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Personaggi ed emozioni
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501 Messaggi
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21
Maggio 23, 2006 - 6:19 pm

anch'io direi lo stesso, Elrond, ma vediamo di analizzare.
Pierpa dice che vuole i px, ma non fini a se stessi bensi' perche' cio' gli procura divertimento, quindi un fine positivo.

d'altra parte pero' Pierpa non mi farebbe piacere sentirti dire che giocheresti con me solo per i px che ti do! 🙂
io quando scrivo storie un po' di tempo lo perdo e mi piace che sia in positivo che in negativo qlcs resti al giocatore.

cmq non sono io che ho detto "l'avversario diretto del giocatore", ti confondi con qlcn altro, anche perche' non riuscirei mai a dire una cosa del genere!

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22
Maggio 24, 2006 - 10:11 am

Ora ne ho la certezza: non sarò mai uno scrittore di successo Laugh
E datemi i miei PX altro che emozioni, e buon gioco... PX e basta!

Approposito ma in questa avventura di Tierc il px quando arrivano??? sono passato di livello? cavolo con tutto l'oro che abbiamo portato a casa dovremmo passare di minimo 2 livelli 😈
In Merp come funziona???

Scherzo 😀
Se la parola "scopo del gioco" in realtà racchiude: giocare con le regole, dare una buona interpretazione del ruolo, interagire coerentemente con gli altri personaggi, aggiungere esperienza per aumentare le capacità del personagio...ed altro (che data la mia "limitata" Laugh capacità di intendere e volere Laugh non riesco ad aggiungere alla lista). Allora ogni giocatore (penso io) avrà interesse a curare maggiormente alcuni aspetti a seconda del propio piacere e/o capacità. A Pierpa piace giocare a 360 gradi... ma ho visto abbastanza (nonostante la mia poca esperienza se mi paragono a certi "veterani" come Elrond) da poter capire che c'è chi gioca per uccidere il mostro con un bel 20 e prendere il tesoro, per poi comperare una spada +10 ed andare dal 2° mostro e così via...
Io ho giocato con queste persone e mi sono divertito (per fortuna ho giocato solo poche sedute 😈 ), come mi sono divertito ieri con Tierc e tutti voi del party (questa è per Elrond) e come non vedo l'ora di giocare con Guato (devo ancora finire il PG Wink ).
Alla fine vi do ragione se non lo avete capito....
Concordo con voi nel dire che ogni giocatore vede e gioca di ruolo a modo suo come Elrond.
Mi piacerebbe "provare l'esperienza sociale ed interpersonale ampia" di cui ho letto... ma se di me si può dire che sono un cattivo giocatore, non si può dire che sono un cattivo osservatore. E non ho ancora osservato un tale grande evento. Perchè in definitiva pochi sanno essere diversi, nel gioco, da se stessi (io per primo).
Per dire che grande partita...mi piacerebbe vedere un'interpretazione diversa da parte di Elrond, Guato ed altri ... Se riuscirete a fare ciò tanto di cappello ed invidia da parte mia.... ma fin'ora ho solo visto la solita vecchia nonna che intreccia un filo per fare la calza 😈
mi sarà mancata l'occasione... forse ❓

501 Messaggi
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23
Maggio 24, 2006 - 2:36 pm

tu non sei un cattivo giocatore. semplicemente non sei un "buon" giocatore 😀

per quel che mi riguarda nel mio modo di giocare posso assicurarti storie interesanti, tiri di dadi e divertimento infinito. di piu' non posso!

