Anteprima dal sito Multiplayer.it
Dopo avere imperversato nel mondo degli action 3D e degli RTS, la lotta per l'Unico Anello torna ad avere luogo sui PC dei videogiocatori di tutto il mondo, stavolta nella forma di un progetto tanto vasto ed ambizioso quanto solo un MMORPG sa essere.
La luce alla fine del tunnel
Ci siamo: dopo anni di rinvii, cambi di sviluppatori e publisher, annunci e smentite, sembra finalmente in arrivo il momento di quello che chiameremo LOTRO, dall'inglese Lord Of The Rings Online, vale a dire il gioco di ruolo via Internet con licenza ufficiale della trilogia fantasy scritta da J.R.R. Tolkien, il cui progetto è stato portato a termine da Turbine, già sviluppatore di MMORPG come Asheron's Call ed il controverso Dungeons & Dragons Online, su cui a lungo si sono dibattuti schiere composte da casual gamers ed appassionati della versione cartacea del gioco di ruolo più famoso al mondo. Nemmeno a farlo apposta, tale processo si è ripetuto recentemente con l'apertura della beta di LOTRO, alla quale ha avuto modo di prendere parte un discreto numero di persone, schierate sin dai primi pareri iniziali in posizioni contrastanti, anche questa volta dividendosi tra fan sfegatati del romanzo di Tolkien, storicamente tra i più intransigenti, e videogiocatori più rilassati da questo punto di vista.
Le Ombre di Angmar
Al centro delle sopracitate dispute tra appassionati si è sin da subito trovato il filone narrativo di LOTRO che, pur essendo collocato nello stesso periodo in cui Frodo ed i suoi amici hobbit partono dalla Contea, si pone in maniera collaterale agli eventi narrati all'interno del primo dei tre libri che compongono il romanzo, concentrando le proprie attenzioni sul ritorno del re dei Nazgul in quel di Angmar, una regione del nord molto vicina all'Eriador ed alla Contea, ritorno che va a preannunciare la ricomparsa sulla Terra di Mezzo di Sauron. Da qui, pur incontrando nel corso del gioco la Compagnia ed i suoi carismatici componenti, il giocatore si trova di fatto a prendere parte ad una storia parallela a quella letta sui libri e vista negli ultimi anni al cinema, ma che comunque in alcuni momenti andrà ad incrociarsi con la trama che tutti quanti ormai conosciamo, attraverso alcune quest che prevedono proprio la possibilità di fornire aiuto ai membri della Compagnia.
Non negando che in un primo momento la scelta di Turbine possa lasciare spiazzati, è altrettanto vero, dopo una dovuta riflessione, che un gioco ambientato nell'esatto contesto narrato nella trilogia de Il Signore degli Anelli avrebbe creato notevoli disagi alla creazione di un MMORPG, proprio a causa della stessa natura complessa di questi ultimi, senza dimenticare che ormai anche il mondo dei videogiochi ha avuto modo di ripercorrere in lungo e in largo gli eventi vissuti da Frodo e compagnia. La conseguenza di una scelta così coraggiosa, magari impopolare tra tutti quanti attendevano invece la possibilità di diventare l'Aragorn o il Gandalf della situazione, si traduce in una maggiore libertà per il team di sviluppo, sia per la creazione di meccaniche di gioco credibili, sia per l'introduzione di locazioni ed elementi meno familiari, ma dotati della possibilità di affascinare il giocatore, come il resto della Terra di Mezzo, che egli non mancherà comunque di visitare fino ai posti più conosciuti, come Brea o la Contea, fermandosi per ora però alla regione dell'Eriador, per poi come promesso dagli sviluppatori, arrivare nel tempo fino al raggiungimento di terre come Rohan, Gondor e Mordor. Nell'attesa di avere l'intero continente a disposizione, Turbine ha comunque provveduto a fornire ai giocatori di LOTRO qualcosa come circa 5000 tra NPC e mostri, 1500 quest e ben 10000 oggetti unici, tanto per "acquisire familiarità", insomma!
Vivere nella Terra di Mezzo
Non è di certo un segreto il fatto che World of WarCraft abbia definito dei nuovi standard, sia in termini di gameplay che per quanto riguarda la parte dell'interfaccia grafica e dei comandi di gioco, con cui qualsiasi persona abbia provato WoW si troverà a suo agio anche giocando a LOTRO, all'interno del quale sapremo quindi muoverci senza alcun impaccio sin dai primi momenti di gioco. Lasciando da parte la meccanica del gioco, troviamo la possibilità di scegliere la razza del proprio personaggio tra quelle facenti parte delle "anime buone", vale a dire Elfi, Uomini, Nani e Hobbit, divise tra 7 classi abbastanza vicine a quelle che comunemente si vedono in un MMORPG, ma ben contestualizzate all'interno della realtà dell'opera tolkeniana, come del resto era lecito attendersi, pena il poco gradimento degli integerrimi appassionati di cui sopra si è parlato. Gli archetipi a disposizione del giocatore si rifanno un po' alle figure presenti nella Compagnia dell'Anello, come dichiarato dagli stessi sviluppatori: il Guardian, classico tank, si rifà così alla figura di Gimli, perfetto incassatore al contrario del Champion, più vicino alla figura di Aragorn, cioè il guerriero del gruppo specializzato nel procurare danno piuttosto che subirlo. Seguendo questo ragionamento, il Captain somiglierà a Boromir, l'Hunter a Legolas ed il Burglar, la classe stealth, agli hobbit, mentre per quanto riguarda il Minstrel sembra che il personaggio di riferimento sia stato Elrond, in soldoni la classe più vicina al ruolo di healer.
