Epilogo
New York, 29 marzo 2006, ore 7:19 pm
Don Micola stava seduto sul lettino e fissava il corpo dell'uomo.
Il dottor Crieg stava mettendosi dei guanti in lattice.
"Accidenti!" esclamo' Don Micola "Sembra proprio vero!".
"Deve sembrare vero," rispose il dottore "Altrimenti Maximum non ci cascherebbe mai".
Prese una fialetta con un liquido rosso e se la passo sui guanti e comincio' a strofinarsi le mani. "Forse avremo dei problemi con l'impianto vocale.".
"E' incredibile cosa si possa fare con la tecnologia di questi tempi." riflette' Micola "Dov'e' ha detto che si e' laureato?"
"Harvard. Ingegneria elettronica." rispose Crieg. "La moto e' qui fuori?" aggiunse.
"Si'" rispose Micola "E' rubata, quindi puo' anche distruggerla".
Accarezzo' le mani dell'uomo.
"Insomma, questo... 'androide' si svegliera' e non avra' idea di chi e'?"
"No. Come le ho detto l'ho appena programmato. Sara come se... fosse appena nato. Anzi... Ha in mente un nome?"
Micola ci penso' su un attimo e disse "Che ne dice di 'Pantera'? Mi pare suoni bene per un killer!"
"Direi che va bene. Si ricordi: dovremmo fingere che lui e' una persona che conosciamo da un po' e che si e' offerto di sottoporsi ad un intervento per migliorare le sue prestazioni fisiche ed aiutarci a sconfiggere Maximum. L'ho programmato in modo che la parola 'Maximum' crei dei ricordi nella sua memoria.".
"Quindi non sapra'... di..." tentenno' Micola.
Crieg fisso' Micola come a rimproverarlo.
"Le pare sensato mettere al corrente un essere semi senziente che ha una bomba nello stomaco?" chiese il dottore.
"No... in effetti, no..." rispose Micola.
Poi guardo' Pantera che sembro' aprire gli occhi.
"Oh, ecco!" esclamo' "Si sta svegliando!..."
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