza velocemente. Ma tu stai bene? Cosa è successo tra te e Graf? “
Lei lo guardò, cercando di inghiottire le lacrime che le salivano agli occhi.
“ Sto bene tesoro mio, non è successo niente. Sono solo scossa. E stato orribile. Ho rivissuto lo stesso orrore di quella maledetta stanza della mummia moltiplicato per dieci. Ti chiedo perdono per quella mia scenata.”
Lui la guardò dubbioso e lei si augurò di essere stata convincente.
“ Non ti devi preoccupare di questo. Anche Draugcaran era molto scosso. Sembra che questa piramide faccia leva sulle nostre emozioni più negative. Ma ora vieni ti riaccompagno alla luce, non sappiamo quanti altri pericoli vaghino nel buio di questa tomba. “
Le dolci parole di Spark avevano sempre il potere di calmarla, si lasciò riaccompagnare e cercò di riposare con gli altri in quella stanza delle illusioni. Ogni tanto scrutava il capitano che adesso non la degnava di un solo sguardo.
La marcia nella piramide riprese e a Ragnhild non sfuggirono alcune occhiate torve di Spark nei confronti di Graf.
In seguito, non mancarono nemmeno alcune occasioni di alterchi, durante un furioso scontro con alcuni fantasmi combattenti.
Lei si sentiva la pietra dello scandalo. Non voleva stare più vicino al capitano von Bek, ma allo stesso tempo non voleva raccontarne il motivo a Spark per paura delle sue reazioni.
Cercò di convincersi che una piccola bugia detta a fin di bene avrebbe potuto funzionare e disinnescare quella pericolosa situazione.
Sperò che la ricerca all’interno di quella piramide finisse al più presto. Prima che quella piramide distruggesse le loro vite in un modo ancor più doloroso della morte.

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22
Agosto 9, 2009 - 8:02 pm

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Più ci pensavo e più ero convinto che tutta "l'indignazione"mostrata da Ragnhild era stata tutta scena,le sue parole mi avevano perfino attribuito frasi che non avevo mai pronunciato.L'altra cosa che avevo notato era la limitatezza del suo vocabolario,usava parole delle quali ignorava il significato da figlia di contadini qual'era e dimenticava il fatto che non ero stato io a voler entrare in quella stanza,bensì l'adorato cuginetto del paladino immemore dell'altra volta che era finito dentro una fossa per la sua smania di primeggiare o di poco tempo prima quando aveva rischiato di cadere nel baratro che precedeva questa stanza.
La avevo baciata si, e allora?
Il mio unico intento in quel momento era cercare di strapparla all'illusione che la aveva avvolta,come era successo a me un giorno prima,e la prima cosa che mi era venuta in mente era quella,l'alternativa sarebbe stata la morte ma forse di questo lei non si rendeva ancora conto.
Si proclamava seguace di Chauntea,ma evidentemente sua madre ma sopratutto il suo vicario si erano "dimenticati"di alcune nozioni che avrebbe dovuto fornirle,ma evidentemente non aveva mai partecipato alla celebrazione di Pratoverde:twisted: ,mi chiedo cosa succederà quando dovrà lei stessa celebrare quella cerimonia davanti al suo:rolleyes: paladinuccio.
Chi disprezza compra...

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23
Agosto 13, 2009 - 4:53 pm

[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Arquen si sentiva a disagio, mentre i servitori di Dalmar, il più grande mago di Myth Drannor e delle Valli lo facevano accomodare nel più elegante dei salotti all’interno della grande torre. Aveva ricevuto una strana lettera da uno dei suoi figli, Draugcaran, e la richiesta in essa contenuta, lo aveva insospettito. C’era forse qualcosa che non andava? Sarebbe dovuto intervenire? Tra poco l’avrebbe saputo.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]”Benvenuto, Lord Arquen!” lo salutò Dalmar. Come tutti gli Eladrin, il mago era alto e dal fisico asciutto. Indossava la sua veste preferita: colore blu notte e intarsiata di sottili rune d’argento che sicuramente intessevano incantesimi che neanche Arquen, pur essendo un valente magospada, non riusciva a decifrare. Il cappuccio della veste era abbassato e il Lord poté fissare il volto del mago, la cui carnagione chiara e i capelli biondi slavati creavano un notevole contrasto con la veste. Gli occhi azzurri del mago erano svegli e attenti.[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Accomodiamoci e lasciate che vi offra qualcosa! Non capita spesso che riceva degli ospiti così importanti alla mia porta e, a vedervi, sembra che siate turbato per qualche motivo. Suvvia! Lasciate che vi offra qualcosa, poi potremo discorrere con calma.”[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Dopo aver sorbito un the, discorrendo di cose frivole, Dalmar fece accomodare Arquen in un piccolo studio privato e, fattolo accomodare, si sistemò davanti a lui:[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Bene, Milord, cosa vi porta da me?” chiese il mago assumendo un tono più formale.[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Ecco, saggio Dalmar, voi conoscete mio figlio maggiore…”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Certo, sono stato io a suggerirgli di viaggiare per il mondo e vedere quante più cose possibili, prima di decidere se intraprendere veramente lo studio dell’arte, così come il Venerabile Elminster disse a me, quand’ero giovane”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Ecco…” riprese con un leggero imbarazzo Arquen “Pochi giorni fa ho ricevuto una lettera da lui, la quale oltre ad informarmi di dove fossero e cosa stessero facendo lui e suo fratello, conteneva una richiesta che mi ha… diciamo, messo un po’ a disagio. Volevo conoscere la vostra opinione…”[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Prima che Dalmar potesse chiederla, Arquen la estrasse e la porse al mago, il quale la lesse velocemente, inarcando un sopracciglio prima di giungere alla fine.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Al termine della lettura, l’espressione di Dalmar si era incupita, preoccupando maggiormente Arquen.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]“Qualcosa del genere esiste, ma è una conoscenza proibita! Gli antichi, terribili Sarrukh usavano rituali simili per creare vaste schiere di creature rettiliformi. I loro infami rituali possono ancora plasmare le forme delle creature, rettili o meno che sia, distorcendo sia la mente che il corpo, per creare un essere totalmente nuovo. Gli Yuan-ti usano rituali simili, senza dubbio appresi nei tempi antichi dai Sarrukh, per plasmare permanentemente i loro cultisti e i loro schiavi in forme ofidi più gradevoli ai loro occhi!”[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Voi… voi possedete tali conoscenze?” chiese Arquen, visibilmente impallidito nel frattempo.[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]Dopo un’attesa apparentemente interminabile, senza fissare il suo ospite, Dalmar rispose: “No!”[/FONT][/SIZE]

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24
Agosto 16, 2009 - 4:44 pm

