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Punti esperienza: Il Filo e la Forbice
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1
Giugno 21, 2009 - 11:22 pm

[SIZE=2]Carissimi giocatori,[/SIZE]

[SIZE=2]L'avventura "Il Filo e la Forbice", che si è in più punti intrecciata con le vicende di Ardor, è alla fine. A brevissimo posteremo qui i punti esperienza definitivi, nel frattempo ... un riassunto dei fatti accaduti ...[/SIZE]

[SIZE=2][EDIT: completati i punti esperienza e aggiunta la situazione del barone Ardic di Fiammanera][/SIZE]

[SIZE=2][COLOR=#0d1e3e][SIZE=5][COLOR=darkred]PUNTI ESPERIENZA[/SIZE] [/COLOR][/COLOR]
[COLOR=#0d1e3e][SIZE=3][COLOR=navy]"IL FILO E LA FORBICE"[/SIZE]
[/COLOR][/COLOR]
Dall'inverno dell'anno 75 della Quarta Era all'estate dell'anno 76, nel Grande Harad e nella Terra di Mezzo del Sud

[SIZE=2]PUNTI ESPERIENZA:[/SIZE]

  • [SIZE=2]ARAKHON , 4.750 da combattimento con Creatura (non ha partecipato alla parte precedente). Non prende punti per l'uccisione a causa del comportamento conservativo durante il combattimento (sei rounds trascorsi a indossare l'armatura). Bonus per aver vinto contro la Creatura, assieme al party: 1.500 punti esperienza. Bonus per aver partecipato alla Seconda Battaglia del Grande Harad: 250 (purtroppo è stato sconfitto). Per il viaggio in zone sconosciute non prende punti in quanto prigioniero di Alall Cocla (trasportato su carri). TOTALE ancora da segnare: 6.500[/SIZE]
  • [SIZE=2]ARTAGORA , 8.835 già attribuiti (che comprendevano il bonus di gruppo e il bonus specifico) più 8.250 da combattimento con Creatura includendone l'uccisione (prende punti pieni per aver inflitto il colpo critico risultato poi mortale e per non essersi mai sottratto al rischio). Bonus per aver vinto contro la Creatura, assieme al party: 1.500 punti esperienza. Bonus per aver partecipato alla Seconda Battaglia del Grande Harad: 1.000. Bonus per aver partecipato alla Terza Battaglia del Grande Harad: 250 (purtroppo è stato sconfitto). 400 punti Travel (viaggio in zone sconosciute, via terra e in cielo, 1 punto ogni miglio). TOTALE ancora da segnare: 11.400[/SIZE]
  • [SIZE=2]DAOUD , 11.485 già attribuiti più 1.600. 700 punti Travel (viaggio in zone sconosciute via terra, 1 punto ogni miglio). TOTALE ancora da segnare: 2.300[/SIZE]
  • [SIZE=2]ENDER , 6.250 già attribuiti più 2.950 combattimento con Creatura. Bonus per aver vinto contro la Creatura, assieme al party: 1.500 punti esperienza. Non prende punti per l'uccisione a causa del comportamento conservativo durante il combattimento (corretto pensare a Farah e vale 250 punti bonus, ma Ender si è buttato in combattimento solo alla fine mentre il suo supporto avrebbe potuto essere decisivo all'inizio, così come per Arakhon). L'uccisione di Ba Zalarit non da' punti esperienza (Zalarit era inconscio). 700 punti Travel (viaggio in zone sconosciute via terra, 1 punto ogni miglio). TOTALE ancora da segnare: 5.400[/SIZE]
  • [SIZE=2]MU'HAD , 9.685 già attribuiti più 750. 650 punti Travel (viaggio in zone sconosciute via mare, 1 punto ogni 10 miglia, e via terra, 1 punto ogni miglio). TOTALE ancora da segnare: 1.400[/SIZE]
  • [SIZE=2]SURI , 9.265 già attribuiti più 2.700 combattimento con Creatura. Non prende punti per l'uccisione (era inconscio). Bonus per aver vinto contro la Creatura, assieme al party: 1.500 punti esperienza. 700 punti Travel (viaggio in zone sconosciute via terra, 1 punto ogni miglio). C'è un bonus per le lettere scritte, ma anche una penalità per essersi rivelato avventatamente ai soldati di Naiman (e quindi a Zalarit). TOTALE ancora da segnare: 4.900[/SIZE]
  • [SIZE=2]TZU , 7.215 già attribuiti + 2.700 combattimento con Creatura. Non prende punti per l'uccisione (era inconscio). Bonus per aver vinto contro la Creatura, assieme al party: 1.500 punti esperienza. 400 punti Travel (viaggio in zone sconosciute via terra e via cielo, 1 punto ogni miglio o 10 miglia). TOTALE: 4.600 ma vanno recuperati 10.000 punti esperienza dalla fusione dei personaggi di Tzu ed Helendil, che non andavano segnati in quanto punti di base del personaggio di primo livello, quindi in realtà Tzu deve togliere ancora 5.400 dai suoi (mantiene comunque il Quinto Livello)[/SIZE]