24
Maggio 24, 2006 - 2:54 pm

No. Probabilmente ti mancano i paragoni delle situazioni giocate dallo stesso giocatore in diversi contesti. Già sbagli ad accostare due persone assolutamente differenti, facendone un fascio d'erba unico, per un "evento sociale" così ampio come abbiamo definito il gioco di ruolo.
Se posso permettermi, il non aver trovato mai, in nessuna delle tue (e solo tue) serate una situazione speciale e godibile mi fa sorgere spontanea una considerazione senza appelli e una domanda. La considerazione è che finchè giocherai per i punti esperienza (e soprattutto in Merp col tempo capirai che equivale a darsi una zappa sui piedi da solo) sarà difficile che la tua - e solo tua! - esperienza interpersonale col gioco di ruolo diventi magica e indimenticabile. La domanda è semplice e diretta: "Perchè continui a giocare?". Se mai risponderai presumo di conoscere la risposta, che è la stessa che darebbe ogni appassionato e che poco ha a che fare con i px.
Dando per scontato che nessuno debba vincere l'oscar e che nessuno debba laurearsi in Rolemaster, diamo piuttosto delle definizioni che possano aiutare un player che si autodefinisce un pessimo giocatore (quando sarebbero gli altri che potrebbero farglielo notare, ma basano invece i loro giudizi ludici su principi più alti che quelli suddetti). Intanto il fatto di autoammonirsi non gli permette di corroborare le sue tesi a priori, anzi. Di seguito sarebbe il caso di discernere primariamente, oltre la natura ludica e sociale del gioco di ruolo, quali siano le differenze vere e proprie nelle ambientazioni utilizzate per antonomasia.
La maggior parte dei giocatori con esperienza - mai fine a se stessa ma frutto di anni di errori, rivisitazioni, prove e controprove, dissertazioni fino a baruffe (dovute ma sempre rispettose e costruttive), ammissioni, fallimenti - sa bene quanto siano necessarie per dare un senso e un filo logico alle fatiche del master, la coerenza comportamentale del dato personaggio nell'ambientazione specifica.
Il fantasy ad esempio, per quanto ammetta variabilità (lo dice la parola stessa, fantasia) deriva però da canoni letterari prestabiliti molto precisi che vanno per forza rispettati. Vale lo stesso ovviamente per tutte le altre ambientazioni, tenendo conto delle caratteristiche specifiche.
In realtà tu fai delle critiche, senza ne dire cosa non va bene ma neppure, errore più grave visto il tipo di discussione, che cosa dovrebbe essere per andare bene.
Ho anche affrontato in un altro post la dissertazione, in cui sono il primo a credere fermamente (con le eccezioni innate della natura comportamentale dell'ego e del superego che è stessa per ogni persona), sul fatto che i giocatori non sono i personaggi. Partendo da questo presupposto e ritornando a quello che accenavo sopra, però, niente sarebbe più sbagliato che credere che il gioco di ruolo sia solo ed esclusivamente recitazione. E' molto di più, è il gioco delle parti che ognuno è libero di intendere, con il proprio cuore e la propria testa (perchè quelli abbiamo) come meglio crede.

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25
Maggio 24, 2006 - 2:56 pm

(Scusate non mi sono accorto che non ero loggato).

No Pierpa. Probabilmente ti mancano i paragoni delle situazioni giocate dallo stesso giocatore in diversi contesti. Già sbagli ad accostare due persone assolutamente differenti, facendone un fascio d'erba unico, per un "evento sociale" così ampio come abbiamo definito il gioco di ruolo.
Se posso permettermi, il non aver trovato mai, in nessuna delle tue (e solo tue) serate una situazione speciale e godibile mi fa sorgere spontanea una considerazione senza appelli e una domanda. La considerazione è che finchè giocherai per i punti esperienza (e soprattutto in Merp col tempo capirai che equivale a darsi una zappa sui piedi da solo) sarà difficile che la tua - e solo tua! - esperienza interpersonale col gioco di ruolo diventi magica e indimenticabile. La domanda è semplice e diretta: "Perchè continui a giocare?". Se mai risponderai presumo di conoscere la risposta, che è la stessa che darebbe ogni appassionato e che poco ha a che fare con i px.
Dando per scontato che nessuno debba vincere l'oscar e che nessuno debba laurearsi in Rolemaster, diamo piuttosto delle definizioni che possano aiutare un player che si autodefinisce un pessimo giocatore (quando sarebbero gli altri che potrebbero farglielo notare, ma basano invece i loro giudizi ludici su principi più alti che quelli suddetti). Intanto il fatto di autoammonirsi non gli permette di corroborare le sue tesi a priori, anzi. Di seguito sarebbe il caso di discernere primariamente, oltre la natura ludica e sociale del gioco di ruolo, quali siano le differenze vere e proprie nelle ambientazioni utilizzate per antonomasia.
La maggior parte dei giocatori con esperienza - mai fine a se stessa ma frutto di anni di errori, rivisitazioni, prove e controprove, dissertazioni fino a baruffe (dovute ma sempre rispettose e costruttive), ammissioni, fallimenti - sa bene quanto sia necessaria per dare un senso e un filo logico alle fatiche del master, la coerenza comportamentale del dato personaggio nell'ambientazione specifica.
Il fantasy ad esempio, per quanto ammetta variabilità (lo dice la parola stessa, fantasia) deriva però da canoni letterari prestabiliti molto precisi che vanno per forza rispettati. Vale lo stesso ovviamente per tutte le altre ambientazioni, tenendo conto delle caratteristiche specifiche.
In realtà tu fai delle critiche, senza ne dire cosa non va bene ma neppure, errore più grave visto il tipo di discussione, che cosa dovrebbe essere per andare bene.
Ho anche affrontato in un altro post la dissertazione, in cui sono il primo a credere fermamente (con le eccezioni innate della natura comportamentale dell'ego e del superego che è stessa per ogni persona), sul fatto che i giocatori non sono i personaggi. Partendo da questo presupposto e ritornando a quello che accenavo sopra, però, niente sarebbe più sbagliato che credere che il gioco di ruolo sia solo ed esclusivamente recitazione. E' molto di più, è il gioco delle parti che ognuno è libero di intendere, con il proprio cuore e la propria testa (perchè quelli abbiamo) come meglio crede. E' soprattutto, essere liberi di essere altri. Come nei sogni.

