Capitolo II
La proposta di matrimonio
New York, 29 marzo 2006, ore 8:12 pm
Il taxi si fermo' quasi davanti all'entrata del Trocadero. "Quasi" perche' proprio davanti all'entrata si era fermata una Mercedes. Dal posto di guida scese un uomo sulla cinquantina, vestito con un Armani e almeno mezzo chilo d'oro distribuito equamente su mani, braccia e collo. Si porto' dall'altra parte dell'auto dove apri' la porta del passeggero. Da questa usci' una giovane e alta ragazza bionda con minigonna e tacchi a spillo.
"Veronika Kalenko!" esclamo' il tassista tutto agitato "Che mi venga un colpo!".
La ragazza che si trovava sul sedile posteriore del taxi, continuando a guardare la scena assieme al tassista, chiese "Chi?"
"Veronika Kalenko!" ripete' il tassista "E' una famosa modella! Aspetti...". Detto questo si lancio' sul cruscotto del passeggero alla ricerca di qualcosa. La ragazza continuo' a guardare l'entrata del Trocadero. "Ecco qui!" esclamo' il tassista riemergendo con una rivista di moda. "Guardi qui" disse sfogliando il giornale "E' lei!... Ah, se lo racconto ai miei colleghi non ci crederanno mai!". La ragazza si rivolse al tassista "Quanto le devo?". Il tassista la guardo' un po' frastornato "Come? Ah, si'... Scusi! Sono 12 dollari.". La ragazza tiro' fuori i soldi dalla borsetta e pago' il tassista. Scese dal taxi e si diresse verso l'entrata del locale, dove i due di prima stavano consegnando le chiavi della Mercedes ad un ragazzo in divisa che stava fuori dal locale.
Arrivata alla porta un altro ragazzo in divisa le apri' la porta. Prima di entrare nella sala, si fermo' davanti a uno specchio per darsi una controllata. Guardo' il suo riflesso e vide una ragazza con un vestito da sera rosso, una collana con un ciondolo a forma di J, un bracciale e una borsa Ralph Lauren marrone. Ok, si rassicuro' Sono pronta per qualsiasi proposta di matrimonio! Detto questo riprese la sua marcia verso la reception.
"Miss Douglas!" disse il cameriere addetto alla reception "Che piacere rivederla. Devo dire che questa sera e' davvero splendida!"
"Grazie, Robert. E' gia' arrivato il signor Sheffield?"
"Si'. La sta attendendo al tavolo che avete prenotato. Venga, l'accompagno".
I due si diressero nella sala dove quasi tutti i tavoli erano pieni di clienti. Arrivarono ad un lato del locale dove stava seduto un uomo ad un tavolo apparecchiato per due. Con le mani stava giocherellando con una forchetta.
Mentre la ragazza stava passando tra i tavoli, vide che una coppia lo stava indicando. "Ti dico che e' lui: e' Maximum!" disse la donna sottovoce. "E anche se fosse?" le rispose l'uomo. La ragazza abbasso' gli occhi e si lascio' scappare un mezzo sorriso.
L'uomo finalmente si accorse dell'arrivo dei due e si alzo' in piedi. "Jessica..." sussulto'. Il cameriere si mise dietro alla sedia vuota e tirandola fuori disse "Prego, si accomodi, Miss Douglas".
"Grazie, Robert" le ripose sedendosi. L'uomo si sedette con lei.
"Scusa il ritardo, Max".
"Figurati, non c'e' problema" rispose Max prendendole le mani.
"I signori sanno gia' cosa ordinare o vogliono guardare i menu'?" li interruppe il cameriere. "Porto intanto un po' di vino, signore?".
"Si', grazie, Robert."
Jessica lascio' le mani di lui per sistemarsi meglio sulla sedia.
"Allora?" chiese sorridendo "Cos'e' questa cosa di cui volevi parlarmi?". Max guardo' in basso confuso e anche lui approfitto' per mettersi piu' composto.
"Be'... Ecco... Non saprei da dove cominciare..." rispose un po' confuso.
"Prova... dall'inizio, no?"
"Si', hai ragione..."
Max si fermo' per qualche istante a riflettere.
"Vedi, Jessica" comincio' sempre sorridente "A volte arrivano dei momenti in cui bisogna fare delle scelte. A me e' arrivato uno di quei momenti... in cui devo fare una scelta... e questa scelta potrebbe influire non solo su di me, ma anche su quelli che mi stanno attorno..." Max continuo' a parlare in questo modo, senza arrivare ad un punto, ma Jessica aveva gia' capito che quello di cui stava parlandole non era una proposta di matrimonio. Aveva sentito storie e aveva visto film dove si parlava di proposte di matrimonio. C'erano state anche proposte di matrimonio un po' inusuali, con anelli nascosti nel bicchiere di vino o altre situazioni in cui non si pensava a qualcosa del genere. Quella comunque non era una proposta di matrimonio. Anzi, da come aveva iniziato la questione sembrava addirittura qualcosa di lontano da una buona notizia.
"... Siamo entrambi persone adulte, quindi spero potremo affrontare questa situazione insieme... no?" fini' Max, che alzando lo sguardo si accorse che Jessica non sorrideva piu'.
"Smettila di girarci attorno e dimmi esattamente cos'e' che devo sapere, Max, perche' non ho voglia di essere presa in giro!" gli disse.
"Quello che voglio dire e'..."
"I signori hanno deciso?" interruppe nuovamente il cameriere, servendo il vino.
"No, ancora qualche minuto, Robert" disse Max. Il cameriere si allontano'.
Max prese fiato e continuo' "Stavo dicendo che...". Questa volta s'interruppe da solo e guardo' verso l'entrata del locale. Jessica segui' il suo sguardo e vide dei camerieri intenti a tener ferma una persona.
"Oh, no!" esclamo' Jessica "Non ancora lui!"
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