[/SIZE][SIZE=2]Arakhon, 're dei Valdacli', grazie al coraggio di chi come Artagora, Suri e Tzu si è gettato in combattimento per salvarlo, è di nuovo libero dall'incantesimo di dominazione, e passa all'Ottavo Livello di esperienza.[/SIZE]

[SIZE=4]"LA' INCONTRERAI I COMPAGNI DI GIOCO"[/SIZE]

[SIZE=2][COLOR=#0d1e3e]Dopo la sua incoronazione, come aveva promesso, Qingwen (ora Wei di Morija) accompagna Arakhon, Tuija e Khalid a ovest, volando sui draghi Nailò e Sereloth ancora una volta verso Ny Chennacatt, fortezza del Re Tempesta, dove Arakhon spera di scoprire il segreto custodito nelle parole delle lettere che la sorella Ar-Venie gli ha spedito dal campo di battaglia di Alsarias, poco prima della sua morte. Suri rimane a Morija, dove, assieme all’ambasciatore Muhad e agli altri compagni, prepara la nave ‘Daracil’ e la piccola flotta donata agli eroi dalla regina per il ritorno a Tul Harar.[/SIZE][/COLOR]

[SIZE=2][COLOR=#0d1e3e]Proprio mentre Suri prende il mare, Arakhon sta per giungere a Ny Chennacatt. Durante il viaggio ha visto eserciti Easterling spostarsi da nord e da ovest verso Tul Harar; viene a conoscenza del fatto che Zayed sta guidando gli uomini di Tul Harar a ovest per sottomettere all’Assemblea dei Parlatori tutte le città del Grande Harad, e si preoccupa per gli esiti di questa decisione, che molti (fra i quali, nella Compagnia, Suri) avevano avversato. Arakhon, senza interrompere il suo viaggio, manda dispacci a Zayed, il quale però, così consigliato da Zenaran (l’incantatrice giunta da Rò-Mollò), non si ferma e continua la marcia contro il nemico. Mentre si prepara ad affrontarlo non distante da Rintark, viene attaccato di sorpresa da forze oscure e da un’armata di morti viventi evocati e guidati da Alall Cocla e dagli stregoni Asha’man; è la Prima Battaglia del Grande Harad. Zenaran e la sua guardia del corpo Arbanath, un mercenario Valdaclo, vengono sconfitti, Zayed è ricacciato verso est e la popolazione di Rintark sterminata. Zenaran e Arbanath vengono catturati e scompaiono. E' Dorgur, vecchio compagno d'avventure di Tuija e di Khalid, a portare a Zayed la notizia di ciò che è accaduto a Rintark.[/SIZE]

[SIZE=2]Arakhon giunge a Ny Chennacatt appena in tempo per salvare Artagora, Tara e il barone Ardic di Fiammanera, da mesi prigionieri nella fortezza dopo che Artagora ha chiuso una delle Soglie con la Pietra di Luna. Tara, Ardic e Artagora sono allo stremo; Arakhon e Wei li portano via da Ny Chennacatt lasciando Tuija e Khalid alla fortezza, ma Khalid ha suonato il corno quando è entrato nella stessa, e una notte gli Orchetti e i predoni li attaccano; a guidarli è Tund Hol, inviato di Ba Zalarit, che seguiva Abit – in realtà Anysa, figlia di Fuinur, la guerriera schiava di Zalarit stesso che Ardic ha ucciso nel corso del combattimento seguito alla chiusura della Soglia. Khalid uccide Tund Hol; Tuija è gravemente ferita, e perde conoscenza. Al ritorno di Wei e Arakhon, appare subito chiaro che l’unica speranza di salvezza per Tuija è portarla rapidamente verso ovest, da Eäromä, re degli Elfi; Wei può rallentare la morte di Tuija, ma non impedirla. Tara, al quale Arakhon affida una lettera per re Elessar Telcontar di Gondor, è sicura che Eäromä ascolterà la sua richiesta, e si offre di accompagnare Wei sul drago Sereloth; con dolore, Tara antepone ancora una volta il dovere ai sentimenti e si separa quindi da Artagora senza aver avuto modo di esprimere il suo amore per lui. Artagora, da parte sua, accetta la decisione della compagna appena conosciuta, e accetta anche di volare con Khalid e Arakhon verso est, verso il Grande Harad e la battaglia. Il barone Ardic riparte a cavallo verso Fiammanera, accompagnato dagli uomini dei villaggi attorno a Ny Chennacatt, che hanno offerto fedeltà e servigi a ‘re Arakhon dei Valdacli’; lungo il cammino, Ardic assolda bardi e poeti, e fa cantare le gesta di Arakhon in tutta la regione delle Montagne Gialle e delle valli meridionali.[/SIZE]