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26
Maggio 24, 2006 - 6:15 pm

😯
Accidenti, sei tosto Elrond ❗ 😀
Ammetto la mia sincera ammirazione per la tua proprietà di linguaggio e capacità espositiva. Per quello che valgono (non sono così colto e non scrivo bene come te), ti faccio in tutta sincerità i miei complimenti.

Ma... (alla Matrix...per chi ricorda)
...nonostante la molta carne sul fuoco, vorrei continuare a cucinare l'argomento principale di questo post, che è: "Personaggi ed emozioni".
Sarò limitato e non capisco, perchè prima affermi:

sono il primo a credere fermamente (con le eccezioni innate della natura comportamentale dell'ego e del superego che è stessa per ogni persona), sul fatto che i giocatori non sono i personaggi

ed io sono d'accordo. Ma se quando giochi di ruolo quello che interpreti non sei tu... non significa che stai recitando?

Poi prosegui, e getti in confusione il mio mono neurone, ammetto di non essere molto intelligente e probabilmente mi manderai a quel paese :D, ma abbi pazienza... esistiamo anche noi.

E' molto di più, è il gioco delle parti che ognuno è libero di intendere, con il proprio cuore e la propria testa (perchè quelli abbiamo) come meglio crede. E' soprattutto, essere liberi di essere altri. Come nei sogni.

Se ho ben capito quando giochi, liberi i tuoi sentimenti, le tue idee, la tua fantasia... per dare forma al tuo personaggio. Giusto? (ho semplificato molto mi rendo conto). Sei tu, o meglio, la parte di te che desideri far emergere in quel personaggio, o probabilmente, che quel personaggio ti ispira... Ma come vuoi voltare la frittata, sempre tu sei. O sbaglio?

Io, faccio lo stesso che fai tu. I miei risultati sono senza dubbio peggiori dei tuoi, ho dei problemi a mostrare le mie emozioni... e comunque non gioco per mostrare agli altri le mie emozioni. Sono private!

Io gioco per i PX! Laugh
scherzo Laugh

Vorrei giocare per interpretare come un attore sentimenti, emozioni, principi che non mi appartengono. Hai mai notato che i ruoli del cattivo sono i più difficili da interpretare? Ovvio, percchè (tranne qualche rara eccezione) tutti bene o male siamo dei buoni. Voglio dire che è facile ergersi a difensore dei deboli, salvare i gattini che sono sull'albero.
Ma è difficile per un uomo interpretare una donna, per un buono interpretare un cattivo.
Secondo me interpretare un PG significa trasmettere emozione, nelle parole variando i toni, nelle azioni, nei principi. E la bravura di un giocatore stà nel fare tutto ciò senza metterci nulla di suo.
Ti faccio un esempio: Margherita Bui (attrice) è una persona timida. Quando recita è un'altra persona.
Giocare con persone con queste capacità secondo voi (che leggete) non sarebbe fantastico, dal punto di vista emozionale??
Ti faccio ancora un esempio (perchè non sono bravo come te ad esrimere con parole i miei pensieri 😀 ): Tierc ieri mi ha fatto odiare quella bastardissima botola.... mi ha fatto provare delle emozioni... analogamente non ti piacerebbe odiare un png o PG provando delle emozioni solo in base all'interpretazione come se ti stesse realmente dinanzi??
Ultimo esempio 😀 : Party da torneo, Pongo reagisce ad una frase del master, prendendo fisicamente il ragazzo e gettandolo dalla sedia, e con tono di voce tragico e disperato...interpreta fino in fondo il suo PG! Vince il torneo. Queste sono le emozioni che ricerco in un party e così vorrei interpretare. Cioè vorrei interpretare personalità che so di non avere, per dare e ricevere emozioni e non stare a preoccuparmi di dire al master "il mio personaggio ha visto che Saphira ha rubato la mappa di Khan?" :banghead:.....

