[SIZE=2]Ra-Morij: il contesto[/SIZE]
[SIZE=2]Nei primi anni della seconda metà del I secolo dopo la Guerra dell’Anello, Asarij Rugia Chei diviene regina di Morija, una regione molto ricca a est del Grande Harad e del Golfo di Ormal. Rugia, nipote della regina Asarij Liara Anjurhan, dell’etnia Miya, ha a disposizione molti mezzi e un esercito di prim’ordine e, approfittando della temporanea debolezza di Mo-Rhun (la principale città-stato delle lande centrali oltre i deserti) dopo la caduta di Sauron, inizia la conquista delle provincie sotto il dominio degli Easterling e dei Popoli d’Oriente lungo i suoi confini occidentale e settentrionale. Estende inoltre i commerci con i porti dei Valdacli, principalmente attraverso l’alleanza con Ostelor. [/SIZE]
[SIZE=2]Mentre Rugia cerca di rendere più potente il suo regno, però, i signori di Morija continuano i loro incessanti litigi, e nell’anno 67 è costretta ad imporre con le armi la pace fra Ilel i Ho, signore del Chya, e Nhi Chandris, signore del castello orientale di Chorish, situato vicino alle ‘Terre della Cintura’; Rugia intende, con il suo intervento, pacificare la regione, ma Chandris, ritenendosi disonorato dall’intervento della regina, si uccide e subito dopo, nel 68, mentre si prepara a ritornare verso casa, Ho viene assassinato e al suo posto subentra il figlio Iejasu.[/SIZE]
[SIZE=2][/SIZE]
[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
[SIZE=2]Iejasu[/SIZE]
[SIZE=2]Nonostante questi sia giovane, gli insegnamenti del padre e il valore dimostrato in battaglia gli valgono subito la fedeltà dell’esercito Chya; Iejasu ritiene che Rugia abbia disonorato, con il suo comportamento, sia Ho che le famiglie Nhi; incontra l’antico nemico, e diviene suo alleato nel nome di una soddisfazione che intende chiedere alla regina. Il nord inizia a unirsi.[/SIZE]
[SIZE=2]Non altrettanto avviene nel regno di Rugia: mentre si sta occupando delle regioni orientali, Rugia viene a sapere che molti dei nobili di Aenor (la regione della grande baia e delle foreste), ritenendola impura e non degna come regina, hanno lasciato l’alleanza, e mentre si trova a est lei stessa scorge i segni di un terribile male che avanza e crede di intuire che il momento segnato nelle antiche profezie stia per giungere. [/SIZE]
[SIZE=2]Educata da maestri di filosofia, Rugia è stata una brillante studiosa ed è la più forte ed esperta ‘Shenjin’, maga, che Morija abbia mai avuto; conosce la storia del suo popolo, sa che il potere e la ricchezza di Morija affondano le loro radici nel mistero e nel misticismo che circonda il ‘Popolo Che Non Sogna’, gli Elfi Scuri, e la mitica figura dello ‘Stregone Blu’, giunto dall’Ovest. Sa anche che quelle radici sono corrotte.[/SIZE]
[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
[SIZE=2]Yasemi[/SIZE]
[SIZE=2]Nei primi anni 70, Rugia manda messaggeri alla ricerca dei ‘Principi del Drago’, discendenti di coloni di Nùmenor che erano giunti fin nelle terre orientali; uno di loro, secondo le profezie, salverà Morija , ma non prima di aver distrutto per sempre la ‘Fonte’ e assieme ad essa la magia e la potenza del regno.[/SIZE]
[SIZE=2]Anche Iejasu ha letto le profezie, eppure non crede ad esse più che alla buona volontà di Rugia; la morte del padre e gli atti della regina hanno completamente compromesso la sua fede in lei. Iejasu ha radunato ormai un grande esercito di più di 10.000 soldati; intende marciare sulla capitale Ra-Morij e chiedere a Rugia di rinunciare al trono. Iejasu non è completamente inconsapevole dell’agenda segreta di Jaichim, generale della sua guardia personale, corrotto dall’Ombra; eppure lo lascia agire, convinto di poterlo controllare e di poter utilizzare le mosse di Jaichim a suo vantaggio; un errore del quale si rende conto solo troppo tardi.[/SIZE]
[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