[SIZE=4]GUERRA NEL GRANDE HARAD[/SIZE]

[SIZE=2]Arakhon, Khalid e Artagora, dopo aver incontrato gli Asha’man anche vicino Tartaust e averne sconfitti alcuni, hanno la certezza che grandi orde Easterling, alle quali si sono uniti gli uomini delle città occidentali del Grande Harad, stiano marciando verso Tul Harar e che la stessa sia minacciata anche dai guerrieri della regina Naiman, ovvero del regno di Mo-Rhun, alleata di Zayed ora rivoltasi inspiegabilmente contro di lui. Arakhon giunge in tempo per dar man forte a Zayed nella Seconda Battaglia del Grande Harad; viene sconfitto e preso prigioniero assieme a Khalid da Alall Cocla, mentre Zayed è ricacciato ancora più a est e Artagora, che è riuscito a dominare il drago Nailò dopo la cattura di Arakhon, è costretto a negoziare con Alall. Artagora non cede alle richieste di Alall, la quale annuncia al filosofo che le conseguenze della sua decisione saranno terribili; di Khalid e Arakhon si perdono completamente le tracce.[/SIZE]

[SIZE=2]Nel frattempo, la flottiglia di navi di Morija comandata da Suri arriva a Tul Harar. Muhad ha incontrato l’assemblea dei Parlatori e Mohfa, una donna molto influente che appartiene alla famiglia di Yafai Mobarek e appoggia Arakhon Eshe. Yafai è morto, assassinato; Mohfa ascolta il racconto di Muhad e rinnova l’offerta di alleanza nei confronti degli Eshe ma annuncia che la città avrà presto bisogno di sostegno materiale, perché, mentre Zayed è lontano a ovest, le orde dei Carrieri della regina Naiman, che ha rotto l’alleanza con la città, stanno giungendo da nord guidate dal capo Oyugun e minacciano di prendere d’assedio Tul Harar stessa. Ed è ciò che molto rapidamente si verifica; Suri, Muhad e gli altri della Compagnia rimangono bloccati nella capitale, anche se, non avendo Naiman una flotta di navi, l’accesso al mare rimane libero e permette quindi a Tul Harar di resistere quasi all’infinito. Muhad sa, però, che la resistenza non sarà per niente infinita; tutto si giocherà sul piano della politica, l’influenza di Zayed sull’Assemblea potrebbe venir meno a causa dei suoi errori militari e della fine dell’alleanza con Naiman, soprattutto se Arakhon non ritornerà presto con sostegni per la città. Al suo arrivo a Tul Harar, Suri viene informato da Farah che Jampe è partita già mesi prima verso nord, per incontrare il principe Sa’d, un facoltoso mercante. Farah non sa però perché, o dove Jampe si trovi in quel momento. Di Zalarit, Mohfa e l’Assemblea non sanno, o non vogliono, fornire tracce (se Muhad sa di potersi fidare della famiglia Mobarek, si fida molto meno di altri esponenti dell’Assemblea stessa). Gli esploratori inviati alla ricerca di Zalarit si sono imbattuti in tempeste di sabbia fuori stagione, e molti di loro non sono tornati; si parla di stregoni capaci di utilizzare magia per muovere la sabbia e per bruciare gli avversari con lo stesso calore del sole. Si tratta degli Asha’man mandati da Alall Cocla a est: Muhad e Suri ne hanno la certezza quando il fuoco magico viene da loro scagliato oltre le mura di Tul Harar, allo scopo di bruciare i quartieri della povera gente e sollevare una ribellione contro l’Assemblea, che porti alla resa. Il popolo di Tul Harar è però orgoglioso, e resiste.[/SIZE]

[SIZE=2]All’inizio dell’anno 76, uno degli esploratori mandati a nord, Korah, porta finalmente a Tul Harar un messaggio di Jampe. Assieme al principe Sa’d, è accerchiata nell’oasi di Farafra, che è essa stessa di proprietà di Sa’d. Solo un piccolo gruppo di coraggiosi potrebbe essere in grado di lasciare Tul Harar accerchiata, e Suri decide di partire al soccorso di Jampe portando con sé Muhad, Daoud, Ender, Ghaouti e Farah. Pochi giorni dopo la partenza di Suri, Artagora, volando sul drago Nailò, porta a Tul Harar oltre al terrore per la vista del drago la notizia della sconfitta di Zayed; comunica anche che per il momento nulla si sa di Arakhon e di Khalid, e che il nemico ha certamente preso e distrutto la città di Rintark e molti villaggi e oasi della regione. Ha subito però secondo Artagora pesanti perdite, e quindi la guerra non va ancora data per perduta. Dopo aver parlato con l’Assemblea, Artagora vola a nord, per cercare Suri, portando con sé Tzu.[/SIZE]