[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Il capitano Kraus, capo delle guardie dell’Ambasciatore Von Bek era nervoso… Oltre a non dormire per buona parte della notte a causa di quelle strane presenze che infestavano le pareti e che nessuno, finora, era riuscito a debellare, erano passati due giorni da quando il suo signore era partito e non aveva ricevuto ancora nessuna notizia. Non aveva parlato con nessuno dei suoi timori, ma era sicuro che lo scriba Alaìn e il consigliere Derek condividessero le sue opinioni. Perso nei suoi pensieri, salì sulla cima del torrione che ospitava l’ambasciata del Chessenta e guardò la strada. Il sole era tramontato da un pezzo e oramai c’era più nessuno per strada, ma improvvisamente il suo sguardo fu attratto da una nube di polvere che preannunciava un cavallo al galoppo che si avvicinava lungo la strada e che si fermò davanti alle porte dell’Ambasciata. Il cavaliere smontò e bussò alle porte.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Kraus discese rapidamente e, quando arrivò alla porta, le guardie si scostarono, ma i loro sguardi erano sollevati. Il capitano guardò dalla feritoia nella porta e vide l’Ambasciatore Graf Von Bek che stava iniziando a dare segni d’impazienza! Kraus ordinò di aprire le porte.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Buonasera signore, bentornato!” lo salutò il capitano “La vostra missione ha avuto successo?”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“E’ troppo presto per dirlo…” replicò Von Bek “… perché non è ancora conclusa. Ripartirò stasera stessa, ma prima dovevo tornare per fare una cosa: ci sono ancora quelle presenze che infestano l’ambasciata di notte?”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Sissignore” rispose Kraus“Per mantenere l’efficienza degli uomini li sto facendo dormire a turno durante il giorno, di notte è impossibile!”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Ben fatto, capitano!” lo lodò Graf, mentre iniziava a dirigersi verso l’interno dell’Ambasciata. “Chiamatemi Alaìn e Derek e fatemi portare qualcosa da mangiare. Fate mangiare e strigliare anche il mio cavallo, avrò ancora bisogno di lui oggi.”[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Più tardi, dopo essersi rifocillato e aver appreso da Alaìn e Derek che non vi erano novità da parte del Chessenta, Graf von Bek ordinò che il suo cavallo fosse preparato, poi si recò nella sala destinata alle udienze, e attese in silenzio, mentre alcuni tra i servitori e le guardie, nonché i suoi consiglieri lo osservavano senza capire cosa avesse in mente. Lui non si curò di loro…[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Non appena le strane presenze che infestavano l’edificio iniziarono a palesarsi, egli estrasse una pergamena dalla sua giubba, la lesse a bassa voce e la ripose, poi stese le mani avanti a sé e iniziò a salmodiare in una lingua che nessuno dei presenti conosceva, alzando sempre più il tono della voce, mentre i suoi occhi iniziarono a risplendere di una strana luce violacea. Dopo qualche istante anche le sue mani iniziarono a risplendere di quel sinistro bagliore, che a poco a poco si staccava da esse iniziando a formare un globo di luce arcana tra le mani dell’ambasciatore.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Alla fine, la luce abbandonò del tutto le mani di von Bek e la sfera schizzò via dalle sue mani, andando a colpire in pieno la parete della sala. Nel punto dell’impatto si originò un boato simile a un forte tuono e le presenze che infestavano le pareti iniziarono a schizzare via da lì, come se qualcosa di terribile per loro le stesse costringendo ad andarsene e, a poco a poco, l’effetto si diffondeva a tutte le pareti, esorcizzando gli ambienti.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]Molti di coloro che assistettero allo spettacolo scapparono dalla sala, altri si buttarono a terra per non vedere o sentire una cosa che, sin da piccoli, erano stati abituati a temere. Senza attendere l’esito della sua azione, con gli occhi che gradualmente stavano perdendo la loro luminescenza, Graf von Bek uscì dalla sala, passò accanto a Kraus che era rimasto stordito dal tuono senza degnarlo di uno sguardo e si diresse nel cortile, dove lo attendeva il suo cavallo. Salì in sella, si fece aprire il portone dalle guardie che non avevano assistito a quanto accaduto all’interno e partì al galoppo, sparendo nella notte…[/FONT][/SIZE]

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25
Agosto 22, 2009 - 1:27 pm

[FONT=Arial, sans-serif][SIZE=2][Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
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[FONT=Arial, sans-serif][SIZE=2]Finalmente ne erano usciti, sconfiggendo l'ultimo orrore, un ennesima vittima della fantasia perversa di chi aveva eretto la Piramide.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial, sans-serif][SIZE=2]Graf von Bek era entrato in possesso del primo Frammento dell'enigma costituito dalla pergamene in suo possesso.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial, sans-serif][SIZE=2]Spark si era sentito finalmente in pace, nel corso delle ultime ora aveva riflettuto molto. A causa della sua disperazione per poco gli altri avevano rischiato la vita comportandosi in alcuni casi sconsideratamente. Per questo doveva la vita di suo fratello e di Ragnhild a quell'umano, essere in debito nei suoi confronti era una cosa che proprio non riusciva ad accettare, per non parlare poi della tensione che si era creata tra Ragnhild e von Bek, anche se lei aveva minimizzato la cosa il loro attrito era palpabile. [/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial, sans-serif][SIZE=2]Infine aveva analizzato il motivo che gli causava angoscia, l'aver colpito per sbaglio Ragnhild, quel gesto era stato un incidente, ma nel suo cuore la cosa si era ingigantita fino ha quando non aveva capito il perché, era stato nel momento che aveva visto Ragnhild in preda alla rabbia, che nascondeva molto bene, ma le emozioni umane erano facilmente leggibili, che la cosa era apparsa in tutto la sua realtà.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial, sans-serif][SIZE=2]Era fin troppo semplice ma fino ad allora non era riuscito a collegarla a se stesso, pian piano Ragnhild era diventata cara al suo cuore, e vederla triste o arrabbiata lo faceva soffrire, era tutto in quei sentimenti il perché.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial, sans-serif][SIZE=2]E la decisione migliore per trovare la pace in sé stesso era semplice. Lo avrebbe portato su un sentiero di dolore, ma questo era lo scotto da pagare per riscattarsi, ed era anche la cosa più giusta per ripagarla dell'amore che gli portava.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial, sans-serif][SIZE=2]Così non appena furono soli approfittando del desiderio di lei di nuotare in riva al mare che si trovava a poche centinaia di metri dalla Piramide. Voleva comunicarle che desiderava parlarle, non appena rientrati a Skyclave, ma lei lo prevenne - Spark ti ho mentito nella stanza degli specchi, è successo che l'Ambasciatore von Bek mi ha baciata! -- Il primo pensiero di Spark a quella rivelazione fu di rabbia ma poi si costrinse a valutare la cosa -- forse lo ha fatto per svegliarti dalle illusioni di cui eri vittima e non con altri intenti - -No! Ha detto delle cose spiacevoli ed è stato lascivo, perdonami non volevo che succedesse - rispose lei.[/SIZE][/FONT]
- [FONT=Arial, sans-serif][SIZE=2]Per questa volta e solo perché gli devo la tua vita e quella di Draugcaran lascerò correre ma in futuro se la cosa avrà un seguito lo passerò a fil di spada - - E' per questo motivo che non volevo dirtelo nella Piramide - gli rispose Ragnhild, poi con impeto gli gettò le braccia al collo e lo trascinò sott'acqua.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial, sans-serif][SIZE=2]Quando un paio di minuti dopo riemersero ansimando per il lungo bacio che si erano scambiati in apnea, decise che era il momento di affrontare von Bek, doveva comunicargli un piccolo punto e un concetto, poi per lui la faccenda poteva considerarsi chiusa.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial, sans-serif][SIZE=2]Il giorno dopo doveva recarsi per prima cosa al Tempio di Sune a confessarsi e chiedere perdono per i gesti poco consoni ad un Paladino e comunicare alla reverenda Assunia le sue decisioni in merito alla sua punizione, quindi avrebbe parlato a Ragnhild delle sue decisioni per il futuro.[/SIZE][/FONT]
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26
Agosto 27, 2009 - 12:00 am