Lungi dal commentare la già a lungo discussa assenza di scelta per razze e classi sottoposte all'Oscuro Signore, possiamo però analizzare quello che è stato definito il Monster Game, attraverso cui tra l'altro ha luogo e senso il PvP di LOTRO: non potendo impersonare in maniera permanente un orchetto, Turbine ha ben pensato di offrire tale ruolo come diversivo dal normale gioco, dando la possibilità ad ognuno di svestire per un po' i panni dell'eroe dalla parte del bene, andando a calarsi nei panni di un servitore di Sauron, prendendo luogo a battaglie contro altri giocatori, attraverso le quali ottenere bonus di vario tipo sia per il proprio mostro da utilizzare all'interno del MG, sia per il personaggio principale. Dopo i dubbi iniziali, il MG si rivela un utile e spassoso diversivo, che va ad ovviare in maniera più che soddisfacente all'impossibilità di scegliere di fare parte delle forze del male, soprattutto in ottica futura in quanto Turbine stessa ha dichiarato di voler permettere ai giocatori di rivivere battaglie epiche come quelle del Fosso di Helm o dei Campi del Pelennor.
Cosa ci aspetta
I circa 10 giorni che ci separano dall'uscita di LOTRO in contemporanea mondiale saranno utili per decidere in primis se aderire alla gustosa offerta messa a punto da sviluppatore e publisher: 150€ in un'unica soluzione per avere il diritto di prendere parte per sempre all'MMORPG e fregiarsi del titolo di Founder Member, oppure scegliere la più normale forma di pagamento fissata a 9€ al mese, più che accessibile viste le medie attuali dei vari giochi di ruolo online. Qualunque siano le nostre intenzioni, il fascino della Terra di Mezzo difficilmente riuscirà a passare inosservato, soprattutto grazie ad un buon lavoro da parte del team di sviluppo in termini di compromesso tra dettaglio grafico e prestazioni, particolarmente importanti per quanto riguarda il genere; il recente Vanguard ha insegnato nel momento della sua uscita. In attesa delle valutazioni definitive che verranno insieme alla recensione, non ci resta che darci appuntamento al 24 Aprile per scoprire tutti insieme le avventure che Turbine ha creato per noi nel mondo partorito dalla mente di Tolkien, ambientazione talmente carismatica ed universalmente adorata, in grado di scalfire il predominio di World of WarCraft all'interno del mercato degli RPG online.
[Permesso negato per la visualizzazione di questo supporto multimediale]
E' inutile ripetere quanto la terra di mezzo affascina ... però ...
Turbine non è una casa produttrice di talentuosi e ci sarà poco da girare per il mondo nel quale non sarà possibile prendere i panni di un troll o un orco ...
Molto probabilmente l'dea degli sviluppatori è di produrre più espansioni dei 'Sims'.
Ciao
Playmo
Credete a me, la Terra di Mezzo può essere un grande... fallimento 😯 come background nel quale ambientare una storia, sia essa gioco di ruolo, gioco per computer, gioco online... a meno di non uscire dai binari tradizionali e mi sembra, avendo letto anch'io le cose citate da Playmo, che gli sviluppatori non siano usciti dai binari.
Se si seguono i binari (appunto, non permettendo i personaggi malvagi, ecc.) e si gioca nella Terra di Mezzo, e magari anche nell'Ovest, fra i Rifugi Oscuri e Minas Tirith... beh Tolkien ha già detto tutto, è inutile continuare a raschiare il fondo del barile come fa Christopher - la storia è finita 8) , è bella conclusa.
Me ne intendo un poco
L'immaginario di Tolkien, anche dopo l'azzeccatissima trasposizione cinematografica, è talmente saldo e radicato nella mente degli appassionati che un videogame potrebbe soddisfarlo solamente fra qualche decennio. Quando tutto quel che si immagina potrebbe rendersi veramente godibile, vivibile, giocabile in ogni suo profondo aspetto.
Forse una cosa che potrebbe avere un discreto successo, anche a livello qualitativo, potrebbe essere una mappa tridimensionale ad altissimo dettaglio fatta per regioni (varie uscite nel caso in modo che stiano più dati possibile su ogni dvd - mai sentito parlare del blueray da 30 giga?). Poter girare liberamente per la Terra di Mezzo in prima persona, per utilizzare eventualmente degli screenshot customizzabili ad altissimo livello (vera qualità fotografica prerenderizzata a livello di film per intenderci) e rivedere gli Argonath con i propri occhi o Isengard striatura per striatura...
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