Apro questa discussione ( con la speranza di non fare mai più una cosa del genere ), per salutare na persona che nelle ultime due settimane si era avvicinata alla nostra piccola associazione: Lorenza Forte.
Un incidente stradale la ha portata via ai suoi familiari ed ai suoi amici.
Per quel poco che la ho conosciuta sono rimasto impressionato dal suo entusiasmo, dall'allegria e dalla grande fantasia.
Si era calata con molto entusiasmo nella creazione del personaggio per partecipare alle sessioni di gioco dell'Orient Express ( in cui fra l'altro giocano suoi amici intimi ), subito colpendomi per la grande creatività che aveva riversato nel tratteggiare il suo personaggio. La mia personale esperienza mi porta a credere che chi apprezza il gioco di ruolo e la narrazione fantastica sia una bella persona, e Lorenza era sicuramente una bella persona
Personalmente e a none della associazioni Esaedro ed Esaedroweb esprimo la mia e la nstra vicinanza ad amici e
parenti.
Ciao Lorenza.
Conoscevo Lola di vista in altri ambiti. Non conoscevo la sua passione, in qualche modo, per i giochi di ruolo. Lavorava fissa al Naima dove giravo qualche anno fa.
Non so quanto questo renda il tutto più triste o peggiore, ma in qualche modo nel mio essere mi turba di più. Lola era una bellissima ragazza e a detta di chi la conosceva bene anche molto amichevole e cordiale.
E quando succedono queste cose mi convinco sempre più che la vita sia regolata dal libero arbitrio.
Vincenzo, come presidente e a nome dell'associazione, vorrei esprimere il nostro sentimento di vicinanza agli amici e alla famiglia. Altre parole non possono aggiungere nulla di più.
La vita è un universo di sensazioni, sentimenti, incontri, separazioni.
Non è la prima volta che attraversiamo un momento come questo, purtroppo; ricordo Nivio Terpin, ricordo Andrea Vizzaccaro che voi non avete conosciuto. Ciò non lo rende più facile. Entra poi a far parte del nostro vivere assieme ma non è mai facile, a nessun età. Certo, quando succede in questo modo, colpisce veramente.
Resto, nel profondo, convinto che ci lascia vorrebbe vederci felici, ancora con i nostri dadi e con i nostri soldatini, ancora in quei momenti che abbiamo condiviso; anche nel gioco fatto assieme, attraverso di esso, rimane qualcosa.
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