[SIZE=2][FONT=Calibri][SIZE=3]Ed ecco che Daeron, l’inviato di Camlost, fissò su Eäromä uno sguardo di disprezzo e collera; Nimrodel però rimase silenziosa. “Chi sei tu” chiese Daeron “che vieni ai tuoi fratelli come un ladro, e senza essere invitato reclami il loro trono?”[/SIZE][/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Calibri][SIZE=3]Ma Eäromä, sbalordito com’era di fronte a quanto aveva detto Daeron, non rispose. Parlò quindi Verin, dicendo: “Egli è Eäromä, signore di Valagalen, possente avversario dell’Ombra, il racconto delle cui gesta è cantato tra tutte le genti”.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Calibri][SIZE=3]“Che parli Eäromä!” tuonò Daeron. “Che vai cercando, elfo di Valagalen, e per quale motivo hai abbandonato la tua terra per entrare in questa, riservata agli Uomini? Puoi indicarmi una ragione per cui il loro potere non dovrebbe infliggerci una dura punizione per la tua insolenza e follia, follia nella quale ora trascini tutto il tuo popolo?”[/SIZE][/FONT]
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[FONT=Calibri][SIZE=3]Eäromä, levando lo sguardo, incontrò gli occhi di Nimrodel, quindi lo posò sul volto di Verin e gli parve che lei stesse per pronunciare le stesse parole che egli aveva in bocca. Il timore lo abbandonò, e risorse in lui l’orgoglio della sua antica Casa, ed egli incominciò, dunque, amareggiato, ma forte nelle sue intenzioni.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=3][FONT=Calibri]“Si narra dai sapienti che le vicende che hanno condotto il popolo del Valagalen in queste terre [FONT=Verdana][SIZE=2]degli Uomini ebbero inizio in un momento buio. In quel tempo Manw[COLOR=black][I]ë chiamò i Valar a consiglio, forse dopo aver parlato ad Eru; in quel concilio si risolse di mandare tre emissari sulla Terra Di Mezzo, ed egli chiese chi sarebbe andato. Sarebbero stati costretti a rinunciare alla loro magnificenza e a rivestirsi nella carne per guadagnare la fiducia degli Elfi e degli Uomini essendo simili a loro e parlando nell’uguaglianza, ma questo li avrebbe anche messi in pericolo, diminuito la loro sapienza e conoscenza e portato su di loro la confusione, la paura e la stanchezza.”[/SIZE][/FONT][/I][/FONT][/SIZE][/COLOR]
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[FONT=Arial][SIZE=2][I][Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
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[FONT=Arial][SIZE=2][I]"[FONT=Verdana]Si dice che i Capitani venuti dall’Ovest si scontrarono con i Signori del Drago e con i generali del Tenebroso; quell’esercito orgoglioso e fino ad allora sempre vittorioso si consumò, e tutti fuggirono davanti al Re Tempesta, verso nord e verso est. Non c’è dubbio che ‘Re Tempesta’ si riferisca ad Akhorahil il Nagzul, servitore di Sauron, e quindi nei passaggi delle pergamene dei quali vi ho parlato ‘il Tenebroso’ non può essere che Sauron stesso. Ebbe così inizio la Terza Età del Mondo, seguita ai Giorni Antichissimi e agli Anni Neri. E abbiamo le prove che Alatar combatté veramente contro Sauron , sino a fermarsi nella terra orientale chiamata Morija dai Valdacli. Fu qui che, forse, accadde qualcosa; se il Tenebroso ora è Alatar, egli, non ricordando più la sua missione, cadde vittima di un potere più grande di lui, e quelle stesse terre furono devastate. E forse quel Potere cominciò a parlare per sua bocca, così come accadde poi a Saruman."[/FONT][/SIZE][/I][/FONT]
[SIZE=2]Daeron era restio a concedere ragione ad Eäroma, e a lungo, nel confronto, stette in silenzio, negandogliela; alla fine, però, cedette col dire: “Sia così, dunque, se proprio vuoi, benché io non approvi e preveda che ne verrà male sia a te che a me. Io sono tuo fratello, non il tuo servo, e fuori dai tuoi confini mi comporterò come mi aggrada. Eppure riconosco che il mio aiuto ti è dovuto. Ricordati però che ancora oscuro mi è il tuo principio, e stento a capire il perché della tua scelta, e credo che tu mi stia rifiutando una spiegazione. E se malvolentieri me lo dirai, partirò senza.”[/SIZE]