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Ragnhild si sentiva emozionata, confusa e leggera come una libellula. Stava vivendo quel momento magico che ogni ragazza sogna di provare nella sua vita, quel momento che spera essere indimenticabile.
Spark, il suo Spark era in ginocchio davanti a lei, con la mano destra teneva teneramente la sua e le stava chiedendo di diventare la sua compagnia per la vita.
La sua mente ritornò al momento in cui erano ritornati in città, lei si era lasciata alle spalle i brutti ricordi della piramide e così sperava avesse fatto anche Spark. In effetti lui sembrava aver riguadagnato gran parte della sua calma interiore. Era di nuovo al suo fianco, dolce e attento ai suoi bisogni come sempre.
Eppure una nuova determinazione sembrava dominarlo. Durante il loro volo di ritorno, stringendola fra le sue braccia, le disse queste testuali parole.
- Ragnhild, mia rosa, una volta tornati in città dovrò fare visita al tempio di Sune per ricevere conforto spirituale e per chiedere una particolare dispensa dai miei doveri di accolito. Questo per favorire una certa scelta che riguarderà noi due. Non voglio dirti ancora niente ma tu sta serena e non preoccuparti. Questa sera al tramonto tutto sarà deciso. –
Lei non se l’era sentita di fare domande, non voleva interrompere quel momento magico, era di nuovo stretta a lui, a contatto con il suo cuore che sentiva battere nel suo petto. Quel cuore forte e generoso che l’aveva conquistata.
Il resto della giornata era trascorso molto velocemente, anche la visita al tempio di Sune e quello di Chauntea erano stati abbastanza rapidi. Mentre Spark parlava con Assunia, Ragnhild era rimasta un poco in disparte.
Spark si avviò con Assunia nel centro del giardino del tempio, lasciando Ragnhild ad ammirare gli splendidi fiori – Sorella ho qualcosa di gravoso al mio cuore da confessarle , e del quale ho già chiesto perdono a Sune. Nel corso di questi giorni e accaduta una cosa spiacevole, sotto l’effetto di un incantesimo di illusione ho ferito Ragnhild, questo gesto l’ho so , è stato del tutto involontario, ma io non riesco a perdonarmi questa triste azione. Ed è per questo che riflettendo sono giunto ad una decisione per la quale devo chiedere una dispensa -
- Spark cosa hai visto nell’illusione che ti ha portato a questo gesto. – chiese Assunia
– ho visto due uomini che uccidevano un innocente fanciulla, e ho tentato di fermarli, ma essendo soltanto un illusione al posto dei malvagi ho trafitto Ragnhild con la mia spada -
- Quindi hai agito secondo i dettami della Dea , il tuo gesto e stato solo un incidente, essa comprende le azioni e gli intenti, non puoi rimproverarti per ciò – Rispose Assunia
– L’ho so ma ho ripagato con un gesto ignobile chi invece ha solo amore per me. Per questo ho deciso quale sarà la mia punizione, ed è inerente ad essa che ho bisogno di una dispensa da alcuni miei doveri di Paladino -
- Guarda dentro il tuo cuore e lascia che sia lui a guidarti –
Assunia si toccò il petto all’altezza del cuore per enfatizzare le sue parole.
– Si sorella ho lasciato la decisione al mio cuore ed esso mi dice che la punizione per un gesto tanto deprecabile, è dedicarmi fino al giorno della sua morte a lei , ho intenzione di sposarla. Sapendo che lei è umana è un gesto che mi causerà dolore, quando l’ora della separazione arriverà, essendo io un Eladrin la vedrò invecchiare al mio fianco, mentre io rimarrò immutato agli occhi di lei. Il tempo che ci sarà concesso di rimanere assieme è fin troppo breve come una folata di vento nel arco della mia esistenza, mentre il dolore della sua perdita mi accompagnerà in eterno.-
- Non ti serve la mia dispensa Spark per questo compito che ti sei scelto, la Dea dice “Cerca l’amore in tutte le sue forme, seguilo ovunque il tuo cuore ti conduca”. Se questo è quello che il tuo cuore ha deciso Spark, non c’è altro da aggiungere, Hai la mia assoluzione e la mia benedizione –

- Ti ringrazio Assunia ora posso dedicarmi al mio cammino sapendo che Sune mi ha perdonato – poi traendo di tasca una sacchetto lo depose nelle mani di Assunia e si congedò con un perfetto inchino.
Tornato da Ragnhild le sorrise – Scusami qui ho concluso, ora possiamo andare a rendere omaggio al tempio di Chauntea. –
Un po più tardi mentre rincasavano Spark chiese a Ragnhild se desiderasse accompagnarlo a cercare un giardino un po appartato per parlare indisturbati, ma lei lo sorprese, rispondendogli semplicemente – Posso creare uno splendido giardino all’esterno della nostra casa, vieni – lo condusse sul prato che delimitava lo spazio tra la loro casa e quella dei vicini, poi recitando una breve preghiera a Chauntea lasciò che il suo potere si manifestasse in tutta la sua forza , e dal terreno cominciarono a spuntare alberi fioriti, cespugli rigogliosi, splendidi fiori variopinti fino a formare un lussureggiante giardino, che prese il posto in poco tempo del prato che fino a poco prima vi si trovava.
Spark guardò quella meraviglia con stupore, ma tanta era la sua concentrazione per trovare le parole che voleva dirle che non fece nessun commento ma si limitò a prenderle la mano e farla sedere su una panchina poco distante.
- Ragnhild mia rosa, lo sai che non ho scuse per il gesto di danno che ho arrecato alla tua persona, e benché tu mi abbia perdonato, io non sono capace di farlo ed é per questo motivo che ti comunico quale sarà la mia punizione da scontare in riparazione di ciò.- Spark si fermo un attimo per poggiare un ginocchio a terra davanti a lei.
– Spark qualunque cosa deciderai, lo sai sarò sempre al tuo fianco- rispose Ragnhild
- Lo so!, Ragnhild la punizione che ho deciso è rimanere al tuo fianco fino al termine della tua vita ...... Ragnhild mi vuoi sposare?
Ti ripagherò così di tutto l’amore che hai per me, e per tutta la tua dolcezza fino al momento in cui sarò costretto a separarmi da te, Ragnhild so che può sembrarti una dolce punizione ma non è così, con il trascorrere degli anni diverrà una punizione anche per te, io ti vedrò invecchiare fino al giorno della tua morte ma tu continuerai a vedermi immutato come sono ora anche quando sarai vecchia, voglio che tu capisca bene prima di rispondermi, le nostre esistenze sono profondamente diverse, la tua vita anche se mi è cara e poco più che un battito di ciglia rispetto alla mia, e se ora che sei giovane la cosa ti appare bella tra qualche anno potresti pentirtene. Da parte mia hai la mia parola che continuerò ad amarti come ora e che ti resterò sempre accanto anche soffrendo per il destino inevitabile, e so già che il dolore della separazione mi accompagnerà per sempre. –
Spark chinò il capo e le baciò la mano teneramente.
Ragnhild si senti invadere da una dolcezza e da una commozione profonda, si inginocchio di fronte a Spark e stringendogli la mano con entrambe le sue inizio a parlare.
- Spark io avrei preferito che entrambi fossimo arrivati a questo magico istante completamente liberi da costrizioni e obblighi, ma se questo non è possibile, così sia! Tu lo sai che il mio amore per te e più grande del cielo e più saldo delle fondamenta della terra, perciò: io…accetto! La mia risposta e SI! Voglio diventare la tua compagnia per la vita e chiamo Chauntea e Sune a testimonianza di questa mia scelta. Spark io lo so che il mio corpo mortale potrà essere accanto a tè solo finché morte non ci separi, ma il mio amore per te vivrà per sempre. Vivrà nei figli e nelle figlie che, a Chauntea piacendo, genereremo insieme e che addolciranno il tragico momento del mio inevitabile trapasso. –
Il sole tramontando dietro una coltre di nubi creò un gioco di luci che per un istante illuminò entrambi avvolgendoli nel suo abbraccio, attorno alle loro lunghe ombre proiettate al suolo si soffuse una lieve aura dorata.
Entrambi sentirono la presenza e la benedizione delle loro rispettive divinità.
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27
Agosto 31, 2009 - 9:48 am