[SIZE=2]Naerus[/SIZE]
[SIZE=2]Nell’anno 74, due ‘Principi del Drago’ si rivelano contemporaneamente: uno è Feärre, principe degli Elfi Scuri che si nascondono in Chorish, l’altro è Arakhon, uno sconosciuto condottiero di origine Nùmenoreana che ha condotto a Tul Harar una improbabile compagnia di eroi. Mentre Feärre di nascosto a Iejasu avvicina Jaichim e poco a poco prende il controllo delle Nijen, studentesse di magia, rivolgendole contro Rugia, Arakhon viene ferito gravemente ed è in fin di vita. [/SIZE]
[SIZE=2]Rugia chiede di portarlo a lei; Iejasu non si fida, e prende prigionieri Arakhon e i suoi compagni. Le ‘Guardie del Drago’ di Rugia e le ‘Lance Rosse’ di Iejasu si scontrano nella valle di fronte al castello dei Chya e liberano Arakhon; è la scintilla che dà avvio alla guerra civile. In Ra-Morij, la capitale, essa divampa in modo violento: Rugia viene tradita dalla Shenjin Nuth e dal fratello Chinua, e assassinata assieme a Lim, la Shenjin Custode. Jaichim, complice nell’assassinio, tenta di far sollevare la città contro la famiglia reale con l’aiuto di Umar Dwalat e degli equipaggi delle navi giunte dal Mumakan. L’Ombra combatte al loro fianco, e Jaichim conta sull’intervento rapido di Iejasu a suo favore. [/SIZE]
[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
[SIZE=2]Umar Dwalat[/SIZE]
[SIZE=2]Arakhon, recatosi nelle Terre della Cintura per cercare i mitici ‘draghi’, è lontano; degli Eroi, solo Muhad e il coraggioso equipaggio della ‘Daracil’ combattono in difesa della famiglia di Rugia e dei suoi ministri, a fianco del fedele generale Hao e del principe Naerus.[/SIZE]
[SIZE=2][Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
[COLOR=#483d8b]Hao[/COLOR][/SIZE]
[SIZE=2]Ra-Morij: la battaglia[/SIZE]
[SIZE=2]Iejasu giunge sulle alture sovrastanti la piana ai primi di ottobre dell’anno 75. Resistendo alle pressioni di alcuni suoi generali perché ordini immediatamente l’attacco, preferisce trascorrere una giornata a osservare. [/SIZE]
[SIZE=2][/SIZE]
[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
[SIZE=2]Naerus ne riceve l’impressione di un imminente attacco notturno e fa rimanere le truppe inutilmente sveglie per tutta la notte, con il risultato che, il mattino successivo, gli uomini di Yasemi, già penetrati in città, sono riposati e pronti, mentre l’esercito dei difensori è esausto. Naerus e Hao perdono il controllo delle mura e delle porte di Ra-Morij, e vengono respinti con gravi perdite verso il palazzo di Rugia; assieme ai Chya di Yasemi combattono creature oscure, persino i morti richiamati dalle loro tombe da malvagi stregoni, e il suo è un esercito composto da truppe provenienti da ogni parte della regione e mosse dall’odio, mentre Naerus non ha ormai che poche fedeli ‘Guardie del Drago’, demoralizzate dalla morte della regina. [/SIZE]
[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
[SIZE=2]La battaglia finale viene iniziata da Muhad, che comanda i marinai di Ostelor; egli, dopo aver avuto notizia che Jaichim è entrato nel palazzo, fa avanzare i suoi uomini tra le case, oltre le mura della cittadella reale, nella speranza di poter sorprendere gli attaccanti e favorire una sortita della cavalleria Morij che spezzi l’accerchiamento e che consenta a Naerus di fuggire.[/SIZE]
[SIZE=2]Ra-Morij: lo scenario[/SIZE]
[SIZE=2]La ‘Battaglia di Morija’ è uno scenario d’avventura adattato a Wargame 3D, e anche questa volta lo giochiamo con ‘Warhammer Fantasy’ nella tradizione della campagna 'Gli Altri Dei' e perché ci piace, con due fazioni da 2250 punti “tipo ETC” (fra virgolette, perché naturalmente, essendo la battaglia basata su eventi tratti dal gioco di ruolo, i roster sono stati modificati rispetto agli originali, riflettendo la storia dell'avventura in modo sufficientemente equilibrato a garantire, spero, il divertimento e la possibilità di vittoria per ciascuna delle due fazioni). [/SIZE]