Ti dico subito che io tutto ciò che ho detto non lo so fare (per questo e per altri motivi legati alla scarsa intelligenza, dico che non so giocare), ma mi piacerebbe saperlo fare e mi sforzo di farlo ma con scarsi risultati. Per questo gioco (e anche per i PX, ovviamente Laugh)

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27
Maggio 24, 2006 - 6:53 pm

Lasciando stare esposizione corretta o non corretta e concetti più o meno complicati, quello che dobbiamo trovare è il bandolo della matassa che stiamo cercando di far su.
Non ti passo assolutamente la critica dal fondamento contradditorio che mi muovi, e scusa ma sono permaloso come pochi Wink , "non avere, per dare e ricevere emozioni e non stare a preoccuparmi di dire al master "il mio personaggio ha visto che Saphira ha rubato la mappa di Khan?" - soprattutto perchè bisogna capire che il gioco di ruolo, proprio perchè gioco per enigmi e stratagemmi, espressione tattica oltre che ludico-ricreativa, oltre che gioco delle parti è anche gioco in cui bisogna rispettare propriamente i comportamenti che i personaggi sviluppano tra loro.
Nel caso specifico come avrai potuto notare ieri a seconda della situazione che si era creata il mio personaggio si è comportato in maniera molto diversa per la stessa causa, perchè l'interpretazione del caso lo richiedeva. Credi sarebbe stato sbagliato ritrovarsi con la gola tagliata, quando l'easterling che deruba il cadavere caldo di un compagno caduto fosse stata scoperta in tale atto da un fermo giustizialista come Khalid (che aveva grande rispetto per l'amicizia dello sfortunato Khan)?? Successivamente l'azione per dare seguito ad uno sviluppo più ragionevole sia in senso temporale che materiale è stata corretta dal master, mettendo l'accaduto su un altro piano. Mi darai atto che la situazione sia stata interpretata in tutt'altro modo - più consono alla situazione stessa.
Tra l'altro riesci a risponderti da solo (e come detto darsi da solo del "giocatore non capace" - questo te lo dico sinceramente - sarebbe tutto da capire o da far giudicare dall'esterno.. ) nel momento in cui chiedi: "Sei tu, o meglio, la parte di te che desideri far emergere in quel personaggio, o probabilmente, che quel personaggio ti ispira.. giusto?". Non abbiamo la pretesa di recitare, sia per il livello di preparazione professionale che richiederebbe (te l'assicuro pratico tutt'ora teatro a livello amatoriale è recitare ad alti livelli credibili è davvero molto difficile) che per il fatto che recitare è altro che essere quella parte di se stessi che si vorrebbe essere. Il gioco di ruolo è quindi non essere altro, se proprio dobbiamo inquadrarlo, ma essere qualcosa che si vorrebbe essere. Attento, non perchè mi sia espresso in maniera troppo complessa, ma nelle definizioni che do alle mie teorie, ci sono delle sfumature molto importanti da non lasciarsi sfuggire. Che fanno la differenza di un buon gioco di ruolo da uno meno buono.
Prima dici che non vuoi toni "alla Gasmann" e poi cerchi l'etremo in tal senso. In questo contesto scritto riportarti tutte le nostre esperienze di questi anni, mie, di
E personalmente non sono molto per la quale, per gli indemoniati che "ziga e urla" montando su e giù per i tavoli (costosi della sede - eppoi fate i conti con honeypot) solo perchè "il suo personaggio l'avrebbe fatto... ".

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28
Maggio 24, 2006 - 9:01 pm

Cari ragazzi,

L'argomento è veramente ampio e interessantissimo, e a questo punto mi metto veramente un appunto per un incontro di discussione "face-to-face"...