Il giovane mago era passato attraverso tutta una serie di sentimenti e sensazioni che l’avevano portato dal preoccupato, al furente ed ora si sentiva semplicemente svuotato …. il fratello aveva deciso di fare di testa sua nonostante il mago avesse cercato di farlo ragionare chiedendogli di riflettere di prendersi un po’ di tempo ma il fratello non aveva voluto sentire ragioni anzi….. e di fronte alle obiezioni invece di riflettere aveva cambiato versione più volte come una bandiera che si muoveva dove andava il vento ……. la realtà era che una sola! Spark aveva deciso, la punizione era solo una scusa, voleva sposare la sacerdotessa e conoscendolo sarebbe andato fino in fondo a qualunque costo …. se almeno fosse stato onesto dal principio e glielo avesse detto a chiare lettere il mago sarebbe stato disposto ad accettare, seppur a malincuore, e l’avrebbe sostenuto ma no Spark, evidentemente non si era fidato fino in fondo del fratello e per questo non era stato sincero dall’inizio (questa cosa ferì il mago in un maniera inimmaginabile) e poi questa storia che Sune aveva approvato la loro unione sciocchezze!!!! cosa vuoi che importasse ad una divinità dell’unione di due mortali – anzi un mortale con una creatura fatata per essere precisi – e se anche avesse dato il proprio beneplacito chissà quale era stato il recondito motivo …. l’unico risultato ottenuto era stato la frattura del legame tra i due fratelli …. e se il mago avesse scoperto che la dea l’aveva fatto in maniera deliberata avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per avere la propria vendetta…..
E poi anche la sacerdotessa, quell’intrigante di umana si era attaccata a suo fratello come un’edera e non si era più staccata, tutta boccucce e moine, tutta intenta a creare giardini e praticelli …. una giardiniera ecco cos’era ……… anche con lei aveva cercato di parlare ma alla fine invece di comprendere e riflettere anche lei aveva travisato le sue parole ed era scappata via in lacrime…. almeno c’era una speranza piuttosto flebile in realtà … lei gli aveva detto che prima di sposarsi avrebbe dovuto ottenere il permesso delle rispettive famiglie …. il mago dubitava che sarebbero riusciti ad ottenerlo …. ma questa cosa era sicuramente chiara anche a Spark ed il mago temeva che il fratello alla fine l’avrebbe convita a farne a meno.
Il mago aveva in ogni caso deciso che non avrebbe più aiutato il fratello a trasformare la sacerdotessa in un eladrin, certo Spark si era dimostrato molto interessato ma se voleva un’umana avrebbe avuto un’umana in tutto e per tutto e lui non avrebbe rischiato la vita in una ricerca ed in un rituale complicatissimo e rischiosissimo per una persona che gli faceva le cose alle spalle …. Per non parlare della responsabile del tempio di Sune che nulla aveva capito delle sue parole a messo che le avesse ascoltate “..signore lei è troppo razionale … bla bla … l’amore … bla bla bla …” un’altra umana tutta boccucce e cuoricini !!!! bleah , questi adempiti anzi questi ferventi credenti lo avevano veramente stufato, già non sopportava i chierici ed i paladini in generale ma questi di Sune oh erano veramente troppo!!! Molto meglio Teris ….. quella si che era una fedele, neanche troppo …. , interessante e che forse rispettava molto di più i precetti di Sune di questi bigotti sacerdoti vari tutti irrigiditi nei loro dogmi!!!
Il mago era arrivato a pensare alle soluzioni più varie e radicali, dall’omicidio ala sostituzione di persona (in modo che la sacerdotessa sposasse un sosia di Spark) ma nessuna lo soddisfaceva a pieno né tantomeno era di facile attuazione a meno che non sterminare entrambi …. era arrivato anche a chiedere consiglio e appoggio a quel guerrafondaio, mago fobico ed egoista di Graf ma neanche lui era riuscito a dargli delle buone idee ….. non restava che rinunciare che facessero quello che volevano ….. ma da lui non avrebbero avuto alcun appoggio o sostegno né tantomeno opposizione era stanco di fare da babysitter ad un “paladino in amore” ….. si sarebbe concentrato sulla sua arte … la magia … con l’obiettivo di diventare un grande e potente mago … e ripensò al bastone con il frammento della piaga … Sì!!! Sarebbe stato in grado di padroneggiarlo … e con questi pensieri si diresse verso la propria stanza … avrebbe meditato un po’ … oramai era già trascorsa anche l’alba ….

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28
Settembre 2, 2009 - 10:48 pm

Il sole aveva superato lo zenit e iniziava la sua discesa verso l’orizzonte occidentale quando Ragnhild e Spark arrivarono al tempio di Chauntea.
- Che Chauntea ti benedica sorella. – Le parole di Ra-Male erano state dette in tono formale ma gentile – E benedica anche te sacerdotessa guardiana. – La risposta da parte di Ragnhild fu altrettanto formale ma il suo volto esprimeva felicità per aver incontrato una sorella del culto della Dea madre.
Spark era rimasto più indietro, osservava le due donne e l’ingresso del tempio di Chauntea. Il portone di ingresso era rimasto come lo aveva visto qualche giorno fa, semplice e disadorno inondato di rampicanti che lo avviluppavano fin quasi a farlo sparire ma il giardino al suo interno era rifiorito a nuova vita e ora il profumo di centinaia di fiori inondava l’aria.
- Mi fa molto piacere che ora questo tempio della dea madre sia nuovamente sorvegliato. Il mio nome è Ragnhild Lindasund e l’eladrin che vedi con me è Spark of Ardour, paladino di Sune e cavaliere della rosa rubino. –
- Sono onorata di fare la vostra conoscenza, il mio nome è Ra-Male e faccio le veci del sacerdote anziano che è dovuto assentarsi per problemi familiari. –
- Che l’amore di Sune ti accompagni Ra-Male. –
- Ma prego! Non restate qui sulla via entrate e godete della mia umile ospitalità. –
L’interno del tempio era semplice e spartano ma il giardino era ricco di vita. Fiori di tutte le forme e di tutti i colori spandevano il loro profumo nell’aria e assieme al loro profumo si sentivano gli aromi più pungenti delle piante officinali nel pieno della loro crescita. Ragnhild era raggiante, non aveva visto un giardino così rigoglioso neanche nel tempio di Sune.
- Questo giardino è semplicemente meraviglioso Ra-Male, sono veramente dispiaciuta di non aver potuto aiutarti, ma io e miei compagni siamo stati coinvolti in una ricerca di oggetti appartenenti allo scomparso impero Mulhoran. –
Ra-Male trasalì in modo impercettibile al sentire quelle parole e interruppe il discorso di Ragnhild.
- Oggetti di culto degli antichi Dei? Deve essere una cosa piuttosto pericolosa. So che la maggior parte degli oggetti di potere del passato o sono andati perduti o sono molto ben difesi. –
- L’ultimo oggetto che abbiamo recuperato all’interno di una piramide ci ha creato grosse tribolazioni e ha seminato zizzania tra i miei compagni. Ma tu conosci qualcosa di più su questi oggetti di potere? Saresti in grado di darci qualche aiuto? –
Ra-Male si rabbuio un poco in volto alla domanda di Ragnhild.
- L’aiuto migliore che io potrei darvi e consigliarvi di starne lontani. Questi oggetti sono stata fonte di dolore per il mio popolo. Io appartengo alla stirpe del Mulhoran e anticamente, come tu sai, l’impero Mulhoran dominava gran parte delle popolazioni limitrofe, il suo era un giogo spietato. Grazie all’adorazione di empie divinità l’antico impero Mulhoran dominava incontrastato su tutte le genti di questo lato delle mare delle stelle cadute. Questo, fino all’arrivo della piaga magica, che ha distrutto le basi del potere taumaturgico e arcano dei plenipotenziari Mulhoraniani. Le popolazioni schiave si ribellarono e fecero a pezzi tutti coloro che erano sospettati di adorare gli antichi Dei. –
Man mano che Ra-Male rievocava queste tristi storie, Ragnhild sentiva il suo cuore riempirsi di angoscia e contrizione per aver sollevato quel argomento.
- Oh Dea! Ti prego di scusarmi, povera sorella mia, non volevo riaprire dolorose ferite del passato del tuo popolo. Ti chiedo ancora perdono per la mia stupida curiosità. –
Ra-Male guardò il viso di Ragnhild e lesse il rincrescimento nei suoi occhi.
- Non ti devi scusare, queste atrocità, per fortuna, la mia generazione le ha scampate. Ma ci sono alcuni del mio popolo che vorrebbero tornare alle vecchie usanze e rinverdire gli antichi fasti. La convivenza fra noi e gli Imaskarani è ed è stata sempre difficile. Se a qualcuno venisse in mente di rimestare nel fuoco che cova sotto la cenere l’intero Imaskar potrebbe cadere in un clima di guerra civile e centinaia se non migliaia di innocenti perderebbero la vita. Nemmeno io, che ora porto il simbolo della Dea Madre potrei ritenermi al sicuro se una simile furia venisse scatenata. –
Il volto di Ragnhild sbiancò alle ultime parole di Ra-Male.
- Credi che dovremo mettere un fine alla nostra cerca? –
- No. Dico che se siete coinvolti in questa cerca fate in modo che questi oggetti non cadano nelle mani sbagliate, sia Imaskarane sia Mulhoraniane. Le conseguenze potrebbero essere orribili. –
Ragnhild iniziò a vagliare le notizie che Ra-Male le dava e cominciò a rendersi conto che l’equilibrio su cui si reggeva questo regno era più tenue di quanto lei non pensasse inizialmente.
- Ra-Male hai la mia parola che questi oggetti qualunque ne sia la loro funzione non cadranno nelle mani di coloro che vogliono il male della tua gente. –
- Ti ringrazio di questa tua promessa. Sento che in te c’è molto più di quel che appare, la tua forza d’animo è qualcosa di tangibile. –
- Parlando di cose tangibili, lascia che il nostro discorso si alleggerisca un poco sorella mia. Nella piramide che abbiamo esplorato abbiamo trovato anche qualcosa di utile. –
Così dicendo Ragnhild estrasse dalla sua tasca un fazzoletto ed iniziò a svolgerlo. Quando ebbe finito un favoloso smeraldo grosso come un unghia brillava nel palmo della sua mano.
- Tieni Ra-Male desidero regalartelo, potrai usarlo per abbellire ancora di più questo tempio. Consideralo un pegno della promessa che ti ho fatto poc’anzi. –
- E una gemma meravigliosa Ragnhild, non ne ho mai viste di simili. La custodirò con cura in ricordo della tua bontà e della tua gentilezza. Che Chauntea ti protegga e protegga chi ti sta accanto. –
- Ora dovremo andare Ra-Male, abbiamo altri affari da sbrigare prima della sera, che Chauntea ti benedica sorella. –
Ragnhild raggiunse Spark che galantemente le offrì il suo braccio, assieme uscirono dal tempio rivolgendo un ultimo cenno di saluto a Ra-Male.

