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Grenzer Reisen_4:il Generale ingrassato sotto il fascio littorio ed un bel Museo
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(Offline)
1
Agosto 6, 2008 - 2:09 am

Salve!

....................riprendiamo, da dove eravamo rimasti, le nostre gite a cavallo dei confini;

...................prima di allontanarci da Gorizia, facciamo una veloce deviazione sul monte Sabotino:
1)

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Nel 1916, il Sabotino costituiva il più difficile ostacolo per l'esercito italiano impegnato nella offensiva verso Gorizia;

potentemente fortificato dagli Austriaci – anche un acquedotto dall' Isonzo riforniva la guarnigione - causò gravi perdite agli italiani perché l'avanzata delle truppe avveniva quasi allo scoperto, e con precari ricoveri, scavati di notte dai soldati sopravissuti.

Solamente dopo che gli Italiani ebbero intrapresero efficaci lavori logistici – teleferiche, camminamenti, rifugi, - le truppe in prima linea poterono attestarsi a ridosso delle linee austriache in numero preponderante e conquistare il Sabotino con un attacco di sorpresa all'alba del 6 agosto 1916, contro la guarnigione di Bosniaci che si era appena insediata. Artefice del brillante attacco era stato l'allora Maggiore Badoglio, al quale l'azione valse la promozione a Generale ed in seguito il titolo di Marchese del Sabotino.

da Wikipedia: " In tempi recenti sono state raccolte testimonianze, che guadagnano crescente credito, narranti come il comandante ( Badoglio ) avrebbe fatto versare numerosi barili di petrolio nelle grotte e nelle caverne in cui i nemici austro-ungarici si erano nascosti e vi avrebbe dato fuoco – citazione necessaria !- "

ecco il canto della Badoglieide, ossia il giusto giudizio storico sul personaggio in questione:

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Sono ora visibili sulle Pendici del Sabotino, dopo le opere di ripristino e disboscamento che negli ultimi anni sono state effettuate dai due Stati sulla linea del Confine, vari cippi ed in particolare 3 grandi piramidi ed una più piccola che indicano la posizione delle truppe italiane sulla Linea di Attacco il 6 agosto 1916, alla vigilia dell'assalto alla vetta.

Ecco la piramide, visibile dalla strada, che ricorda che questo settore era denominato dei Massi Rocciosi e che da qui partì l'ultimo attacco alla vetta....
2)

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3)

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conquistato il Sabotino, la difesa della piazza della città di Gorizia divenne impossibile e così le truppe A.U. sgombrarono la città dove il 9 agosto vi entrarono le truppe italiane. ( VI battaglia dell'Isonzo )

il vero sentimento del Fante Medio sulla intera faccenda, anche questo cantato:

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dal Sabotino si gode della completa visione della sottostante valle dell'Isonzo e delle alture della riva sx – Vodice, Kuk, Monte Santo, san Gabriele, sulle quali continuò la tenace resistenza Austriaca. Attestatisi sulla riva dx, gli attacchi italiani si svolgevano scendendo dalle alture della riva dx, guadando l'Isonzo su passerelle e sotto il tiro nemico, e risalendo le alture della riva sx. Inutile dire quali furono i risultati.( 40.000 perdite ). Sul Sabotino vennero ripresi i lavori di perforazione della cima iniziati dagli Austriaci e costruiti postazioni di cannoni le cui bocche di sparo vennero abbattute solo nel giorno stesso dell'azione, sorprendendo così gli Austriaci.

Con la X Battaglia dell'Isonzo ( maggio giugno 1917 ) venne attaccato direttamente il Monte Santo; la cima, conquistata dal Btg del tenente Guido Slataper ( M.O. ) non poté esser tenuta per la (solita) difficoltà di far affluire tempestivamente rinforzi e così l'irredento triestino cadde prigioniero.

Ecco il Sabotino e di fronte, Monte Santo:

4)

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Alla fine gli italiani si attestarono a 200 metri della cima e lì rimasero, fino a quando Monte Santo venne sgombrato degli Austriaci il 24 agosto del 1917 per la caduta del fronte a Nord, alla Bainsizza. ( XI battaglia dell'Isonzo, agosto - settembre 1917 ).

In questa occasione, il Maestro Toscanini, trovò il modo per mettere a frutto il suo estetismo improvvisando, sulla cima appena conquistata, un'esecuzione della Marcia Reale e dell'Inno di Mameli.

Interessante notare come alla tenace, ed, in sostanza, invitta, difesa del Monte Santo partecipasse anche l' 87° reggimento della 57° Divisione A.U., composto quasi completamente da leve di nazionalità slovena. La ricostruzione della storia di questo reggimento costituisce oggi l'impegno di ricercatori militari sloveni che lavorano a contatto con i ricercatori italiani lungo i teatri di guerra.

Per una aggiornata e completa presentazione dei percorsi storici sul fronte dell'Isonzo si rinvia all'opera di:

Antonio e Furio Scrimali
PREALPI GIULIE
Escursioni e testimonianze sui monti della Grande Guerra.
PANORAMA
Trento 1997

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che da anni, con pietas, passione e competenza, esplorano e documentano ciò che ancora oggi i monti, i boschi ed i rovi dei luoghi, dove fu combattuto l'immane massacro, restituiscono e testimoniano.

Un link ed immagini sul Santuario di Monte Santo:

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da aggiungere che nel 1544 non sfuggì al saccheggio da parte degli Akyngy ( Akinci ), le truppe bosniache di saccheggiatori che, partendo dai Balcani ( Banja Luka ), muovevano al saccheggio dei territori confinanti dell'Impero Ottomano, allo scopo di impadronirsi di schiavi e di desolare i territori della " Casa della Guerra ". ( come si chiamavano i territori degli Infedeli, destinati alla conquista)

dirigendoci ora verso la Valle del Vipacco, incontriamo l'interessantissima sede museale del Castello di Coronini Kronberk:

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il IV piano del Museo, infatti , - nei piani precedenti ci sono interessanti ma non sconvolgenti reperti di storia locale – c'è invece una notevole raccolta di Storia del Litorale Triestino e Goriziano negli anni cruciali dal 1919 al 1948.

Sono custoditi e ordinatamente presentati nelle sale del IV piano documenti della storia politica ed amministrativa e quindi della vita quotidiana di quegli anni: giornali, libri di scuola, tessere annonarie e politiche, volantini, fotografie, libri, abiti, gazzette ufficiali e pubblicazioni clandestine, sia in sloveno che in italiano

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- è un Museo che merita veramente una visita !

- i prossimi Grenzer Reisen ritorneranno nuovamente nella valle del Vipacco e, da questa, ancora più ad Est.

- A risentirci.

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