Elrond: La considerazione è che finchè giocherai per i punti esperienza (e soprattutto in Merp col tempo capirai che equivale a darsi una zappa sui piedi da solo) sarà difficile che la tua - e solo tua! - esperienza interpersonale col gioco di ruolo diventi magica e indimenticabile

Dunque... qui c'è secondo me un'affermazione giusta (i PX non sono il principale aspetto gratificante di MERP; ad esempio, non è come in AD&D, 1 pezzo d'oro trovato non è uguale a 1 PX 🙂 ) e una non completamente corretta. Bisogna vedere che cosa si intende con "PX".

Con PX intendiamo: a) i punti esperienza alla Dungeons&Dragons per passare di livello e comprare la spada più bella , oppure b) la gratificazione data dal raggiungimento degli obiettivi e quindi dalla crescita del personaggio?

Perché se intendiamo b), allora bisogna dire che, nel momento in cui i PX sono intesi come indicatori tangibili, materiali di qualcosa che altrimenti rimarrebbe solamente spirituale, va benissimo giocare anche per i PX e non solo per la soddisfazione data dalla recitazione e dall'impersonificazione. Ad esempio io assegno PX "Idea" e premio al raggiungimento dei punti cardine dell'avventura oppure per una buona interpretazione.

Elrond: Ho anche affrontato in un altro post la dissertazione, in cui sono il primo a credere fermamente (con le eccezioni innate della natura comportamentale dell'ego e del superego che è stessa per ogni persona), sul fatto che i giocatori non sono i personaggi

Su questo, però, esistono diverse scuole di pensiero. La verità forse sta in una visione più "a tutto tondo" del gioco (e del quesito stesso): il giocatore è il personaggio - il personaggio è il giocatore, ma in una "realtà virtuale" nella quale, dalla comunità di gioco, vengono stabiliti dei precisi limiti che devono venir accettati da tutti i membri della comunità stessa. Scusate se rimando ancora una volta al bellissimo lavoro che sta facendo Morfingol e che purtroppo non è possibile pubblicare su queste pagine, ma ne parleremo.

Pierpaludicus: Poi prosegui, e getti in confusione il mio mono neurone, ammetto di non essere molto intelligente e probabilmente mi manderai a quel paese , ma abbi pazienza... esistiamo anche noi.

Mai iniziare una discussione dicendo "Non sono molto intelligente, mi manderai a quel paese..." :smash: . Prima di tutto non è vero; in secondo luogo non c'è motivo per sollevare già delle difese e dei distinguo all'inizio della discussione stessa - la quale non può essere che costruttiva 😀 . Quando si esprime un concetto, quando si spiega l'idea, lo si fa perché si è convinti della stessa, altrimenti si starebbe in silenzio. Nella mia esperienza di gioco ma anche professionale, la cosa che ho sempre temuto di più è il party silenzioso e non reattivo, il "fate come volete"; chi parla, lo fa perché ha piacere di farsi sentire. Se si è convinti della propria idea non è necessario farla precedere da un "Premetto che probabilmente ... " ecc. ecc. 😀

Pierpaludicus: Vorrei giocare per interpretare come un attore sentimenti, emozioni, principi che non mi appartengono. Hai mai notato che i ruoli del cattivo sono i più difficili da interpretare?

Ottima osservazione. Ricordo di aver avuto in tutti questi anni un solo giocatore capace di essere veramente "il cattivo": Vlad. Che era veramente cattivo, quando occorreva, anche come narratore e che ha fatto scuola. Così come in una sola avventura fra tutte, diverso tempo fa, si è riusciti a vedere i personaggi in ruoli comici - ancora più difficili.

Pierpaludicus: Voglio dire che è facile ergersi a difensore dei deboli, salvare i gattini che sono sull'albero.

Non so in realtà se è così semplice, se è un discorso di "gattini sull'albero" oppure di "high fantasy" che ti porta a essere "buono" oppure di semplice incapacità, nel gioco, di essere veramente "cattivo"...

Pierpaludicus: analogamente non ti piacerebbe odiare un png o PG provando delle emozioni solo in base all'interpretazione come se ti stesse realmente dinanzi??

Si arriverà anche a questo 🙂 ... per odiare un PNG, però (escludo la possibilità di arrivare a situazioni di odio / amore fra PG, perlomeno nelle mie avventure, per motivi che vi esporrò), ci vuole tempo. Ne ricordo un paio molto odiati nelle avventure recenti ...

[Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
Ahnta Faris [Permesso negato per la visualizzazione di questa immagine]
Cronnon

Elrond: "non avere, per dare e ricevere emozioni e non stare a preoccuparmi di dire al master "il mio personaggio ha visto che Saphira ha rubato la mappa di Khan?" - soprattutto perchè bisogna capire che il gioco di ruolo, proprio perchè gioco per enigmi e stratagemmi, espressione tattica oltre che ludico-ricreativa, oltre che gioco delle parti è anche gioco in cui bisogna rispettare propriamente i comportamenti che i personaggi sviluppano tra loro.

:guitarist: ATTENTION ! Facciamo una suonatina di richiamo all'ordine.

Avevo già notato durante la sessione di gioco che la situazione "mappa di Khan" aveva provocato un velato scambio di opinioni. Adesso si rischia involontariamente di trasformare un'ottima e costruttiva discussione in un lancio di strali 🙄

MODERATOR nonché Narratore 😀 says :banned:

Ovvero: rimaniamo sulla discussione costruttiva, continuiamo ad approfondire questi aspetti e non facciamo citazioni di episodi diretti, perché rischiamo di decontestualizzarli.

Se vogliamo dare un'interpretazione a quello che è successo, eccola dal punto di vista del Narratore:

a) un personaggio Easterling, lo sfortunato Khan, non imparentato con il resto della banda di Easterling (e quindi non parte della "band of brothers"), muore per motivi non legati a comportamenti sbagliati né degli Easterling né di Khalid

b) questo personaggio era stato assieme al party per una decina di giorni; in un ambiente desertico, sarebbero più che sufficienti per lo stabilirsi di legami abbastanza forti, ma Khan si era piuttosto estraniato dagli Easterling ( :weird: ) e aveva preferito la compagnia di Khalid e Adimu. E' chiaro quindi che Khalid fosse diventato suo amico, e che si rispettassero - allo stesso tempo però Khan aveva perso il rispetto degli Easterling (era uscito dalla "comunità" - concetto sul quale invece descrivendo il background culturale sia a Helendil che a Pierpaludicus avevo molto insistito)

c) mentre Khalid sta cercando un modo per aiutare il gruppo che si trova in pericolo (caduti tutti nel fossato chiuso, con i cavalli che rischiano di impazzire), Saphirael, che comunque è impossibilitata a fare qualsiasi altra cosa, decide di saccheggiare il cadavere di Khan; episodio eticamente non bello, non molto realistico forse perché tutti avrebbero dovuto pensare prima alla pelle e a come fermare o tranquillizzare i cavalli, ma comunque Khan non era né suo parente né suo amico e in ogni caso non è che ne strazia il cadavere e lo trascina col cocchio - gli prende semplicemente soldi e oggetti utili. Ricordiamo che il gruppo Easterling è un gruppo di derelitti; non tagliagole, ma comunque non nobili nell'animo e negli intenti

d) Khalid onestamente non si ricorda subito di questo particolare della mappa. Materialmente è impegnato a fare ben altro, quindi non potrebbe impedire a Saphirael di prendere la mappa stessa. Non la vede compiere questo gesto. Non sarebbe realistico che si interessasse troppo a questo particolare o che si offendesse più del legittimo; ripeto, Saphirael non ha spogliato il cadavere di Khan e non lo ha appeso al cocchio trascinandolo nella sabbia: gli ha preso le cose utili

So: easy, men (plurale). "Men are weak", niente di più vero 😀 , qualche volta tendiamo ad uscire di pista. Continuiamo questa discussione in a good way 😀

Concludo il post segnalando due punti sui quali concordo con Elrond:

Intanto il fatto di autoammonirsi non gli permette di corroborare le sue tesi a priori

Giusto e da ricordare sempre

Il fantasy ad esempio, per quanto ammetta variabilità (lo dice la parola stessa, fantasia) deriva però da canoni letterari prestabiliti molto precisi che vanno per forza rispettati. Vale lo stesso ovviamente per tutte le altre ambientazioni, tenendo conto delle caratteristiche specifiche.

Giusto e da tener presente - anche se, lo ammetto, un pò più di "variabilità" rispetto al fantasy classico a me piace 8) ed ho spesso incorporato nelle mie avventure elementi contemporanei o di fantascienza.