[SIZE=2]Per poter utilizzare gli eserciti di “Esaedro”, i difensori di Morija e le fedeli ‘Guardie del Drago’ sono rappresentati da un esercito di Alti Elfi (che però non possono utilizzare la regola “Colpisce Sempre per Primo”), con alcuni alleati umani (i marinai di Muhad), mentre gli attaccanti Chya e le creature dell’Ombra che combattono con loro sono un esercito del Chaos, anch’esso affiancato da alcuni umani e … dai Morti Viventi - Tomb Kings naturalmente. [/SIZE]
[SIZE=2]I turni di gioco sono sei e i roster si potranno scaricare da questo stesso post… non tutti perché come di consueto c’è la sorpresa di alcune unità che entrano nei turni 2 o 3. [/SIZE]
- [SIZE=2]Gli obiettivi dei difensori: Naerus, principe di Morija, deve rimanere vivo, e la Corona di Morija, custodita nel palazzo, non deve cadere in mano nemica. Il difensore riceve un bonus se Naerus rimane in gioco per tutti i primi cinque turni ma riesce a passare le mura e a uscire poi dal campo di battaglia nel turno 6 (se la sua unità sarà in fuga verrà considerata distrutta)[/SIZE]
- [SIZE=2]Gli obiettivi degli attaccanti: conquistare la corona, e uccidere Naerus. L’attaccante riceve un bonus se, al turno 6, almeno una sua unità non in fuga si trova nel palazzo reale[/SIZE]
[SIZE=2]Il tavolo di battaglia è rappresentato schematicamente qui:[/SIZE]
** you do not have permission to see this link **
[SIZE=2][EDIT][/SIZE]
[SIZE=2]Ed ecco i due rosters principali:[/SIZE]
[SIZE=2]Naerus e i difensori, [Permesso negato per la visualizzazione di questo supporto multimediale]
[/SIZE]
[SIZE=2]Yasemi e l'esercito attaccante,[/SIZE]
[SIZE=2][Permesso negato per la visualizzazione di questo supporto multimediale]
[/SIZE]
[SIZE=2]Mancano le "unità sorpresa", ovvero il Principe del Drago e la regina, e, dalla parte degli attaccanti, i Non Morti.[/SIZE]
[SIZE=2][EDIT 2][/SIZE]
[SIZE=2][/SIZE]
[SIZE=2]I Non Morti avevano un ottimo senso nella storia, però però ... siccome Sievel molto probabilmente non potrà partecipare allo scenario, l'ho ripensato prevedendo una realistica (in termini d'avventura) possibilità che i Non Morti non ci siano, e che Iejasu intervenga nella battaglia. Quindi abbiamo due possibilità, se Sievel partecipa i Non Morti ci saranno e ci sarà un perché, se non partecipa ci sarà Iejasu e ... ci sarà un perché.[/SIZE]
[SIZE=2][/SIZE]
[SIZE=2]Il roster di Iejasu è stato pensato con Bretonnia:[/SIZE]
[SIZE=2][/SIZE]
[Permesso negato per la visualizzazione di questo supporto multimediale]
[SIZE=2]Umar Dwalat ha una macchina da guerra da schierare, che ha scaricato dalle sue navi (a Sievel avevo comunque chiesto di inserire una GettaTeschi), e qualche unità speciale fra le sue.[/SIZE]
Non mancherò!!!!!
PREGHERO' gli DEI, ERU ILUVATAR e TULKAS il Valoroso affinchè il mio Animo non vacilli e la Mano che regge la mia Spada colpisca le orde dell'Oscuro!
Indosserò la CORONA di RE dei VALDACLI affinchè tutto il Mondo sappia che IL RE è tornato e l'Oscuro tremerà alla Mia Venuta! Combatterò fino a che TUTTE le orde nere ed il loro Signore non saranno scomparsi da ARDA!
TUTTI i Fratelli contro un unico nemico: TUTTI i Valdacli sotto un unico Simbolo: il Simbolo degli ESHE! Il DRAGO!
Rieccomi qua per dirvi che ho rieditato il post con i roster, nel caso Sievel non possa partecipare, inserendo una seconda sorpresa che ha comunque senso ...
Pensa bene, Valdaclo, pensa bene ... in battaglia non ci sarà tempo per pensare, ma il momento prima e il momento dopo possono essere decisivi.
"Guardavo con stupore quanto in quelle terre lontanissime i Draghi fossero la forma più alta di onore e rispetto.
I due corpi arrivarono a palazzo all'imbrunire, quando le fiaccole mosse dal vento erano già state accese da un pezzo per illuminare la via. Si mosse qualcosa dentro di me, come non succedeva da mesi.
