Caro Playmo, dopo aver riesaminato con molta attenzione tutti gli elementi di "The Longest Journey" e di "Dreamfall", ho rivalutato il finale, la storia e quanto ideato dall'autore (Ragnar Tornquist - se qualcuno vuole visitare il suo blog: [Permesso negato per la visualizzazione di questo supporto multimediale]
). Le tessere s'incastrano, è un bel racconto che sarebbe un peccato non veder tradotto (bene, non come "Silent Hill" 👿 ) in qualcosa d'altro come un romanzo più lungo o un film, e quindi il mio giudizio sul gioco è molto positivo.

Certo, ci sono cose che ancora non ammetto come il concetto di esagerare con il "dark", ma credo a questo punto che si tratti di pressioni dei produttori: dopo "Lost", "Galactica" e altre migliaia di soggetti "dark", direi che è quello che vuole la gente (io no ma non costituisco per fortuna tutto l'universo).

Per l'epoca in cui questa nuova produzione che tu citi dovrà uscire, può essere che sia stato percepito un cambio di gusti nel pubblico, e magari il "dark" potrà essere lasciato come tema di fondo (che non guasta per niente) evitando però l' "overkill".

Bioware è sinonimo di buoni titoli e ottime produzioni; non ho giocato a "Jade Empire" (mi sembra più indicato al pubblico "Playstation" anche se ne hanno fatto una trasposizione per pc), ma i precedenti sono di per se una garanzia.