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Giugno 27, 2007 - 4:53 pm

Asterias era stata la prima a tornare da quella missione ai confini della realtà, nella quale lei ed i suoi compagni: l’Eterna Andromeda e l’Hi-Tech Macbeth, avevano sventato un complotto degli Skrull che mirava a conquistare il Pianeta Terra quando ancora la civiltà attuale era agli albori…
Si era materializzata nel suo alloggio all’interno della base degli Eterni che lei ed i suoi compagni avevano occupato. Un rapido check assieme a Major Domo, la personalità-interfaccia del computer centrale la informò che tutto era a posto e che non c’era traccia degli eventi che avevano portato al conflitto appena risolto. Meglio così.
Si sentiva a stanca, molto stanca. Si tolse di dosso quel che rimaneva del suo costume, rovinatosi nella battaglia finale (Major Domo avrebbe provveduto a riprodurne un altro) e si infilò sotto la doccia, godendosi la carezza rigenerante dell’acqua la quale era per lei, figlia di Atlantide, ancor più tonificante rispetto agli umani.
Tuttavia la doccia non fu sufficiente a rimuovere del tutto la stanchezza che la pervadeva perciò, date alcune disposizioni di sicurezza al computer, si distese sul letto e si rilassò.
Notò che il bracciale degli eterni che aveva rinvenuto su una statua all’interno della base e che lei indossava ormai da settimane era pervaso da una tenue brillantezza: i colori danzavano lungo le sue cesellature, facendosi via via sempre più intensi, sempre più intensi… Asterias perse i sensi.
Sentiva molto caldo e questo la faceva leggermente soffrire: si sforzò di aprire gli occhi e si trovò in mezzo al deserto! Sforzandosi di capire cosa fosse successo, tentò di orientarsi. La sua arma, il suo tridente, era svanito e, per quanto si sforzasse, non riusciva a richiamarlo a sé. Problema. Senza quell’oggetto non poteva volare e quindi non poteva trarsi d’impaccio in tempi brevi.
Il sole ardeva, togliendole (a causa della sua fisiologia atlantidea) le forze e scottandole la pelle. La sabbia alzata dal vento le bruciava negli occhi e nella gola quando, all’orizzonte, le parve di intravvedere qualcosa… Si incamminò in quella direzione e si sforzò di andare avanti anche se si sentiva sempre più debole.
Improvvisamente le parve che il calore fosse meno intenso: si guardò attorno e vide che stava camminando all’ombra dei monumenti della Valle dei Re! Guardò innanzi a sé e vide la spianata di Giza, con le tre piramidi che occupavano tutto l’orizzonte e la sfinge che sembrava la stesse fissando.
“O questo è un incubo…” pensò “Oppure sono veramente impazzita!” Giunta oramai allo stremo delle forze, cadde in ginocchio. Stava per lasciarsi andare quando udì una voce che chiamava: “Selina…”

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Agosto 30, 2007 - 3:54 pm

“Selina…” Chi la stava chiamando col suo vero nome il quale, a parte la sua famiglia Atlantidea, era noto solo a pochi, fidati amici?
“Selina, vieni…” Alzò un poco la testa e vide che fra lei e le piramidi era apparsa una piccola oasi con tanto di laghetto di acqua limpida e azzurra.
Al centro del laghetto si alzò uno zampillo il quale, invece di ricadere, parve a poco a poco condensarsi su se stesso ed assumere via via una sagoma umanoide con i contorni sempre più delineati. A poco a poco, la figura assunse l’aspetto della statua che portava il bracciale ora in suo possesso.
“Hysis” disse Asterias, con un filo di voce.
“Sì sono io! Io sono Hysis!” replicò la figura la quale, nel frattempo, aveva assunto pienamente l’aspetto della femmina Eterna della quale Asterias portava il bracciale...
Mentre la ragazza si trascinava fino a raggiungere l’acqua, l’Eterna riprese: “Gravi eventi stanno per accadere ed è necessario che l’antica alleanza tra Eterni e Atlantidei venga rinsaldata!” Poi, con tono meno solenne: “Selina, ho bisogno di te! Colui che ha sottratto la nave dal vostro rifugio ha architettato un piano diabolico per arrecare caos e distruzione al nostro mondo. Per fronteggiarlo, è necessario che i legittimi custodi dei bracciali del potere vengano riuniti ancora una volta!”
Asterias, alla quale il contatto con l’acqua stava rapidamente restituendo le forze, notò che sia il suo bracciale che quello di Hysis avevano iniziato a pulsare all’unisono con la stessa sequenza di colori. Hysis protese il suo braccio destro, quello che portava il bracciale, per aiutare Asterias ad alzarsi: “Vieni…” le disse “Abbiamo tanto lavoro da fare!”
Prima che Asterias potesse fare qualcosa, Hysis le afferrò l’avambraccio destro con il suo ed i due bracciali vennero a contatto… Asterias si sentì quasi trascinare via, ma era preparata e resistette… Il grido di trionfo di Hysis le se bloccò in gola quando capì che Asterias aveva scoperto il suo tranello!
“Il tuo primo errore…” inizò Asterias senza abbandonare la presa sull’avversaria “E’ stato quello di permettermi di rigenerarmi nell’acqua, il secondo è stato quello di ritenere che fossi indifesa di fronte ad un attacco subdolo alla mia mente! Ho avuto la fortuna di conoscere alcuni “esperti” che mi hanno insegnato qualche trucco… Terzo: hai avuto troppa fretta!”
“Non puoi resistermi!
Esclamò Hysis dalla quale iniziava a trasparire qualche segno di irritazione! “Io sono Hysis! La tua signora! Tu mi devi rispetto e sudditanza!”
“Tu non sei nessuno…”
Replicò Asterias “… soltanto un barlume della coscienza della vera Hysis che, per qualche motivo, è rimasto imprigionato nel bracciale che ho l’onore di portare, e che ha iniziato ad agire in qualche modo su di me! Sono stata vicina ad Andromeda abbastanza a lungo da intuire qualcosa su come funzionano questi oggetti arcani: tu vorresti impossessarti del mio corpo per tornare in vita, ma questo non sono disposta a concedertelo!
“E allora combatti per la tua vita!”
Replicò lo spettro di Hysis…
Le due donne serrarono la presa sul braccio dell’avversaria e concentrarono tutte le loro energie sui rispettivi bracciali. Ci fu un’esplosione caleidoscopica di luci e poi Asterias non vide e non udì più nulla…

Selina non seppe quanto tempo rimase priva di sensi. Quando riaprì gli occhi si ritrovò nuovamente nel suo alloggio alla base…
Il suo bracciale era gelido come un pezzo di ghiaccio, ma la sua temperatura si stava a poco a poco normalizzando. Accanto a lei, su un manichino, c’era un costume da battaglia dell’antica alleanza Eterni-Atlantide. Dopo averlo osservato, Selina impresse sulla maschera del viso l’antico geroglifico egizio che rappresentava l’acqua…
Poi Selina richiamò l’Intellgenza Artificiale della base, che rispose immediatamente alla chiamata.
“Major Domo…” Ordinò “… Modifica le priorità d’accesso ai tuoi sistemi a me riservate, sostituendo il nome “Asterias” con il nome “Hysis”, da ora i miei parametri dovranno essere associati a questo nome. Operare la medesima sostituzione su tutti i file pregeressi. Autorizzazione H-Y-1-7-3. Eseguire!”

“Eseguito!” Rispose la voce metallica di Major Domo alcuni istanti dopo…

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