La voce si era sparsa rapidamente dopo la grande vittoria. Tutti gli episodi che volavano di bocca in bocca sembravano scendere di importanza, man mano che l'impresa di quell'unico manipolo si diffondeva nei cuori e nelle menti della gente, accorsa per acclamare di persona i loro eroi.
Ciò che mi fece trasalire fu lo sguardo semplice, eppure profondo, negli occhi di quei cavalieri. Con i volti giovani, quasi di ragazzi imberbi. Avranno avuto circa cinque o sei anni meno di me. E le loro armature non erano le più complesse dell'ordine dei Draghi, ma piuttosto semplici, volte a semplificarne il movimento o a darne una qualifica di minor importanza. Dietro il corteo che trasportava due dei loro fratelli caduti in battaglia, gli altri tre a capo chino (ma il mento alto!) conducevano i loro bellissimi cavalli, mentre sussurravano loro dolci parole per quietarli. Ogni cavaliere sembrava tenere per mano il proprio animale come un fratello, in un inarrivabile e incomprensibile (per me) rapporto uomo cavalcatura. Ebbi quasi l'impressione che gli stessi cavalli piangessero per i loro simili periti nella lotta.
Certo, così a caldo, non credetti che tutte le voci si fondassero su verità. Piuttosto sull'elegìa dovuta, nel momento di una battaglia appena vinta.
E una donna cantava di come fossero loro stessi draghi personificati, mentre le loro frecce infuocate e luminescenti venivano scoccate dai loro stessi occhi. E che l'ombra stessa provò a incrociare il loro sguardo e ne rimase di cenere. E alcuni uomini dotati di pergamena vergavano di inchiostro e di sangue i loro scritti, infiorettando di come i Valorosi, Gli Illuminati, I Figli dei Draghi volassero sui loro cavalli dorati mentre armati soltanto delle loro mani strangolassero i pipistrelli alati di Morgoth (e che Iluvatàr mi perdoni per pronunciare l'Oscuro con tanta leggerezza e mio padre mi perdoni - e so che lo farà - per chiedere perdono a Eru Stessa). E che mille mastini infernali, venuti dalle mani dell'Ombra, furono usati come mantelli dai leggiadri cavalieri. E il ventre sventrato di quelle bavose bestie fu il budello per il loro arco fatato. E che il "Saggio Arabesco posseduto dal Dìmhonio" - suonava così la strana lingua comune di una vecchia donna che urlava le gesta - fu salvato dagli Tzen-Tze, i Cavalieri Dorati. E mille volte più numerose dei Cinque, le Orde del Caos furono ricacciate nell'oblio da un'unica Santa Parola. O che Morgoth stesso scese disperato sul campo di battaglia piangendo sangue e icòre e nulla poté, mentre accerchiato in un turbine di fuoco blu periva sotto gli zoccoli dei Cinque del Drago.
Già. I Cinque del Drago. Essi furono, fino d'allora, portati a compimento nelle leggende che si sarebbero raccontate nella Nuova Nùmenor per i secoli a venire. E un bambino sporco e sudicio, nel fango e nel sangue, giocava con due sassi fingendo che il Campione dei Cavalieri dei Cinque uccidesse il Kathmukìl (come è dato chiamare l'Uomo Nero dalle mie dimenticate parti).
Suonavano già le cetre e le arpe. E le trombe e i corni. Io non potei che concentrarmi sull'odore dello zolfo, stantìo, che raggiungeva gli spalti. Fissavo il Principe Arakhon intento a depositare la Corona di Morija sulla testa della nuova Regina. Una guardia reale giaceva esattamente sotto di me, trafitta per salvare il suo Re da un colpo mortale.
Certo, niente sapeva più sorprendermi come quelle voci profuse nell'aria dal vento. E pensai che quei cinque giovani cavalieri fecero semplicemente il loro dovere in battaglia. Che i tre rimasti, con fermezza, portarono a compimento la loro missione.
Prima di scendere per salutare i miei compagni, mi capitò per un istante, di vedere il viso di uno di essi alzarsi verso di me. Ed egli mi guardò con lo stesso sguardo che tenne di fronte al Vampiro. In quel momento ebbi l'impressione di vedere il fuoco dei Draghi nei suoi occhi e mi si gelò il sangue. Ed egli camminava sospeso ed i suoi capelli furono d'oro".
1 Ospite(i)
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.