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29
Settembre 3, 2009 - 12:50 pm

[FONT=Arial][SIZE=2]Le ombre della sera rendevano dolce l’atmosfera all’interno del giardino del tempio della dea madre.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]La sacerdotessa guardiana Ra-Male stava finendo i preparativi per la notte imminente quando qualcuno bussò alla porta. Sulla soglia una sottile e mesta figura attendeva.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Che Chauntea ti benedica sorella cosa desideri a quest’ora tarda? –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Ragnhild avanzò di qualche passo oltre la soglia rispondendo al augurio – E benedica pure te sorella cara, ho tanto bisogno di conforto spirituale. Ti prego di scusarmi per il disturbo e ti imploro di farmi entrare. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Ti vedo sconvolta dolce amica, cosa ti è successo? Vuoi parlarmene? –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Te ne parlerò amica mia, ti parlerò del mio cuore straziato e di come sia difficile amare ed essere corrisposte. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Le due donne raggiunsero il centro del giardino, Ra-Male aveva appena conosciuto Ragnhild ma da subito ne aveva apprezzato la spontaneità e la dolcezza, il suo cuore era addolorato vedendola in tale ambascia.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Si sedettero su una piccola panca e Ra-Male prese la parola[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Cos’è che rende il tuo cuore così affranto? Solo questo pomeriggio eri allegra e piena di speranza ed ora ti ritrovo triste e demoralizzata. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Ragnhild la guardò ed iniziò a parlare, cercando di inghiottire le lacrime che già sentiva salirle agli occhi.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Sil-Oré, il paladino che ti ho presentato questo pomeriggio, ha chiesto la mia mano, ma suo fratello Draugcaran mi ha detto che non avrebbe mai approvato il nostro matrimonio. Le ragioni ora sono difficili da spiegare. Ma da tutti i suoi discorsi quello che traspariva era il totale disaccordo con il fratello. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Ragnhild pronunciò le ultime parole in tono tremulo e calde lacrime iniziarono a scendere sulle guance esangui.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Che il tuo amore abbia provocato discordia fra di loro? Tu pensi veramente questo? –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Ne sono assolutamente convinta! E io questo non lo volevo! Speravo di trovare in Draugcaran un nuovo fratello, invece sono solo riuscita ad inimicarmelo e a metterlo contro Sil-Oré. Ma io dico perché? In nome della Dea PERCHE? Due esseri non possono amarsi liberamente ed essere felici senza creare tutto questo putiferio? Quali peccati abbiamo commesso in vita o in un’altra esistenza per meritarci questo crudele destino? –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Il mio cuore sanguina per tè amica mia ma …. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Ragnhild non lasciò che Ra-Male finisse la frase, la sua mascella si irrigidì in una maschera di decisione. Riprese a parlare in un tono di voce basso e lugubre.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Ho dato a Draugcaran un ultimatum! Se riuscirà, entro domani sera, a far cambiare idea a Sil-Orè riguardo al matrimonio. Io me ne andrò! E non sentiranno più parlare di me! –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Detto questo Ragnhild iniziò a singhiozzare senza controllo. Ra-Male circondò le spalle di Ragnhild in un abbraccio protettivo.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Shhh… Non piangere dolce amica, vedrai che tutto si risolverà per il meglio. Io resterò qui con tè, anche tutta la notte se necessario, e ti darò conforto. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Non credo che sarà necessario sacerdotessa del tempio. Che l’amore di Sune sia con voi. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Ragnhild, a quella voce, scatto in piedi come se una scarica elettrica l’avesse attraversata.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Nella morbida penombra che permeava il giardino, la prima cosa che Sil-Oré notò era lo scintillio delle lacrime di Ragnhild che scendevano lungo le sue delicate guance, il cuore gli si strinse detestava vederla piangere.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Avresti veramente trovato il coraggio di farlo mia rosa? Mi avresti veramente abbandonato? –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Ragnhild a quella domanda abbassò lo sguardo.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Non… non lo so. Io non so più cosa dire ne fare… perché sembra che tutto quello che dico, tutto quello che faccio sia sbagliato. Il mio amore per te ha creato disaccordo tra te e Draugcaran. Lui dice che vuoi sposarmi per espiare una punizione e che non approverà mai il nostro matrimonio. Io sono disperata, come posso sperare di amarti se distruggo tutte le tue amicizie. Come posso sperare di restare assieme a te se intorno a noi nessuno ci comprende, nessuno comprende il nostro amore. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Sil-Oré si mosse verso di lei, le mise gentilmente una mano sotto il mento alzandole il viso per asciugarle le lacrime.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Tu non sei responsabile del comportamento di mio fratello, lui ha travisato le mie intenzioni, in realtà io non ho nessuna punizione da scontare, il mio gesto se compiuto su qualsiasi altra persona non mi avrebbe causato tanta pena quanto me ne ha causato facendolo a te, questo, anche se ho faticato a capirlo, e perché ti amo e per me, la vera punizione sarebbe perderti, non sposarti. Io desidero sposarti perché, dal primo momento che il mio sguardo si è posato su di tè, ti ho amata. E ti amerò fino a che ci sarà sangue nelle mie vene e aria nei miei polmoni. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Il volto di Ragnhild sembrò accendersi di nuova vita. Abbraccio Sil-Orè incapace di dire qualsiasi cosa e Sil-Orè la circondò con le sue forti braccia ammantandola d’amore.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Ra-Male era rimasta in disparte ad osservare quella scena commovente e ora si sentiva quasi pudica di fronte al trasporto con cui i due si abbracciavano.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif][SIZE=2][FONT=Arial]- Hum hum! Io credo che ritornerò alle mie incombenze. Sono molto contenta per voi e soprattutto per te, dolce amica. Restate pure nel giardino quanto volete, non sarò certo io a scacciarvi dal tempio rovinando il vostro idilio. –[/FONT] [/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Ragnhild e Sil-Orè si voltarono verso Ra-Male.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Non ho parole per ringraziarti della tua gentilezza e della tua pazienza sorella, che Chauntea ti benedica –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- E che Sune riempia la tua vita d’amore Ra-Male perché tutto il bene che hai fatto a Ragnhild è come se lo avessi fatto a me. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Quello che ho fatto l’ho fatto col cuore, il mio popolo ha patito molto in passato e siamo molto sensibili alla sofferenza altrui. Io mi ritirerò nella mia stanza, accostate la porta uscendo. Qui non c’è niente da rubare e tutti lo sanno. Che Chauntea renda prospera la vostra unione. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Ra-Male si allontanò lasciandoli soli . Ragnhild prese di nuovo la parola.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- C’è ancora modo di far cambiar idea a Draugcaran? Forse se noi gli parlassimo?... –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Il volto di Sil-Orè si fece più serio e un ombra di rammarico passò nei suoi occhi.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- In realtà sapevo gia che era contrario alla nostra unione, fin dall'inizio e sempre stato così, lui si sta dimenticando i precetti di Sune, vedi lui non ha mai avuto molti contatti con gli umani, è sempre rimasto tra la gente della nostra stirpe, mentre io una volta diventato paladino ho avuto per insegnante una umana, colei che ora guida il nostro tempio Lhot, da lei ho appreso il dogma di Sune ma ho anche imparato a capire gli umani. Non posso fargliene una colpa per questo suo modo di essere. Ragnhild quello che è successo con mio fratello potrebbe succedere anche con i tuoi genitori, potrebbero essere contrari alla nostra unione, e per questo motivo la decisione spetta solo a te, sei libera di decidere quello che il tuo cuore più desidera -[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Vuoi dire noi due contro il resto del mondo? -[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Potrebbe anche essere, ma la nostra unione riguarda solo noi e nessun altro. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Sil-Orè prese le mani di Ragnhild tra le sue e guardandola con amore le chiese:[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Ragnhild, io non voglio perderti e sento di aver bisogno di te più dell’aria che respiro, il nostro potrà anche essere un amore contrastato, ed è per questo che voglio chiedertelo di nuovo. Ragnhild mi vuoi sposare? –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Ragnhild si concesse qualche istante prima di rispondere.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Sarei una pazza a dirti di si. Perché il nostro amore sarà fonte di sofferenza e rinunce per entrambi, ma sarebbe una pazzia più grande rinnegarti, perché rinunciare a te, rinunciare a questo bellissimo sentimento che è nato e cresciuto fra noi, distruggerebbe il mio cuore e anche il tuo. Tu hai ragione, questa decisione riguarda solo noi, perciò di nuovo io ti dico SI! Voglio essere la tua sposa, la tua compagnia per la vita e donarti tutto il mio amore per sempre. -[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Il volto di Sil-Oré si illuminò in un sorriso, e preso dall’impeto la sollevò fra le braccia. Ragnhild gli si strinse contro felice. Entrambi si scambiarono un appasionato bacio, consci che non ci sarebbero stati più ripensamenti su quella decisione ed entrambi avrebbero combattuto per difenderla.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]- Mia rosa, questa notte non torneremo a casa nostra, ma passeremo la notte alla locanda dell’enclave celeste. Abbiamo bisogno entrambi di rimanere da soli, dobbiamo parlare e prendere alcune decisioni. Speriamo che la notte porti consiglio anche a mio fratello e gli faccia comprendere se non approvare le nostre scelte. –[/SIZE][/FONT]
[FONT=Arial][SIZE=2]Sil-Oré e Ragnhild si incamminarono mano nella mano all'uscita del tempio, le ombre ed il silenzio tornarono ad ammantare il giardino del tempio di Chauntea.[/SIZE][/FONT]