[SIZE=2]Lal Rashida, moglie di Khalid, accusa Artagora di aver abbandonato il suo sposo nelle mani del nemico senza condurre una seria trattativa. Artagora tenta di spiegare a Lal di non aver potuto fare niente e di essersi trovato comunque di fronte a un avversario, Alall Cocla, che di certo non avrebbe rispettato la parola data. Lal non accetta la spiegazione di Artagora, e lascia la casa degli Eshe e la Compagnia della Luna, liberando Tzu dai suoi obblighi di guardia del corpo, contratti attraverso il giuramento fatto a Khalid. Artagora, mentre soffre a Tul Harar, pensa a Tara. [/SIZE]

[SIZE=2]L’amica di Arakhon, la sua 'compagna di giochi', grazie alla velocità del volo di Sereloth ha raggiunto già mesi prima, assieme a Wei, la residenza di re Eäromä, non distante da Ostelor. Eäromä, per quanto contrariato dalla presenza del drago, è affascinato dall’eleganza e dalla cultura di Wei, ed è contento di rivedere Tara; accetta di restituire al corpo di Tuija la scintilla della vita, e di ospitarla presso gli Elfi fino a quando non si sarà ripresa. Tuija si risveglia qualche settimana dopo; Wei è accanto al suo letto, mentre Tara è già partita, per recarsi in segreto a Ostelor e cercare di svolgere al meglio le missioni che le sono state affidate sia da Arakhon che da Eäromä. Mentre si sta riprendendo nella casa di Eäromä, Tuija riceve una strana visita: Eirbé, una fanciulla degli Elfi, si dichiara come inviata della Rinata Corte di Ardor, chiede notizie della morte di Anysa e propone a Tuija di seguirla verso Ardor per incontrare il suo signore, il Guardiano di Ardor Morgil, e ‘re Fuinur’. Tuija ricorda Fuinur, ma non certo come un re, sa che è Fuinur stesso a esser stato causa principale della morte di Anysa e ricorda come l’amica abbia pianto la scomparsa del padre, a Same. E non si fida della sconosciuta; racconta alla fanciulla elfica quel poco che ricorda di Ny Chennacatt e rimane alla casa di Eäromä, mentre Eirbé ritorna ad Ardor. Eäromä, che aveva ricevuto Eirbé prima di Tuija, è anch’egli insospettito; parla a lungo con Tuija e Wei, riflette su ciò che gli è stato detto di Fuinur e della Rinata Corte, e infine chiede a Wei, che aspetta un bambino concepito con Arakhon la notte della celebrazione della vittoria in Ra-Morij e che sta per tornare a Morija, di portare Tuija nella regione di Sorul, controllata dai Valdacli, in maniera che le sia possibile incontrare esploratori fidati che possano condurla da ‘re Fuinur’. Wei accetta di buon grado, stringe alleanza con Eäromä in nome di Morija e riprende assieme a Tuija a volare su Sereloth, di nuovo verso est. Lascia Tuija ad Ardor, assieme a Eiél, una guida Silvana degli elfi di Eäromä, e prosegue per la sua terra natale, ma mentre vola sopra il Grande Harad cade in un’imboscata degli Asha’man, che hanno visto Sereloth, cade assieme al drago e viene ferita.[/SIZE]

[SIZE=2]Tara, entrata a Ostelor sotto mentite spoglie, a causa della resa della città è costretta a superare molti ostacoli per poter entrare in contatto con i suoi vecchi ‘amici’ (tagliagole, truffatori e mercanti caduti in disgrazia; tutti ancora molto influenti, però, e un tempo alleati della famiglia Eshe) e per poter chieder loro di sostenere Arakhon; tenta anche di convincere Paraphion Fuindil, divenuta durante l’anno precedente paladina della resistenza della città, a lasciare la regione prima che Valandor Hamina possa incarcerarla per tradimento, ma ottiene da questa un rifiuto. Paraphion viene processata ed esiliata, come Tara aveva previsto. Tara, dopo essersi accertata che la sua rete di alleati si sia rimessa in moto in favore di Arakhon, prosegue verso ovest per consegnare a una nave di Gondor la lettera per re Elessar; viene seguita da misteriose spie.[/SIZE]