Che ne dite di una "session" di dissertazione uno dei prossimi lunedì o martedì sera? Au revoir

501 Messaggi
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29
Maggio 25, 2006 - 12:26 am

volentieri non appena mi viene concesso di iscrivermi 😀

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30
Maggio 25, 2006 - 10:48 am

cerco di rispondere a tutti (difficile ma ci provo 😀 )
Sono a disposizione per qualsiasi confronto diretto di idee. Quindi ditemi dove e quando.
Ho riportato l'episodio dello sciacallaggio sbagliando e riconosco giusta la bacchettata di Tierc e faccio mea culpa. Chiedo scusa se ho recato offesa a Elrond, che è master e giocatore di indiscutibile valore e capacità (ricordo ancora delle sedute di gioco veramente emozionanti dirette da lui con maestria ed intelligenza... onore e rispetto). Ma l'utilizzo improprio della mia citazione era solo per dire che in quella situazione mi sarei aspettato una reazione diversa da lui. Un'interazione tra i nostri due personaggi, cosa che poi c'è stata nella scena a cavallo...
Quindi ci stava il taglio della gola, e ci stava anche la richiesta al master.... (dato che il master rappresenta i nostri occhi, orecchie, olfatto, in altre parole i nostri sensi nel gioco. E su questo conceto ci sarebbe da dire altro...). Quello di cui mi sono stupito, da parte di un giocatore che riconosco validissimo è: perchè liquidare tutto con una fredda frase "estraggo il coltello e taglio la gola a Saphirael", quando si potrebbe "giocare la scena" tra PG, con un carico emotivo da trasmettere. Se notate in questo caso il Master sarebbe o no un Arbitro?
Poi nella scena a cavallo ho mancato io..... nel senso che non sono stato capace di gestire la conversazione con Khalid, ed abbiamo risolto il tutto con "ecco la mappa". Ma ripensandoci mi mangio ancora le mani per aver perso un'occasione per interpretare bene il mio personaggio. Sono queste le azioni ed interazioni tra PG, le famose "recite" a cui mi riferisco.
Secondo me, sono queste le azioni in cui il personaggio acquista spessore e si distacca dalla scheda. La scheda poi mi ha condizionato nel giocare la scena del meccanismo della botola. Se ti ricordi ho fatto in modo di far fare il lavoro tecnico a Xilon, in quanto giudicavo che gli skill di Xilon potevano essere superiori al -25 che avevo io. Orribile dal mio punto di vista (auto critica 1). Altrettanto orribili sono i miei interventi nelle decisioni del gruppo. Ma come, una donna che parla quando gli uomini stanno prendendo una decisione. (auto critica 2)
Per questi motivi mi definisco un cattivo giocatore, perchè mi lascio sopraffare dalla mia emotività, e agisco senza criterio oppure mi chiudo, ma nelle rare volte in cui riesco a giocare bene, mi diverto tantissimo ad essere malvagio, a provare la frustrazione di una donna in un gruppo sociale dominato dai maschi, o buono da super paladino. Aspetti caratteriali che non mi appartengono, ma che trovo divertente esplorarli.

Per me questo siglifica emozione nel gioco di ruolo ed interpretare un personaggio con delle emozioni.

570 Messaggi
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31
Maggio 25, 2006 - 4:46 pm

I confronti costruttivi face-to-face sono da sempre quelli che preferisco. Il prossimo lunedì ad esempio la serata è libera da sedute di gioco per cui se ne potrebbe approfittare.
Pierpa non mi offendo così facilmente, e i mie contrasti sono puramente teorici, anche se da permaloso quale sono (con molta autocritica, non preoccupatevi.. ) mi suonava strano l'innalzamento di ogni altro giocatore che non fossi io e non capivo a cosa ti riferissi esattamente criticando alcune mie scelte di gioco.
Rievidenzio come sia cambiato il comportamento del mio personaggio nelle due situazioni tipo: a caldo, se Khalid avesse scoperto Saphirael derubare il cadavere dell'amico caduto non l'avrebbe presa affatto bene (ma mai e poi mai è stata pronunciata la frase diretta: "taglio la gola a... " questa piove dal cielo... ) a freddo, nonostante "il giocatore" sappia cos'è comunque successo, "il personaggio" non riconduce immediatamente il possesso di quel tesoro a un gesto spietato e meschino di Saphirael e chiede semplicemente di poter avere custodia di esso come gli fu chiesto dal compagno d'avventura.
E' chiaro, Tierc, che i px che intende pierpa sono da definizione da manuale. E il suo appagamento si basa sul raggiungimento dei livelli. Una visione non sbagliata visto che questo elemento nel gioco di ruolo è intrinseco. Semplicemente una visione troppo "basica" e limitata che mi piacerebbe fargli ampliare, per condividere anche insieme a lui le grandi emozioni di questo hobby con cui sono cresciuto.