[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]

[FONT=Arial][SIZE=1]Scritto a due mani da Corian e Rinil.[/SIZE][/FONT]

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30
Settembre 4, 2009 - 11:34 am

"Buonasera Patriarca"dissi,"sono qui per metterla al corrente degli ultimi sviluppi.
Come aveva chiesto ho eseguito le vostre direttive,l'eladrim,suo cugino
e la chierica sono fuorigioco ,e il mago adesso è una preda vulnerabile
alla nostra influenza".
"E' pieno di rabbia sia verso il fratello,sia verso la donna ma sopratutto
verso se stesso,il che lo rende un candidato ideale alla nostra Causa".
"Sei sicuro di ciò?"disse l'Anziano"
"Certamente"risposi io,"egli stesso è venuto da me nonostante mi detestasse
e, sempre lui mi ha proposto un patto per
rovinare le nozze tra suo fratello e la donna,patto al quale non ho
aderito,per far si che l'astio tra i due crescesse ancora di più".
"Hai agito bene,Graf"disse il Patriarca"ho saputo tramite le mie fonti che i due amanti
hanno in mente di fuggire,evidentemente temendo la reazione di Draugcaran".
Sorrisi con il volto nascosto dall'ombra del cappuccio,e risposi"questo farà si che
quando lo verrà a sapere,alimenterà ancora di più la rabbia dentro di sè".
"Avete altri ordini per me?"
"No,continua a agire come hai fatto fino ad adesso,la tua abilità nel fomentare dissenso
rimanendo in disparte non è da tutti,fino dalla prima volta che ci incontrammo vidi molto
di te che mi ricordava me stesso da giovane".
La mia mente volò indietro nel tempo,ai tempi della mia iniziazione,quando portai
un offerta degna del Dio che mi apprestavo a dedicare la vita,sentii nelle mie
orecchie le parole del sacerdote:
SEI TU DEGNO DI ENTRARE IN QUESTE SALE?
Non risposi a parole,bensì allungai la mano verso il sacchetto alla mia sinistra
lo aprii, e porsi il contenuto verso il sacerdote.
"Questo è il cuore del traditore tuo padre,donando questo doni anche il tuo cuore
a imperituro servizio di colui che noi tutti adoriamo"disse prendendo il cuore
dalle mie mani.
Rimasi in piedi per tutto il rito,mentre il sacerdote ne strappava pezzi che gettava
verso l'altare,senza però arrivarci perchè svanivano in sbuffi di fumo
un attimo dopo aver lasciato la sua mano.
"Come svaniscono questi pezzi di carne,così svanirà per sempre la sua anima debole."
"Che ciò ti sia di monito perpetuo, novizio".

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31
Settembre 15, 2009 - 10:35 am