[SIZE=2]Suri, Ender, Daoud, Ghaouti e Farah, dopo aver affrontato guerrieri Easterling e cavalieri Rhûani, si sono avvicinati a Farafra. È qui che vengono raggiunti da Artagora e Tzu; si uniscono a Sa’d e Jampe, e combattono contro i Rhûani, che sono guidati da Narishma, uno stregone Asha’man. Jampe rivela a Suri il motivo per cui si è recata da Sa’d, e gli mostra la Corona nella Culla, finalmente ritrovata; Jampe ha cercato di rubarla a Sa’d, ma il principe l’ha scoperta durante il tentativo. Innamorato di Jampe, Sa’d è stato con lei tollerante, e Jampe stessa si è resa conto che il rispetto e l’affetto maturato nei mesi trascorsi con il principe si è trasformato in qualcosa di più profondo. Sa’d offre spontaneamente la Corona a Suri; è la Corona, l’oggetto che Narishma sta cercando per conto di Alall Cocla. Suri pensa di portarla da Arakhon; sfortunatamente, Muhad scopre, dopo un attento esame, che si tratta della copia della Corona fatta nella Seconda Era e non dell’originale. Sia Sa’d che Jampe sono convinti che Narishma non possa essere a conoscenza di questo particolare.[/SIZE]
[SIZE=2]Suri manda Arakhon e Muhad a Tul Harar, con la falsa Corona; Narishma attacca l’oasi. Grazie alla loro astuzia e alle armi orientali di Sa’d (razzi e polvere da sparo), i coraggiosi della Compagnia della Luna e i guerrieri di Sa’d sconfiggono i Rhûani che stanno assaltando l’oasi: Ghaouti uccide Narishma. Sa’d esorta quindi Suri e i suoi compagni a recarsi subito a nordest, per cercare informazioni sulla sorte di Arakhon e sul motivo della rottura dell’alleanza fra Mo-Rhûn e Tul Harar; teme che un ritardo possa permettere al nemico di riorganizzarsi. Suri riflette sulla proposta e accetta; la Compagnia si unisce a una carovana di mercanti e fa così perdere le sue tracce, mentre marcia verso le regioni governate dalla regina Naiman e raccoglie informazioni.[/SIZE]

[SIZE=2]Artagora, tornato a Tul Harar, contribuisce alla difesa delle mura della città con le conoscenze acquisite nella battaglia di Alsarias e incontra l’Assemblea assieme a Muhad, ricevendo dalla stessa ancora una volta la richiesta di fare presto e rispettare le promesse di sostegno fatte da Arakhon. Mentre Artagora è ospite nella casa degli Eshe a Tul Harar, riceve la visita di Muzabar, un ricco mercante figlio dell’influente Valdaclo Milazor nonché un rifugiato venuto da Ostelor assieme ad alcune nobildonne (fra le quali Zenabeth, con cui Ender ha avuto una breve relazione, che è spesso ospite anch’ella in casa Eshe). Muzabar offre la sua amicizia e il suo sostegno; Artagora non è incline ad accettare, Muhad sembra invece comprendere meglio la sua politica e lascia aperto uno spiraglio d’alleanza. Durante la sua permanenza a Tul Harar, Artagora subisce un attentato da parte di ignoti e viene avvelenato; sopravvive grazie alla sua forte fibra e al fatto che il veleno che gli è stato somministrato è stato estratto dagli scorpioni Juthjuth, ai quali ha già resistito dopo un morso sulle montagne attorno a Ny Chennacatt, sviluppando in parte un’immunità.[/SIZE]

[SIZE=2]Le notizie che giungono dall’interno continuano a non essere buone; Zayed sta per scendere di nuovo in battaglia, l’assedio diventa ogni giorno più stretto. Artagora decide di volare a ovest con Nailò, per incontrare Zayed; lo raggiunge proprio mentre Zayed sta venendo a est, e mentre scoppia la Terza Battaglia del Grande Harad. Zayed riesce a respingere il nemico e a scongiurare la resa di Tul Harar, Artagora scompare però così com’erano scomparsi Arakhon e Khalid, e il drago Nailò, libero, vola verso ovest.[/SIZE]
[SIZE=2]Di Khalid non si hanno più notizie; Artagora, che ha ricevuto una macabra testimonianza della sua cattura durante le trattative con Alall Cocla, crede che sia morto. [/SIZE]

[SIZE=2]Ad Ardor, attraverso la Divinazione e con l’aiuto del Guardiano Morgil che ha utilizzato un analogo incantesimo per costruire un legame magico con Tuija al fine di ottenere notizie di Anysa, Fuinur è riuscito a stabilire un legame che gli permette di venire a conoscenza della cattura di Arakhon. Fuinur evoca una Creatura dagli inferi, e la manda a nord, alla ricerca di Arakhon, con l’ordine di liberarlo o ucciderlo se è caduto preda degli incantesimi del Maestro e se la sua volontà è stata soggiogata.[/SIZE]

