[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Quarion si sentiva frustrato…[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Qualcuno era entrato di nascosto nella piccola baita che lui e Lester, il suo maestro, occupavano, ai margini della foresta di Chormanthor, ai limiti del territorio Eladrin di Myth Drannon, uccidendo il maestro ed incendiando l’abitazione…[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Quarion stava appunto rientrando a casa dalla capitale, quando avvistò le fiamme. Quando arrivò, era oramai troppo tardi per salvare la costruzione, ma Quarion si avvolse nel suo mantello, inzuppato con l’acqua del pozzo, ed entrò in quell’inferno, portando fuori il corpo esanime del maestro, solo per scoprire che Lester era morto, trafitto in un occhio da un quadrello di una piccola balestra.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Ora sedeva, solo, sul bordo del pozzo, osservando ora l’orizzonte stellato, ora i pochi resti carbonizzati della casa, pensando a colui che, mesi prima, gli aveva salvato la vita: il Maestro Lester, un vecchio ladro (ed inguaribile burlone) che, a seguito di una brutta ferita subita in combattimento anni prima, aveva perso buona parte della sua mobilità ed a causa di questo, aveva stipulato un patto di natura arcana, per avere potere.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Quarion ricordava come il vecchio lo avesse salvato quando, vicino alla sua casa, era stato assalito da quattro creature mannare, e Lester le aveva sbaragliate prima e curato le sue ferite poi. Pesava a come, affascinato dai poteri del vecchio aveva insistito con lui affinchè gli insegnasse la sua arte, alla sua gioia quando, alla fine, il veccho acconsentì. Pensava a qualche giorno prima quando, dopo tanti mesi, alla fine il maestro dichiarò: “Il momento è quasi giunto! Sei pronto?” Ma egli non era più là, ad indicargli quando…[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Mentre fremeva di rabbia ed impotenza, non sapendo nemmeno da che parte iniziare a cercare l’assassino di colui che, per Quarion, fu quasi un secondo padre, l’eladrin notò che, sulla linea dell’orizzonte, all’improvviso le stelle… si mossero![/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]Come se un frammento di cielo si fosse staccato, una figura esile, avvolta in un mantello scuro come la notte, trapuntato di stelle, venne verso Quarion e si fermò a pochi passi da lui. Il cappuccio lasciava a malapena intravvedere il volto diafano di una donna, che disse: “Il momento è giunto Quarion! Sei pronto?”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Chi sei’?” replicò l’eladrin, alzandosi in piedi…[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]“Io sono la tua schava, io sono la tua padrona, sono la risposta che cerchi, sono il potere che brami… Posso essere ognuna di queste cose, oppure tutte assieme, se lo desideri… Potrei anche essere soltanto un sogno di una notte stellata, che svanisce al sorgere del sole… Mi hai cercato per mesi, cosa vuoi che io sia per te, Quarion?”[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Il giovane fu colto alla sprovvista, non si aspettava che il potere che cercava si manifestasse così a lui. Riflettè alcuni momenti, nei quali la figura stellata non si mosse, a parte un leggero movimento della testa che seguiva i suoi spostamenti. Alla fine, Quarion prese la sua decisione:[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Signora delle Stelle! Io bramo le conoscenze ed il potere che tu puoi concedermi! Voglio elevarmi al di sopra della gente ed essere più grande di quello che sono e potrei mai diventare senza il tuo aiuto! In più, voglio trovare l’assassino del mio maestro e vendicarlo!”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Ci sarà un prezzo da pagare, Quarion…” ammonì la donna “Lo so e lo accetto!” replicò con convinzione il giovane Eladrin.[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]A quel punto, la donna si avvicinò a Quarion, allungando fuori dal mantello le sue nude sottili braccia dalla pelle chiarissima verso di lui per abbracciarlo e, subito dopo avvicinò le sue labbra a quelle dell’eladrin e lo baciò. Quarion sentì il potere crescere in lui, la sensazione fu inebriante e, mentre si abbandonava ad essa, il giovane sentì ancora la voce della donna:[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Il potere delle stelle è difficile da controllare, Quarion, per questo io lo concedo in proporzione alla forza ed alla volonta di coloro che stipulano un patto con me! Ma se tu ti dimostrerai capace, non ci saranno limiti al potere che ovrai!”[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Quando Quarion riaprì gli occhi, la donna lo sciolse dal suo abbraccio e, mentre arretrava di un passo da lui, gli disse ancora:[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]“Ora, sappi che il tuo maestro è stato ucciso da un suo vecchio nemico, un elfo drow di nome Chamdar, lo stesso che gli inflisse la ferita che lo ha debilitato molti anni fa. Troverai più notizie su di lui nel villaggio di Aaldem, che si trova ad Ovest, sulle pendici meridionali delle montagne del Dorso del Mondo! Ricordati che là, dovrai fare anche una cosa per me!”[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Mentre la donna parlava, i contorni della sua figura si fecero indistinti, mentre le stelle del suo manto si fusero nuovamente con quelle del cielo.