[SIZE="2"][FONT="Times New Roman"]I primi raggi dorati del sole iniziavano ad illuminare le guglie più alte della torre dell'Enclave celeste Sil-Oré rientrava casa con Ragnhild per prendere le loro cose, intenzionati ad andare fino in fondo con i loro piani.
Nella notte avevano maturato l’idea di andarsene perché se nessuno era disposto a comprendere il loro amore sarebbe stato meglio andarsene ed evitare altre inutili discussioni e attriti con il resto del gruppo.
Erano appena entrati quando una voce li immobilizzo sulla porta.
- Alla buon ora. Finalmente siete tornati al ovile. Dove diamine siete stati? - Draugcaran li stava aspettando, la frase fu rivolta in modo brusco a Sil-Oré che rimase interdetto. Un ombra di risentimento passò sulla sua faccia.
- Non credo di doverti nessuna spiegazione sui miei movimenti Draug come non ne chiedo conto dei tuoi. –Ragnhild si interpose fra i due fratelli
- Vi prego basta! Non voglio sentire altre scenate fra voi due. Draugcaran, abbiamo passato la notte alla locanda dell’ enclave celeste. Non ce la sentivamo di ritornare a casa dopo il putiferio successo ieri sera. Sil. Forse questa è l’occasione per chiarire una volta per tutte le nostre intenzioni con tuo fratello. Avete cominciato questa conversazione con il piede sbagliato. Sil-Oré, forse è meglio che tu saluti tuo fratello. -
Sil-Oré sentì la sensazione d’astio scemare dentro di lui. Draugcaran aveva fatto quella domanda preoccupato per loro. Avevano veramente cominciato la conversazione con il piede sbagliato.
-Buon giorno Fratello credo che io e Ragnhild dobbiamo comunicarti qualcosa. In primo mi dispiace di non averti parlato prima della mie intenzione di sposare Ragnhild, ma nemmeno io ero sicuro dei miei sentimenti o almeno ne ero confuso, ed il fatto che tu non approvassi il mio rapporto con lei mi confondeva ancora di più, e in secondo non voglio perdere un fratello a cui voglio bene Draug questo lo sai. -
Draugcaran si ricompose e si concesse un sorriso all’indirizzo di suo fratello. Sentiva che ora Sil-Oré era sincero con lui e con se stesso. Forse un chiarimento finale era veramente possibile.
- Sil. sai benissimo anche tu che il sentimento è reciproco, e proprio per questo vorrei chiarire la cosa una volta per tutte, con entrambi si! anche con te Raghnil - rivolgendo per un istante lo sguardo verso la sacerdotessa - avrei dovuto sin dall’inizio parlare contemporaneamente con entrambi forse si sarebbero evitati tanti problemi - mormorò il mago - perché temo che si sia generata una gran confusione che ha portato a travisare le intenzioni di tutti. Voglio che entrambi comprendiate quali sono state le mie motivazioni e quali sono i miei reali pensieri ed intenti, ma, prima di ogni cosa voglio ascoltare quello che avete voi da dirmi, ma non credo che un corridoio sia un luogo consono per discutere di argomenti così importanti e delicati.-
Detto ciò il mago con un ambio gesto della mano spalancò la porta della propria stanza e facendo cenno ai due ospiti di entrare, ponendosi di lato in modo che potessero entrare per primi nella sua camera. - vi prego di entrare- ed accese una luce all'interno della stanza affinché rischiarasse la penombra.
Sil-Oré e Ragnhild entrarono e si sedettero attorno al tavolo posto al centro della stanza, Sil-Oré prese la parola per primo.
- Draug io amo Ragnhil ho intenzione di sposarla non perché sia la punizione che ho scelto ma proprio perché la amo , non ho nessuna punizione da scontare credo di essermi spiegato male e di averla usata come scusa per trovare il coraggio di dichiararmi. Ora con lei – Sil-Oré stringe la mano di Ragnhild guardandola con amore - ho chiarito le cose. Ora le voglio chiarire con te, spiegami perché sei cosi contrario alla nostra unione, perché un matrimonio di amore tra un Umana e un Eladrin non dovrebbe essere felice, e non rispondermi perché siamo diversi l'amore va oltre le diversità-
Draugcaran si concesse qualche istante di pausa poi:
- La tua domanda è legittima Sil, ma come ho detto prima desidero sentire anche il punto di vista della tua futura sposa. Ragnhild hai nulla da aggiungere a quello che Sil-Oré ha appena affermato? –
Ragnhild sollevò lo sguardo verso Draugcaran e cominciò a parlare
- Draugcaran io vorrei spiegarmi con l’esprimere prima di tutto un giudizio su di tè. Si su di tè Draugcaran, perché al interno della tua torre di avorio, di logica tu ti senti debole e hai paura.
Paura beninteso non per te stesso ma per noi.
Hai avuto paura fin dal primo istante quando hai visto tuo fratello avvicinarsi sempre di più a me come una falena viene attirata dalla luce del fuoco.
Avevi paura che tuo fratello si bruciasse e soffrisse, avevi paura di perderlo. Ma io ti dico che non è così. Io non voglio che tu perda tuo fratello Io voglio che tu veda in questo nostro amore l’occasione di poter acquisire ed amare una nuova sorella.
Quando tu ieri sera mi hai assalito con le tue critiche al nostro comportamento sventato la cosa che mi ha provocato più dolore era la sensazione che tra te e tuo fratello si fosse creata una frattura e che io ne fossi stata la causa. Non sono riuscita a trovare altra risposta a quella orribile sensazione che abbandonare il campo annullare me stessa per evitare altri dolori a te e tuo fratello.
Ma avevo torto, perché così facendo non mi sono resa conto che avrei creato ancora più sofferenza a tutti e tre.
Io non avrei trovato pace dopo quella scelta, mentre tu avresti vissuto con il rimorso di aver costretto tuo fratello a una scelta non voluta e Sil-Oré avrebbe nutrito rancore nei tuoi confronti per avergli forzato la mano.
Ora sono di nuovo di fronte a tè e ti chiedo di accettare e condividere il nostro amore. Sappi che non abbandonerò il campo questa volta, non lascerò Sil-Oré. Noi due ci amiamo al di la delle nostre rispettive origini.
Tutti e due siamo consci del fatto che questo non sarà un amore facile, ma se noi ora, sapendo tutte le difficoltà a cui andremo incontro e sapendo quello che proviamo l’uno per l’altra, rinnegassimo il nostro amore, distruggeremo noi stessi e questo dolore sarebbe maggiore di qualunque dolore potremo mai provare. –

Draugcaran si alzò lentamente in piedi e cominciò a passeggiare nella stanza, poi si fermò di fronte a Sil-Oré e Ragnhild.
- Quello che ho sentito da voi due ora, chiarisce finalmente molte cose. Come ho detto prima, se avessi potuto parlare con tutti e due contemporaneamente, forse molti fraintendimenti si sarebbero evitati. La tua domanda è priva di senso ora Sil perché io non ho niente in contrario verso il vostro amore. E se la vostra unione sarà basata sull’amore reciproco io non la avverserò. Io apprezzo il tuo giudizio su di me Ragnhild ma hai torto sul dire che io avevo paura per mio fratello. Io cercavo di proteggere tè da quella che mi pareva una sconsiderata azione di mio fratello nei tuoi confronti. Come ti avevo detto nel nostro discorso di ieri sera, un’unione basata sul fatto di dover scontare una punizione era qualcosa che io non riuscivo assolutamente a concepire. – Draugcaran continuo a passeggiare come se questo lo aiutasse a scaricare la tensione. – Sil di tutto quello che tu mi hai detto o hai tentato di dirmi ieri sera è rimasto ben poco e può anche essere che io non abbia capito esattamente quello che tu tentavi di spiegare. Voglio sperare che tu abbia fatto reale chiarezza nella tua mente e nel tuo cuore perché, come ha fatto presente Ragnhild, il vostro non sarà un amore semplice e in futuro la vostra determinazione potrà essere messa alla prova. –
Con l’ultimo passaggio Draugcaran si posizionò alle spalle del fratello e di Ragnhild, calò una manata sulle spalle di Sil-Oré e posò delicatamente l’altra su una spalla di Ragnhild.
- Sil, Ragnhild, io da questo momento sarò l’ultimo dei vostri problemi nel vostro amore e non mi opporrò più alla vostra unione. –
Draugcaran non fece quasi in tempo a finire la frase che Sil-Oré si alzo e lo abbraccio calorosamente seguito subito dopo da Ragnhild.
- Ti avevo mal giudicato anch’io fratello e non trovo parole per chiederti scusa di questo. –
Draugcaran si sciolse un poco dal abbraccio del fratello
- Per cortesia no! Non farti venire altri sensi di colpa, hai fatto già abbastanza danni. E poi mi è venuta in mente un’altra cosa da dirvi. –
Sil-Oré e Ragnhild si distaccarono un poco dal mago e si fecero più attenti. Draugcaran riprese a parlare con calma.
- Anche la mia è stata una notte movimentata. Ho incontrato la ragazza che ti aveva mandato la lettera Sil. ci sono andato al posto tuo e a tuo nome. La cosa è stata piacevole fino a un certo punto ma poi ha cercato di carpirmi dei segreti, era stranamente ben informata per essere una semplice cortigiana, le sue domande erano subdole e indagatrici. Quando ha capito che non ero te – disse indicando Sil-Oré – è diventata evasiva e desiderosa di liberarsi di me. Penso che qualcuno spii le nostre mosse quindi suggerisco molta attenzione e di non muoversi da soli. –
Mentre i primi raggi di sole cominciavano a filtrare al interno della stanza, Draugcaran, Sil-Oré e Ragnhild si strinsero le mani guardandosi reciprocamente negli occhi e leggendo ciascuno nello sguardo degli altri un muto giuramento di reciproca protezione.[/FONT][/SIZE]

Scritto a 6 mani da corian rinil e reds74

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Settembre 28, 2009 - 2:14 pm