[SIZE=2]Ardic, tornato a Fiammanera, riceve la visita nientemeno che di Yamo Nindamos. Yamo, liberato sulla parola da Valandor, ha ricevuto l'incarico di portare un messaggio a Elorion e Arcil richiedendo una riunione del Consiglio dei Valdacli; altri messaggeri sono già partiti per raggiungere gli altri principi. Yamo, inaspettatamente, ha parole di stima nei confronti di Arakhon e soprattutto della sorella Ar-Venie, che ha sacrificato la sua vita per difendere la sua città di Ostelor; Ardic è favorevolmente colpito da Yamo e accetta di accompagnarlo dal Balivo del Trenth. Alla residenza del Balivo, si svolge una riunione presenti Oric (scudiero di Seregul), Hamac (che ha portato con sé la figlia Nin), Yamo e il Balivo stesso. Nel corso della riunione, Yamo parla di un nuovo pericolo, la Rinata Corte di Ardor, dominata da Elfi malvagi; è questa Corte che Valandor Hamina vuole affrontare subito. Si parla anche di Arakhon, e della sua pretesa al trono dei Valdacli. Ardic si sente inquieto; vede una Creatura dell'Ombra che spia il colloquio, e la rivela ai convitati. La Creatur, un Vampiro di Morgoth, viene uccisa, ma Hamac rimane gravemente ferito. Yamo decide di proseguire subito verso Arpel e poi verso Nindamos assieme al Balivo, per incontrare la principessa Arcil; chiede ad Ardic di accompagnarlo. Hamac affida Nin ad Ardic; la bambina ha sviluppato nei suoi confronti un tenero affetto.[/SIZE]
[SIZE=2]Ardic giunge prima ad Arpel, poi a Nindamos, come pianificato da Yamo; alla spedizione si unisce il principe Elorion. A Nindamos, Ardic incontra Arcil; per qualche motivo, la principessa rimane colpita da lui, e gli offre sia supporto per difendere Fiammanera (cosa che suscita l'ira del Balivo, che non vuole i soldati di Nindamos sulle sue terre) che un posto accanto a sé, nell'Ordine di Nindamos stesso. Ardic accetta, e inizia la preparazione. Arcil gli chiede anche delle armi portate a sud dall'esercito di Gondor, e della polvere da sparo; Ardic promette ad Arcil di replicare quelle armi per lei, e sostiene l'idea di Arcil della necessità di affrontare la Corte di Ardor subito e per prima, e di pensare ad Arakhon dopo.[/SIZE]

[SIZE=4]LA 'TORRE ETERNA'[/SIZE]

[SIZE=2]Arakhon, condotto a nord da Alall, viene prima interrogato brutalmente da Margolian, serva del Maestro, e poi rinchiuso per settimane in una piccola cella di pietra senza alcuna luce. Pian piano, perde consapevolezza di ciò che è accaduto, e cede alle droghe e agli incantesimi del Maestro stesso e di Alall; si convince della bontà della causa del Maestro e della necessità di sostenerlo e di continuare nel suo tentativo di riunificare tutti i Valdacli, inizia a credere che Alall sia sua alleata e che possa portare un grosso contributo militare alla causa dei Valdacli. Alall è una donna molto bella, forte e determinata; una compagna piacevole. Arakhon, così come orchestrato dal Maestro e sotto la sua diretta influenza, se ne invaghisce e la mette incinta. Il Maestro intende ottenere un legittimo erede da portare di fronte ai Valdacli, in modo da poter fare a un certo punto a meno di Arakhon. In alcuni momenti, Arakhon avverte confusione, ha la sensazione che ci sia qualcosa che non va e che il mercante Zalarit, che gli viene successivamente presentato, non sia solamente uno straniero che gl’ispira antipatia, ma che ci sia qualcosa di più. Poi tutto torna sereno nella sua mente, però, e nella compagnia di Alall e nelle attività quotidiane alla ‘Torre Eterna’ (è quello il luogo in cui si trova) Arakhon trova pace. Scrive molte lettere ai signori dei Valdacli e ai suoi alleati; riabbraccia la nipote Urrit, che non vedeva da molto tempo e che si era messa in viaggio verso nord per studiare le religioni del Grande Harad.[/SIZE]

[SIZE=2]Artagora, invece, dopo la cattura viene condotto prigioniero, chiuso in un carro coperto, a un luogo al centro del deserto, centinaia di miglia a nord rispetto a Rintark. Artagora, stremato nel fisico, non avrebbe la possibilità di sopportare questo viaggio; implora clemenza, e Alall acconsente. Anche Artagora raggiunge la ‘Torre Eterna’ lo stesso luogo nel quale è stato portato Arakhon, anche Artagora cede agli incantesimi e alla droga e, dopo aver ritrovato il suo caro amico che temeva perduto e aver conosciuto la sua compagna Alall, trascorre molto tempo assieme alla donna, che trova estremamente intelligente e colta. Alall gli parla di nuovo del ‘Popolo che non Sogna’ e della ‘Torre Eterna’ come luogo nel quale gli uomini possono incontrare gli dei. Gli parla di dei diversi e di un concetto del cielo e del Creatore ben lontano dalle credenze di Hathor e da quelle dei Valdacli; ‘altri dei’, che non sono stati creati dalla Musica ma che sono sempre esistiti. Nella ‘Torre Eterna’, però, non si può entrare; non ha porte o finestre, e pur essendo alta in maniera impressionante, senza la chiave per entrare non è che una pila di rovine. Sia Arakhon che Alall sono convinti che si possa entrare nella ‘Torre’ utilizzando una chiave musicale, ricostruita grazie ai codici di Same e in parte grazie al diario di Intillamon; è su questa chiave che, assieme ad Artagora, continuano a lavorare ogni giorno. Trascorrono così diversi mesi.[/SIZE]