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[SIZE=2]Ma Eäromä replicò:[/SIZE]
[SIZE=2][I]“Non voglio rifiutarti nulla di ciò che ho e di ciò che so. Ti dirò tutto. Non desidero tuttavia che nessuno il quale sappia di come stanno le cose se ne stia fuori dalla sicurezza dei nostri boschi e delle nostre mura; e se mi fido di te, Daeron, così come di Borgil e di chi mi è vicino, ho meno fiducia che altri controllino la propria lingua. Ed è per questo che parlo malvolentieri.[/SIZE][/I]
[SIZE=2][I]Esistono modi diversi d’intendere lo scorrere delle Ere, d’interpretare ciò che Eru desiderava quando creò il Mondo. Fra le nostre genti pensiamo che tutto sia nato con la Musica, che sia predestinato e compiuto; all’Est e in certe terre dell’Harad lontane da noi si crede che l’esistenza, Eä, sia una trama nella quale non c’è inizio e fine, ma dove ciascun filo ha due estremità. Una fine e un inizio per ciascun filo, quindi. Questo, forse, è vero. [/SIZE][/I]
[SIZE=2][I]Sauron è stato sconfitto a nord e non potrà ritornare; alcuni dei suoi generali sono fuor di dubbio sopravvissuti, ma il re Elessar Telcontar combatte contro di loro e non potranno più manifestarsi e minacciare le Genti Libere impunemente. Ma nessuno s’illude che il Male sia stato sconfitto per sempre con Sauron; esso tornerà, esso è ancora vivo, e questo sembra conciliarsi con l’idea della Trama senza Fine nella quale tutto ha però un inizio e una fine. [/SIZE][/I]
[SIZE=2][I]Sapevamo che a Ny Chennacatt il Male esisteva ancora, che non era stato sgominato, perché gli Uomini dell'Harad, deboli, non erano scesi in guerra; ma ritenevamo comunque impossibile che potesse manifestarsi dopo la caduta di Mordor. [/SIZE][/I]
[SIZE=2][I]Eppure, sventura! I servi di Sauron sono in rotta e dispersi al nord, e invero non annientati del tutto a sud. Essi si nascondono ancora nel Profondo, sono forti e attendono un nuovo padrone; e sebbene molti Uomini a questo punto abbiano voltato le spalle al male e si siano assoggettati a Gondor, pure molti sono coloro che conservano in cuore memoria di Sauron e odiano i regni dell’Ovest. E un grande nemico è giunto da Est; Morentar, Colui Che Uccide Con l’Ombra. Colui Che Si Circonda Di Ombre.[/SIZE][/I]
[SIZE=2][I]Altri non è che Alatar. Egli ha ritrovato le vestigia dei Perduti; in quello stesso abisso nel quale stanno i mostri di Ny Chennacatt, Egli si è nascosto per molti secoli, ed è stato aiutato dai figli dei figli dei profeti di quei culti che nella Seconda Era del mondo ha creato. Molti servi dell’Ombra si riuniscono ora apertamente attorno a lui; attraverso i suoi servi, Egli gioca con i Valdacli, con i Mumakani e con i popoli dei deserti centrali, e li spinge in una nuova guerra. E temiamo ormai che anche Elfi di Ardor, ingannati, o consapevoli, lo stiano agevolando. Morentar non può diventare un nuovo Sauron, non ora; ma si è presentato come il Maestro agli occhi degli ignoranti, e alimenta da tempo miti di altri dei. Falsi dei. Che cosa accadrebbe se lo lasciassimo fare, Daeron, se commettessimo l’errore che altri fecero?[/SIZE][/I]
[SIZE=2][I]Questa è l’Età Degli Uomini, e la consapevolezza di ciò che sta accadendo è giunta questa volta prima agli Uomini che agli Elfi, attraverso le leggende dei Sudroni e dell'Oriente e il mito del Grande Eroe, e attraverso la lettera di Valadil questa consapevolezza raggiungerà Elessar.[/SIZE][/I]
[SIZE=2][I]Elessar ha bisogno di tempo e di alleati per fronteggiare questa minaccia. Pochi siamo rimasti, Daeron; anche il tempo del Valagalen è alla fine. Ma aiuteremo gli Uomini Liberi a combattere questi falsi dei, sempreché ci sia possibile spuntarla contro questo nuovo Nemico. E dovremo stare con gli occhi bene aperti, perché, sebbene Morentar non sia potente come Sauron, molti sono i pericoli della Terra Di Mezzo di cui noi nulla sappiamo.”[/SIZE][/I]
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[SIZE=2]Daeron, allora, annuì, e assieme ai signori della sua casa giunti con lui stette in silenzio, a covare dolore e preoccupazione.[/SIZE]
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