Dopo aver terminato il suo colloquio con il fratello e la sacerdotessa ed essersi di riappacificato con loro – almeno in apparenza – il mago si recò presso la scuola di magia, facendosi accompagnare dal fratello che avendo un carisma superiore al suo l’avrebbe certamente aiutato a disfarsi di tutta una serie di oggetti magici non più utili in cambio di altri di cui aveva davvero bisogno.
Una volta giunti alla scuola il mago ed il paladino vennero ricevuti dalla donna dalla mano di rubino che li condusse dal preposto alla gestione del magazzino magico e lì dopo una lunga e complessa trattativa il mago grazie al fratello riuscì nel suo intento. Terminato di mercanteggiare Draug ringraziò il fratello e lo congedò spiegando che aveva ancora alcune commissioni da sbrigare lì nella scuola e gli disse che si sarebbero rivisti alla torre e solo successivamente insieme si sarebbero recati da Graf.
Lasciato il fratello Draug ebbe un colloquio con la donna che li aveva accolti chiedendole aiuto per svelare i segreti racchiusi nell’anello donatogli dal Maestro dello scuola ma la donna rifutò di concedere l’aiuto richiesto spiegando che svelare l’arcano racchiuso in quell’anello faceva parte di una sorta di prova di ammissione; il mago ringraziò e si congedo ripromettendosi di studiare con maggior impegno quell’anello per scoprire tutti i segreti che nascondeva e di fare ciò al più presto per tornare trionfante alla scuola per mostrare quanto fosse bravo come mago e magari in quell’occasione avrebbe potuto chiedere di rivedere il bastone di cristallo; con questi pensieri si diresse verso l’ambasciata, la sua giornata non era ancora finita doveva ancora parlare con Graf, la cosa continuava a non esaltarlo particolarmente e del resto il sentimento era reciproco, anche Graf non amava la sua compagnia, ma avevano bisogno l’uno dell’altro.
Arrivato all’ambasciata come al solito dovette sottoporsi a tutta la solita tiritera del riconoscimento con questa sentinella che andava avanti e in dietro almeno 2 volte prima di lasciarlo entrare dal portone principale – era davvero avvilente oramai andava e veniva con una certa frequenza in quel luogo, per cui almeno farlo entrare dal portone subito sarebbe stato un gesto di buona educazione ma forse era troppo aspettarsi ciò da questi guerrafondai terrorizzati dai maghi (sì toccava dare una lezione a questi simpatici trogloditi) – finalmente una volta completata la pantomima fu fatto accomodare nel salone e lì ricominciò l’attesa, quel Graf era un gran maleducato arrogante! Ma questa attesa decise Draug l’avrebbe fatta pagare al “caro” Graf. Nel frattempo decise di fare qualche gioco di prestigio giusto per infastidire un po’ le guardie che terminò solo quando capì che andare oltre l’avrebbe esposto ad un possibile scontro fisico e così si concentrò sull’anello, almeno quell’attesa sarebbe stata proficua.
Dopo circa un’ora si presentò Graf, che senza nemmeno scusarsi gli chiese il motivo della visita, dicendo semplicemente che stava cenando; Draug dopo averlo punzecchiato un po’ dicendo che visto quanto l’aveva fatto attendere in futuro lo sarebbe venuto a trovare sempre all’alba – nel loro ultimo incontro aveva letteralmente fatto tirare giù dal letto Graf alle prime luci dell’alba – visto che aveva atteso meno in quell’occasione gli spiegò che era lì per portargli grandi novità sulla vicenda dei due amanti. Draug raccontò a Graf che era riuscito a convincere i due, che progettavano di scappare per sposarsi di nascosto da tutti, a restare, e questo semplicemente dicendo loro che approvava la loro unione. Draug era raggiante mentre raccontava la cosa mentre Graf a mano a mano che il racconto procedeva diveniva sempre più cupo in volto per quanto cercasse di restare impassibile. Graf disse che a suo avviso non era una gran cosa che fossero rimasti ma Draug non sentiva ragioni e spiegò che il fatto che i due restassero avrebbe dato loro modo di avere più tempo per separarli e invitò Graf a informalo se gli fosse venuto in mente qualche buon piano. Ciò detto fu la volta di Graf, il quale chiese a Draug di trasferire l’incantamento che aveva sulla sua attuale arma ad un’altra – ecco l’occasione per ripagare Graf per la sua scortesia – Draug disse che l’avrebbe fatto certamente (tutto sommato avere un amico mago aveva i suoi vantaggi!!!) ma che avrebbe avuto prima di tutto bisogno di soldi per celebrare il rituale – Graf gli consegnò uno dei vasi canopi che aveva preso per sé dal tesoro raccolto nella piramide – delle due armi in questione e di tempo, il capitano avrebbe dovuto attendere tutto il giorno successivo prima che il mago gli riportasse l’arma incantata; la sera successiva ad ora di cena – cena che doveva essere offerta dall’ambasciatore – si sarebbero visti, avrebbero cenato e solo dopo Graf avrebbe avuto ciò che voleva inoltre il mago si aspettava che le guardie lo facessero entrare senza il solito balletto, del resto era un gradito ospite dell’ambasciatore….
Terminati la chiacchierata i due si salutarono ed il mago fece ritorno nella sua stanza non vedeva l’ora di approfondire nuovamente i poteri del suo anello chissà quali meraviglie sarebbe riuscito a fare in abbinamento con il suo magnifico bastone tutto tempestato di monete…. Ed ora aveva anche un nuovo oggettino niente male … un vaso canopi …. – che strano pensò il mago tra sé ma da quando era così attaccato alle ricchezze – ma subito quel pensiero gli svanì dalla mente e a ritmo sostenuto tornò in stanza.
Draug ripose in un posto ben nascosto il vaso datogli da Graf, dopodiché si sedette sul letto con il bastone in una mano e con l’anello nell’altra guardando l’uno e l’altro con aria sognante. Il mago inizio a esaminare nuovamente l’anello cercando di capire cosa celasse ed ad un certo punto successe…. ebbe una visione prima: un arcanista a cavallo con infilato nella mano destra un anello come il suo che irradiava un’energia radiosa e poi vide tanti cavalieri in circolo che ripetevano una litania – tutti avevano un anello come il suo – e ad un certo punto, finito di salmodiare, si girarono tutti verso di lui come se lo guardassero e percepissero la sua presenza … poi la visione svanì.
A questo punto il mago era giunto alla conclusione che doveva indossare l’anello per poter comprendere quale fosse il suo reale potere e così, con il bastone sempre stretto in pugno, fece ….. un improvviso bagliore si propagò dall’anello …. immediatamente il bastone si ridusse in polvere …. il mago emise un urlo agghiacciante “nooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!” che risuonò per tutta la stanza ed oltre …… passati alcuni attimi il mago volse lo sguardo verso ciò che restava del suo bastone …… le monete e un mucchietto di polvere violacea ….. Draug, dopo quell’iniziale sensazione di disperazione e di perdita incolmabile tutto ad un tratto, si sentì come sollevato quella bramosia di possesso e quell’avidità che lo pervadeva da un paio di giorni, dopo la distruzione del bastone, era di colpo svanita .…. dopo aver indugiato per un istante in quei pensieri si affrettò a raccogliere la polvere, utilizzando le proprie arti magiche per evitare di toccarla, che versò in una boccetta dopodiché raccolse le monete che ripose in una borsa. Fatto ciò, il mago ripensò agli eventi che gli avevano fatto ritrovare il suo naturale distacco …… il bagliore scaturito dell’anello aveva scatenato il tutto … giungendo alla conclusione che quell’anello non era pericoloso come il precedente regalo della scuola di magia (il bastone con la scheggia di piaga magica) … e con quella consapevolezza riprese a studiare quell’oggetto che lo affascinava sempre di più.

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Settembre 30, 2009 - 10:37 am

Il mago tutto preso dalle vicende familiari si era completameente dimenticato di condividere con Graf delle informazioni che aveva ricevuto dal conduttore di ala rossa che lo aveva condotto, insieme ai suoi compagni, nell'Alto Imascar e che era divenuto un pò il tutto fare del gruppo - il mago non riusciva proprio ad imparare il suo nome anche perché avendolo soprannominato scherzosamente Abdul , gli sovveniva sempre in mente questo nome, sfuggendogli quello vero........
In quella lunga giornata conclusasi con la distruzione del bastone aveva incontrato "Abdul" il quale gli aveva rivelato che aveva saputo che il capitano Graf aveva sgunzagliato i suoi uomini alla ricerca di informazioni in relazione all'omicidio di una delle sue guardie avvenuto alcuni giorni prima, le cui uniche tracce erano state un pò di sangue su di un muro in un vicolo della città. Ebbene il mitico Abdul era riuscito dove i "duri" Chessentani avevano fallito:goodjob: infatti aveva saputo che l'autore dell'omicidio poteva essere con molta probabilità un umanoide dalla pelle e capelli bianchi, occhi anch'essi bianchi ma cerchiati di nero come se avesse profonde occhiaie.....
Avrebbe dovuto parlarne con i suoi compagni e il giorno dopo avrebbe dovuto aggiornare anche il capitano Graf, ma con calma non c'era fretta, il capitano aveva proprio bisogno di un pò di lezioni di buona educazione .....
Una volta esauriti questi pensieri riprese a studiare il suo anello...........

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Ottobre 16, 2009 - 1:41 pm

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