[SIZE=2]Sa’d e la Compagnia della Luna, continuando nella finzione dei mercanti (cosa che in realtà Sa’d è), incontrano dei mercenari Easterling e Sudroni, capitanati dall’Easterling Tuul. Tuul e Chachra, una guida del luogo, li portano nel cuore di Mo-Rhûn dove assistono all’arrivo dell’orda della regina Naiman. Lungo il viaggio hanno raccolto notizie che li fanno pensare che Naiman possa essere sotto l’influenza di Zalarit. [/SIZE]
[SIZE=2]Mentre Sa’d e Jampe, aiutati da Tzu che si è avvicinato amichevolmente alla popolazione, cercano informazioni, Suri, avventatamente, attira l’attenzione dei soldati di Naiman su di sé, in particolare quella di Rakhan, un uomo violento e brutale. Rakhan è al servizio di Zalarit, che informa immediatamente; il giorno dopo, per ordine della regina, Suri, Ender, Sa’d, Tzu e Farah vengono arrestati e portati via dal villaggio nel quale si erano fermati. Daoud, Ghaouti e Jampe scappano e si sottraggono alla cattura. Zalarit li accoglie al campo dei Rhûani, confermando le loro peggiori aspettative; Suri riesce a incontrare Naiman, ma non può fare nulla, la donna è chiaramente sotto l’influenza del mago. Zalarit fa impiccare Sa’d e Suri, ma taglia il cappio di Suri prima che lui soffochi, come crudele scherzo. Li fa poi caricare su dei carri coperti e si mette in marcia verso nordovest, verso il deserto. Li conduce alla ‘Torre Eterna’, dove incontrano Arakhon e Artagora: Suri, legato, corre incontro a ‘padron Arakhon’ di fronte allo sguardo divertito di Zalarit; Arakhon, alla loro vista, da’ ordine di imprigionarli nelle segrete. Subiscono lo stesso trattamento di Artagora e Arakhon stesso, e lentamente cedono, diventando alleati e servitori del Maestro.[/SIZE]
[SIZE=2]Tuija, dopo aver raggiunto la Corte di Ardor Rinata ed aver incontrato Fuinur, vorrebbe tornare subito da Eäromä e ricongiungersi con Arakhon; Morgil e Fuinur non le permettono di andarsene, le parlano di una ‘malattia mortale’ che porta nel sangue e che può essere curata solo a Menelcarca. Fuinur non vuole che Tuija muoia. Tuija sa di che cosa si tratta, Eäromä glielo ha già rivelato: quando ha salvato Suri da Zalarit, a Tul Harar, è stata toccata dal Vampiro e lentamente andrà incontro a una fine terribile ed entrerà nel Mondo delle Ombre. Tuija sa che nessuno può curare quella ‘malattia’, e che Eäromä l’ha già rallentata il più possibile; per questo non desidera perdere altro tempo. Fuinur e Morgil però insistono; Tuija si ferma a Menelcarca fino al momento in cui, sul fare dell’estate dell’anno 76, Morgil non acconsente a farla tornare da Eäromä con la promessa di ritornare a Menelcarca. Tuija ritornerà poi a Menelcarca in estate avanzata, portando con sé un messaggero che viene da nord, un inviato di Elessar.[/SIZE]

[SIZE=2]Jampe, Ghaouti e Daoud, guidati da Chacha, si dirigono ancora più a est, verso la ‘Dorsale del Mondo’, sulle tracce di misteriosi ‘sciamani’ che potrebbero avere il potere di riscuotere Naiman e sottrarla al controllo di Ba Zalarit. Tuul e gli Easterling riferiscono a Daoud di non avere più intenzione di continuare la marcia in quella che considerano una ‘terra maledetta’; abbandonano il gruppo nottetempo, dopo aver invitato Ghaouti ad andare con loro. Daoud, Ghaouti e Jampe, con la guida, raggiungono le rovine di una misteriosa e imponente città; si accampano in esse, ma vengono attaccati da un antico maleficio che è parte della città stessa e che sottrae la vita a Chacha e quasi a Jampe. Ghaouti e Daoud la portano ancora più a est, cercando aiuto, ma si perdono nel deserto roccioso e si salvano fortunosamente solo grazie all’aiuto degli abitanti di un piccolo villaggio costruito nella roccia, che assistono e guariscono Jampe indirizzandoli poi a una città montana sulla Dorsale del Mondo stessa. Jampe riprende conoscenza ma gli sciamani escludano che possa essere in grado di muoversi prima di un mese. Daoud e Ghaouti si recano quindi alla città per cercare un modo di tornare indietro., lasciando Jampe, su sua stessa insistenza, all’assistenza dei misteriosi abitanti del villaggio.[/SIZE]

