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Grenzer Reisen_1: La Valle del Vipacco
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1
Giugno 14, 2008 - 2:02 am

Salve Amici!

Non è solo un luogo comune, credo, ma spesso è proprio vero che le località più vicine a noi siano anche le più sconosciute e le meno considerate.

Per esempio, chi potrebbe immaginere che la Valle del Vipacco, che si estende a poca distanza da Trieste, sia ricca di suggestivi luoghi storici ed archeologici che meritano di esser conosciuti e valorizzati?

Altrettanto si può dire di tutta la vicina Slovenia che, se esplorata con un po' di preparazione ed interesse per la Storia, rivela la ricca sedimentazione di testimonianze storico-culturali che vi si è accumulata nel corso dei secoli.

Il Grenzer, quindi, istituito il Reparto di Turismo di Confine, si è procurato un po' di foto di cui ora, volentieri, vi partecipa.......;

Ecco il nostro primo incontro dirigendoci verso la valle del Vipacco:

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Chi ci guarda all' alto del monumento è il barone Andrej Čehovin, uno sloveno che, distinguendosi nell' esercito di Radetsky nelle campagne del 1848-1849 ( la I guerra di Indipendenza, per gli Italiani), venne ricompensato dal Governo Imperiale K.K. con carriera nell' Esercito ed con il titolo di Barone.
Il monumento, eretto nel 1898 da una Associazione di Reduci, a Dolanci, vicino alla località Čehovini, con lapidi in tedesco e sloveno, venne rimosso e nascosto dai paesani nel 1926 per sottrarlo alla ostilità delle autorità italiane. ( la zona allora era nel Regno di Italia )
Rimesso al suo posto nel 1987, è ora valorizzato come un elemento costituente della nuova identità nazionale slovena. - “... Andrej Čehovin represents one of the bright stars in the Slovenian military history”

- altre foto del monumento:

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.

per la storia della zona:

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- per una storia militare degli Sloveni:

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- considerazioni socio-politiche sul caso:

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Come si raggiunge: da Opicina si prende la Strada per il Vipacco, giunti a Kobdilj si prende la strada per Vipava, lungo la valle del fiume Branica; si passerà per Čehovini; poco oltre girare a sinistra, verso Dolanci.

Porti i nostri omaggi al Sig. Barone – antenato del noto uomo politico triestino - , si ritorna sulla strada verso Vipava;
Più oltre il paese di Goče merita una deviazione: caratteristica l'architettura rurale delle sue case con cortili. ballatoi, scale esterne.

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C4%8De,-Vipava.htm?_ctg_kraji=3288&lng=4

Si raggiunge quindi Lože ed il Castello Coblenz, dal nome dei proprietari che lo riadattarono in stile barocco nel 1600.

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Da Lože si raggiunge Vipava: da visitare le risorgive dietro il Palazzo Lantieri, (vi fu ospite Goldoni )

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)

Presso la locale Azienda Turistica ( in piazza ) si possono ottenere delle carte geografiche della valle del Vipacco in italiano e acquistare i notevoli vini dei molti produttori della zona.

Si prosegue quindi verso Ajdovščina, Aidussina, (Haidovium in lat. medioevale, Haidenschaft, in tedesco)

Il nome deriva dall' etimo sloveno etimo "àjd"; il termine significa "pagano" o "non cristiano", e anche, più raramente "gigante". "Ajdi" o "ajdje" venivano infatti chiamati i giganti che, secondo una credenza popolare, abitavano sulla Terra prima degli uomini.
Ajdovščina quindi rende il senso di stupore con cui le popolazioni, oramai cristianizzate, che si stanziorono dopo la distruzione dell' insediamento romano, vedevano le sue imponenti rovine, attribuite a Giganti/Pagani, ossia ad una epoca da loro sentita come estranea e lontana.

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Aidussina era in origine una stazione di posta ed un insediamento militare romano ( Castra ) cinto da mura fortificate con 12 torri, a guardia dello sbocco della via Gemina, che vi giungeva dalla Selva di Piro, e dell'entrata nella valle del Vipacco ( lat. Frigidus, slov. Hubelj ) che conduceva direttamente alla pianura friulana.
Scrive G. Caprin in ALPI GIULIE nel 1895 che " 4 sono ancora visibili, ed una raggiunge l'altezza di 20 metri"

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Resti delle mura e delle torri sono inoltre visibili incorporate nelle case del nucleo centrale della cittadina.
Venne distutta, probabilmente, dal passaggio di Attila nel 451.

Da allora, la valle del Vipacco, detta anche la "soglia di Gorizia" sarà la comoda strada di accesso di tutte le invasioni dell' Italia, dai Goti, ai Longobardi nel 568 alle incursioni degli Akyngy bosniaci dei secoli XV e XVI.

Che il luogo fosse un punto strategico di incontro fra le forze occidentali ed orientali è comprovato dal fatto che in questa pianura :

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si svolse nel 394 ( 5/6 settembre) la:

Battaglia del Frigido

fra l'Imperatore della parte Orientale, Teodosio ed un usurpatore, pretendente alla parte occidentale dell' Impero: Eugenio, sostenuto dal franco Arbogaste, pagano.

Teodosio aveva riconosciuto nella parte Orientale il Cristianesimo come religione ufficiale dell' Impero e posto fuori legge i culti pagani ( 391 ) e ciò aveva scatenato l'intolleranza e la violenza dei cristiani verso il Paganesimo residuo; Eugenio, invece, si era dimostrato più tollerante verso i Pagani.

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versione di Wiki tedesca, più articolata:

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Vinse Teodosio e la battaglia venne interpretata dai cronisti cristiani come la definitiva vittoria ( militare, la precedente era stata nel 312, Ponte Milvio, con Costantino) del Cristianesino sul Paganesimo: una miracolosa Bora avrebbe infatti soffiato da Est in faccia alle truppe di Eugenio che, accecate ed impossibilitate ad usare le frecce, soccombettero.
In realtà, le truppe pagane erano presenti in entrambi gli schieramenti; la religione, quindi, come spesso accade, offrì – ed offre - un modo per interpretare quella che, invece, era una oramai cronica lotta per il potere politico-economico fra le diverse regioni dell' Impero.
Fu l'ultima grande battaglia delle guerre civili romane; riunì per l'ultima volta l'Impero sotto un unico Imperatore, ma era oramai un Impero gravemente indebolito – quasi distrutto l'esercito dell' Occidente - e con un esercito vincitore in grande parte barbarizzato.

Nella prossima spedizione saliremo sulla Selva di Piro per vedere i resti del Claustra Alpium Juliarum, il sistema difensivo romano eretto nel III secolo d.C., che andava da Tarsatica ( Fiume ) ad Julia Emona ( Lubiana ).

saluti!

Ein Wanderer Grenzer

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