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32
Maggio 25, 2006 - 6:53 pm

Guatoman: volentieri non appena mi viene concesso di iscrivermi

MA SIAMO QUI PER QUESTO! Naturalmente ti iscrivi a "Esaedro", :thumbup: , $$$ anzi €€€ 😀 , con due soci presentatori... ok fine dello scherzo.

Per l'iscrizione a "Esaedroweb", basta un semplice mail ad [email][email protected][/email] con subject "Richiesta d'iscrizione", nel quale manifesti la tua intenzione. Sono 7 € al mese che versi al tesoriere alla prima occasione. Sai già che "Esaedro" e "Esaedroweb" sono due cose differenti e l'iscrizione alla seconda non significa iscrizione alla prima, e che quindi per eventuali partite/incontri in sede dovrai sempre coinvolgere i soci di "Esaedro" ecc.

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33
Maggio 25, 2006 - 7:05 pm

Pierpaludicus: Secondo me, sono queste le azioni in cui il personaggio acquista spessore e si distacca dalla scheda. La scheda poi mi ha condizionato nel giocare la scena del meccanismo della botola. Se ti ricordi ho fatto in modo di far fare il lavoro tecnico a Xilon, in quanto giudicavo che gli skill di Xilon potevano essere superiori al -25 che avevo io. Orribile dal mio punto di vista (auto critica 1).

Un pò Dungeonesco, sì... orribile non so. Ovvero: la scena si poteva indubbiamente giocare molto meglio, ma ci si arriva con l'esperienza; anche il Narratore in quel momento non è stato brillante. Il concetto di passare il testimone a Xilon che sembrava avere più capacità invece non è sbagliato; rappresenta un buon utilizzo di tutte le risorse del party.

Pierpaludicus: Altrettanto orribili sono i miei interventi nelle decisioni del gruppo. Ma come, una donna che parla quando gli uomini stanno prendendo una decisione. (auto critica 2)

Con riferimento a Saphirael, è vero, dovresti intervenire di meno. Non tanto perché donna (non c'è parità fra gli Easterling, ma comunque le donne non sono eccessivamente sottomesse, hanno un loro ruolo), ma perché "adottiva" (mezzosangue).

Elrond: E' chiaro, Tierc, che i px che intende pierpa sono da definizione da manuale.

Ho imparato da tempo ormai a non pensare più: "E' chiaro che intendeva questo" 😮 . In particolare via posta elettronica e/o forum. Cerco sempre di parlare, di approfondire e di spiegarmi per non arrivare ad una cattiva interpretazione.

E poi anche se si intendesse "i PX da manuale", la domanda è: quale manuale? Perché in AD&D i PX rappresentano una cosa, in MERP un'altra, in "Warhammer" probabilmente una terza - cose legate da un comune denominatore che è l'avanzamento del personaggio, ma l'avanzamento stesso è inteso con filosofie diverse.

Pierpaludicus: Sono a disposizione per qualsiasi confronto diretto di idee. Quindi ditemi dove e quando. ... Ma l'utilizzo improprio della mia citazione era solo per dire che in quella situazione mi sarei aspettato una reazione diversa da lui. Un'interazione tra i nostri due personaggi, cosa che poi c'è stata nella scena a cavallo...

Elrond: I confronti costruttivi face-to-face sono da sempre quelli che preferisco. Il prossimo lunedì ad esempio la serata è libera da sedute di gioco per cui se ne potrebbe approfittare.
Pierpa non mi offendo così facilmente, e i mie contrasti sono puramente teorici, anche se da permaloso quale sono (con molta autocritica, non preoccupatevi.. ) mi suonava strano l'innalzamento di ogni altro giocatore che non fossi io e non capivo a cosa ti riferissi esattamente criticando alcune mie scelte di gioco.

Questo è il bel livello di discussione, mi piace veramente tanto :thumbup: . Se lunedì ci siete, ci vediamo - oppure, siccome probabilmente martedì finiremo l'avventura a metà serata, martedì stesso, così c'è anche Morfingol

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Maggio 25, 2006 - 8:07 pm

:goodidea:
ottimo per fine avventura il martedì.
Cry lunedì non posso

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