[SIZE=2]A Morija, nel giugno dell’anno 76, Wei partorisce il figlio suo e di Arakhon, al quale da’ il nome di Atanamir. È destinato, secondo le profezie, a riunire i popoli del Sud dopo che il padre li avrà distrutti. Wei, che è tornata a Morija con Sereloth fortunosamente, dopo essersi ripresa dalle sue ferite, sa che Arakhon è in pericolo e non ha smesso di cercare una via per aiutarlo. Appena rimessasi dal parto chiede un incontro con gli Avari, il ‘Popolo che non Sogna’ che vive nella Valle dei Draghi; gli Avari accettano. Wei stringe con loro un patto. Si reca poi a nord con il drago Sereloth per incontrare Naerus, che continua a combattere contro il clan dei Nhi; non tutti, infatti, si sono arresi dopo la battaglia di Ra-Morij, molti di essi sono ancora annidati sulle montagne al seguito di Nhi Feier. Assieme a Sereloth, Wei affronta Feier in battaglia.[/SIZE]

[SIZE=2]Nello stesso momento, la Creatura evocata da Fuinur raggiunge la ‘Torre Eterna’; avverte che Arakhon è sotto l’influenza del Maestro e lo cerca per ucciderlo. Nel combattimento che ne segue, e che vede tutti i compagni di Arakhon (Suri, Tzu, Artagora, Ender, Farah e Urrit) affrontare la Creatura stessa (che viene mortalmente ferita da Artagora) assieme ai guerrieri di Alall, ad Alall stessa e a Zalarit, Alall e Zalarit rimangono uccisi. Mentre Ender si accerta della morte di Zalarit spaccandogli il cranio contro una pietra, alcuni sacerdoti Asha’man conducono Alall a una stanza sotterranea nella quale officiano un rito. La morte, o l’incoscienza (a questo punto, Arakhon non è più certo della sua morte) di Alall fanno sì che Arakhon, Suri, Ender e Artagora si riscuotano dall’incantesimo di controllo che li aveva soggiogati (mentre Farah, Urrit e forse Tzu ne rimangono preda).[/SIZE]

[SIZE=2]L'evocazione della Creatura da parte degli Elfi di Ardor, e l'uccisione di due dei suoi generali (Alall Cocla e Ba Zalarit), spinge il Maestro (Alatar) a reagire violentemente contro il suo allievo Fuinur. Il Maestro attacca contemporaneamente Menelcarca (la fortezza di Fuinur) e l'ordine di Darin Tesarath, uccidendo o piegando alla sua volontà la maggior parte delle sacerdotesse che erano ritornate per servire il nuovo re di Ardor. Alla fine dell'estate dell'anno 76, il Maestro, che ha preso in ostaggio Lynn, madre dell'erede al trono Nùmenion, ha la Corte di Ardor in pugno.[/SIZE]

[SIZE=2]L'ambasciatore Mu'had, messo alle strette dall'Assemblea, è partito alla ricerca di alleati fra i Valdacli. Mu'had ha promesso di tornare con diecimila guerrieri sotto le mura di Tul Harar, pronti a liberarla dall'assedio; l'Assemblea gli ha fatto chiaramente capire che, se non trova i guerrieri, non si aspetta che Mu'had ritorni - è opportuno anzi che non torni affatto. Mu'had, su suggerimento di Mohfa Mobarek che ancora lo supporta e difende il nome degli Eshe, si è imbarcato sulla 'Daracil' portando con sé (su richiesta di Muzabar) la giovane Zenabeth, e si è recato verso la colonia più vicina, quella della principessa Erendis, dove ha incontrato sia Erendis che un Elfo (una delle loro donne) di nome Maité, che sembra ricoprire la carica di consigliere della principessa.[/SIZE]

[SIZE=2]Gli eroi si trovano ora a dover decidere che cosa fare; uccidere i sacerdoti che stanno officiando il rito su Alall vorrebbe dire rivelare che cosa è accaduto; la ‘Torre Eterna’ è uno spuntone di roccia in mezzo a centinaia di miglia di deserto, e gli eroi della Compagnia non hanno guide. Inoltre, almeno duecento dei soldati di Alall sono accampati attorno ad essa, assieme a numerosi servi di Ba Zalarit. [/SIZE]

[SIZE=2]Siamo nel luglio dell'anno 76, Quarta Era. Per qualche motivo, alla 'Torre Eterna', il rito per aprire la Soglia non è andato a buon fine nonostante la presenza sia di Zalarit che di Alall.[/SIZE]

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