Capitolo IV
Lo strano cappello
New York, 29 marzo 2006, ore 8:36 pm
John Hicks arrivo' finalmente davanti al Trocadero. Diede un'altra sorsata alla bottiglia di vodka che teneva in mano e guardo' l'enorme insegna luminosa del locale. Ma in che razza di posto l'ha portata? penso', Jessica non e' un tipo da locale come questo.
Si trovava davanti all'entrata, nella zona dove si fermano le lussuose macchine dei clienti.
"Si sposti da li'!" grido' una voce. John, che stava per dare l'ultima sorsata, si volto' per caso proprio verso la direzione da cui stava provenendo una Jaguar, che di colpo freno' facendo fischiare le ruote. L'auto si fermo' a pochi metri da John, che per una attimo strabuzzo' gli occhi e per poco non si fece passare la sbornia che con tanta cura si era procurato. Una testa sbuco' dal finestrino del posto di guida e urlo' "Cos'e'? Vuoi farti amazzare??". John senti' di nuovo l'alcool fluire nelle vene e si stampo' un ghigno sul muso. Impugno' la bottiglia come fosse una mazza, versando tutta la vodka, e si diresse verso il guidatore. Questo, comprendendo lo stato in cui si trovava John, comincio' a tirar su il finestrino.
Appena John fu davanti alla sua portiera, il guidatore aveva gia' ingranto la retro e premuto il pedale dell'acceleratore. Fece una manovra per portarsi sull'altra corsia e sparire nella direzione opposta a John.
"Signore, mi scusi ma lei non puo' stare qui" senti' alle sue spalle. John riconobbe la voce di prima. Si volto' e vide un ragazzo vestito con una divisa rossa decorata con striscioline dorate qua e la'. In testa aveva un cappello che gli ricordava qualcosa che aveva gia' visto in un documentario ma di cui non ricordava il nome. Dietro questo si trovava un ragazzo che per quel che ne sapeva John poteva essere il gemello di quello che stava parlando. "La prego di allontanarsi o saro costr...". Un gesto fulmineo di John e la bottiglia si infranse sulla faccia del ragazzo, che cadde a terra stordito. Il gemello che si trovava a pochi passi da lui, corse per istinto verso l'interno del ristorante.
"Fez!" disse John, avviandosi anche lui verso il locale.
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