Ilu Ilùvatar en kàre eldain a firimoin
ar antaròta mannar Valion: nùmessier...
Man tàre antàva min Ilùvatar, Ilùvatar,
enyàre tar i tyel ìre Anarinya qeluva?
Così cantò Maite, fin quando la sua voce cadde tristemente sulla domanda con la quale la canzone terminava: Che cosa Ilùvatar, o Ilùvatar, mi darai in quel giorno oltre la fine, quando il mio Sole tramonterà?
"E man antavàro? Che cosa ci darà per davvero?", disse Moriel; e stette in tristi pensieri.
"Non dovrebbe cantare quella canzone alla finestra", disse Arbe, rompendo il silenzio. "La cantano diversamente, ora. Melko ritornerà, così vi dico, e il Re ci darà le Stelle per sempre."
"So quello che dicono," disse Moriel. "Non dirlo più, mai più a me, né davanti a Lariesse, né in questa casa." Si avviò verso la porta, e Arbe, stringendosi nelle spalle, la seguì.
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Moriel [Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
Arbe [Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
Maite
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Lariesse
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