Mutamin e il capitano Tarim giungono ad Ostelor a bordo dell' "Hashiba", l' "Onda Blu dell'Oceano"; una "galea dell'est" che non è propriamente una galea - i marinai di Ostelor, però, non saprebbero come altrimenti definire la nave della regina Rugia, dalla foggia per loro inusitata.
[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
La regina Rugia di Morija
[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
Il principe Mutamin [Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
Il capitano Tarim
Le navi giapponesi "Red Seal", alle quali l' "Hashiba" di Rugia è ispirata, solcarono i mari dell'Oceano Pacifico dalla fine del 1500 in poi. Si trattava di vascelli fra le 500 e le 750 tonnellate, una stazza superiore a quella dei galeoni europei (e quindi, nella Terra di Mezzo, a quella delle navi di Gondor e di Umbar), ma inferiore a quella delle più grosse navi portoghesi, spesso oltre le 1000 tonnellate (equiparabili alla stazza delle più grosse navi da trasporto dei Domini Valdacli).
L'equipaggio medio era di 230 uomini (la nave di Mutamin, più piccola e reduce dal viaggio e dalle malattie, ne ha uno più ridotto, attorno ai 140). Queste navi venivano costruite in diversi luoghi; alcune di esse di epoca più tarda, costruite a Nagasaki, combinavano elementi occidentali, giapponesi e cinesi; la "Hashiba" si può considerare tradizionale e quindi tecnologia e disegno sono completamente orientali. Molte vennero costruite con robustissimo legno thailandese, e gli strumenti di navigazione erano avanzati.
Il disegno rappresenta una nave giapponese "Red Seal" del 17mo secolo.
[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
una nave giapponese "Red Seal" del 1600
1 Ospite(i)
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.