- Salve!
- Sempre a cavallo dei confini - passeremo più volte dal confine italiano a quello sloveno e viceversa...- visiteremo località che ci documentano la ricca e tormentata storia delle nostre terre: il nazionalismo, la I Guerra Mondiale, persino il legittimismo francese del sec XIX hanno lasciato le testimonianze che ora presentiamo:
- Partiamo da Doberdò del Lago dirigendoci verso Sagrado;
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- sulla strada, a destra, troveremo un cartello che ci invia alla Trincea delle Frasche ed al Monumento a Filippo Corridoni.
- Filippo Corridoni era un sindacalista rivoluzionario, ossia un socialista che, nella confusione ideologica al momento dello scoppio della I GM, ritenne che lo scoppio della guerra (borghese ) avrebbe favorito una rivoluzione (proletaria). Erano le idee anche dell'amico Benito Mussolini per cui i due divennero interventisti e si arruolarono volontari nell'Esercito Italiano.
- Corridoni morì in questi pressi 23 ottobre 1915, all'assalto della trincea delle Frasche. Il suo corpo non fu ritrovato nella tregua concordata per ricuperare feriti e cadaveri.
- Il fascismo interpretò la sua figura come quella di un fascista della prima ora e lo stesso Mussolini si interessò alla costruzione di questo monumento eretto nel 1933 (su progetto di Francesco Ellero) in cui spiccano, oltre che la simbologia fascista e nazionalista, anche quella del lavoro (la vanga ed il martello). altezza 17 m. (a memoria, non si trovano conferme)
- In questa zona i combattimenti nel 1915 furono violentissimi: ben segnalati da cartelli, ora si percorrono i sentieri che portano alla Trincea e Galleria delle Frasche, al Cippo della Brigata Sassari ( (13.000 morti, 18.000 feriti, tanto per dare un' idea...).
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- Tornati indietro a Doberdò, ci si dirige verso Castagnevizza del Carso, di qui all'incrocio di Temnica, dove si trova l'indicazione per raggiungere la cima del monte Trstelj ( 643 m) ed il suo rifugio.
- Notevole il panorama che si gode dalla cima (Golfo di Trieste, di Manzano, Istria) e dal Rifugio. (ottima la cucina di selvaggina, merita la gita!). Durante la I GM qui c'era un osservatorio austriaco ed una batteria. Erano iniziati sul Trstelj lavori di fortificazione per sostituire, in caso di perdita, l'Hermada.
- Sulla cima una antenna della radio rende il Trstelj visibile da una ampia zona.
Nel muro del rifugio una lapide ricorda gli incontri clandestini del gruppo antifascista sloveno TIGR. (purtroppo i ns Grenzer_emissari non la hanno fotografata)
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- Trstelj
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- Si scende dal Trstelj, si continua verso Ovest, verso il Monte Faiti – segnato sulle mappe italiane, altra località di battaglie sanguinose nella WW1 - – o cercando (chiedendo) della località Cerje (non segnata)
- Qui è in costruzione un monumento dedicato "Ai difensori della terra slovena"; Nei tre piani dell' edificio verranno posti tre musei dedicati rispettivamente alla I GM, alla II GM, alla guerra di indipendenza combattuta dalla Slovenia nel 1991.
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- La cima è stata spianata e ridotta a parcheggio, ma il panorama intorno, in una giornata limpida, è a 360°:
- ecco l'Hermada. (merita notare come Hermada derivi da Grmada, frequente toponimo sloveno che significa " fuoco di segnalazione "; queste cime infatti, nell'epoca delle incursioni turche, avevano pronti dei falò per segnalare gli allarmi.
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- ed ecco verso Nord la Soglia di Gorizia, ossia la Valle del Vipacco che si congiunge con la pianura friulana.
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- Dal Faiti /Cerje si scende verso Gorizia; Entrati a Gorizia si passa in centro la ex linea confinaria e si raggiunge a Nova Gorica, il Convento francescano di Castagnavizza, Kostanjevica.
- per gli orari: [Permesso negato per la visualizzazione di questo supporto multimediale]
6) Panorama da Castagnevizza: quasi al centro verso dx, si scorge il torrione del Monumento sul Faiti, di cui sopra, al centro il solco del Vallone, ed a dx il Castello, sede del Museo della I GM, una visita del quale, è doooverosa !
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- Nel monastero francescano di Castagnevizza - eretto nel sec. XVIII e ricostruito dopo la I GM - sono custoditi i sepolcri dell'ultimo Re Borbone di Francia, Carlo X, e dei suoi famigliari.
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- Carlo X di Borbone, Re di Francia, fratello di Luigi XVI (quello decapitato) e Luigi XVIII ( quello restaurato dopo Waterloo ) fu Re di Francia dal 1824 al 1830, quando, a causa della sua politica ultra reazionaria, venne cacciato dalla rivoluzione borghese che mise sul trono Luigi Filippo d'Orleans.
- Dopo aver peregrinato in esilio in Inghilterra e in Boemia, giunse a Gorizia dove morì di colera dopo appena 17 giorni dal suo arrivo e fu sepolto nella cripta del convento. Dopo di lui vennero sepolti i suoi famigliari: il figlio Luigi Antonio, duca d’Angoulême, la nuora Maria Teresa Carlotta (figlia di Luigi XVI; si sposavano fra cugini) ed il nipote Enrico, conte di Chambord.
- Questo Enrico conte di Chambord stava per diventare il nuovo Re di Francia nel 1871, con il nome di Enrico V, dopo il disastro di Sedan, poiché una restaurazione dei Borboni sembrava a portata di mano, data la maggioranza monarchica della Assemblea Nazionale; nelle trattative però, Enrico non volle rinunciare alla bandiera bianca dai gigli d'oro dei Re di Francia e così, all'ultimo momento, mandò a monte la restaurazione della Monarchia in Francia. [Permesso negato per la visualizzazione di questo supporto multimediale]
- Fu così che sorse in Francia la III Repubblica, la quale, percepita all'inizio come una soluzione provvisoria, durerà invece fino al prox. disastro francese, quello del 1940. ( 2GM, WW2)
- In Francia, al Castello di Chambord sono ora visibili tutti gli apparati già preparati per la cerimonia della incoronazione.
- Ancora oggi il monastero è meta dei legittimisti francesi che lasciano scritto nel libro delle firme come la pensano " à bas la République !!"
- Carlo X
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- ingresso alla Cripta:
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- la Cripta:
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- Fine della gita! (e delle foto a disposizione )
- Vi alleghiamo questo link ad una carta militare Austriaca in cui possiamo selezionare anche la ns. zona per fare interessanti confronti topografici e toponomastici. - [Permesso negato per la visualizzazione di questo supporto multimediale]
- Con la prossima gita ritorneremo nella Valle del Vipacco per visitare non solo un Castello con un notevolissimo museo della storia del 900 delle parti nostre..., ma anche un romano Castellum Aquae !
- saluti
- il Grenzer
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