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Quarion si ritrovò da solo a fissare l’orizzonte…[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Assam e Kadjma erano ancora abbracciati dopo aver fatto l’amore… con quell’atto, lei aveva sperato di trattenerlo, di dissuaderlo dai suoi propositi di fuga ma, alla fine, capì che lui non avrebbe cambiato idea.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]In silenzio, con gli occhi che lentamente le si riempivano di lacrime, lo osservava mentre si alzava, si rivestiva e raccoglieva le sue cose, riponendole nel suo zaino.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Allora sei deciso? Nulla di ciò che posso dire o fare ti distoglierà dai tuoi propositi di fuga? Neanche il mio amore può fare qualcosa?” disse Kadjima sforzandosi per non piangere.[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Assam la abbracciò “No, Kadjma! Proprio l’amore che provo per te, per la nostra terra e per la nostra gente mi impedisce di restare…” cercò di spiegare Assam.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Sarò reclutato a forza nell’esercito degli Shadovar… se accadrà io perderò me stesso! Hai visto anche tu com’è cambiato mio fratello maggiore, Hassin, da quando è partito un anno fa a quando è tornato al villaggio come reclutatore! Ha preso i suoi migliori amici e li ha reclutati a forza, uccidendo uno di loro quando ha provato a scappare! E’… impazzito… Questa è la fine che si fa servendo le ombre, e io non voglio… proprio no!"[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Kadjma lo baciò, mettendoci tutta la sua passione ed il suo amore, ben sapendo che, forse, quello sarebbe stato il suo ultimo bacio al ragazzo che amava. Poi, sospirando gli chiese:[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“E adesso? Dove andrai? Cosa farai?” al che Assam, sorridendole, le rispose: “Ho sentito parlare di un gruppo clandestino che cerca di opporsi alle ombre! Si fanno chiamare i Re delle Sabbie e si dice che godano di appoggi e aiuti esterni al paese! Li troverò e mi unirò a loro…” disse il giovane pieno di entusiasmo, salendo in groppa al suo asino“… Poi tornerò a prenderti!” concluse, avviandosi lungo la via.[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Kadjima rimase a guardarlo andare via, col volto rigato dalle lacrime, finchè Assam non scomparve dietro le colline. La ragazza seppe il giorno dopo che, così come il padre di Assam voleva cederlo ai reclutatori i quali, scoperta la fuga del giovane mago, gudati da Hassin organizzarono delle battute di caccia all’uomo, anche suo padre l’aveva venduta a loro: il suo destino era di finire al servizio della Cupola della Notte, il nero tempio della dea Shar, retto dall’oscuro principe Rivalen Tanthul, locato nell’Enclave di Shade, la capitale del restaurato regno di Netheril, sede del potere dei Dodici Principi di Shade. A causa della maggior sorveglianza sui “reclutati”, lei non riuscì a fuggire…[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Goloth era un orco ambizioso…[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Non sopportava l’isolazionismo nel quale il “suo” re, Obould XVII aveva spinto il regno di Molte Frecce: fosse per lui avrebbe fatto di tutto per ricordare ai regni vicini la presenza del suo popolo, una forza con la quale tutti avrebbero dovuto, prima o poi fare i conti.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Avendo poco seguito in patria, Goloth aveva cercato alleati all’estero, e li aveva trovati presso il Signore della Guerra Salazar ed il suo luogotenente, il Drow chiamato Chamdar…[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Essi gli promisero aiuto e supporto armato quando avesse deciso di far valere le sue idee presso il suo popolo ed il suo re in cambio, per qualche tempo, Goloth ed i migliori guerrieri della sua tribù avrebbero prestato servizio nell’esercito che i due stavano radunando. La qual cosa risultò gradita all’orco, in quanto gli permetteva di sfogare la sua furia barbarica come aveva fatto nel villaggio di Hithlum qualche giorno prima e come stava facendo ad Aaldem adesso…[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Con un fischio, Chamdar lo riscosse dai suoi pensieri e lo riportò alla realtà: un uomo dalla struttura fisica imponente stava da solo creando scompiglio tra gli attaccanti: persa la spada e danneggiata in vari punti la sua armatura, l’uomo respingeva i nemici con i pugni sferrati con i guanti chiodati. Era addirittura riuscito ad atterrare uno degli orchi…[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Goloth non corse rischi inutili: afferrò il suo grande arco ed incoccò una freccia. Colpì l’uomo in pieno, ma questi non sembrava aver risentito del colpo! Goloth incoccò una seconda freccia e colpì… l’uomo si sbarazzò dell’ultimo avversario che lo impegnava ed iniziò lentamente a camminare verso il capo orco: perdeva molto sangue.[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Goloth tirò ancora, colpendo l’uomo in pieno petto, spaccanogli il pettorale dell’armatura: il guerriero cadde in ginocchio. Goloth lasciò cadere l’arco ed impugnò il suo falcione, si mise di fianco all’oramai piegato avversario, brandì l’arma con entrambe le mani e la alzò sopra la sua testa…[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Addio, Harnak” disse il drow Chamdar prima che l’arma dell’orco decapitasse l’eroico difensore di Aaldem.[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Non corse molto tempo che il locandiere Jock diede segno d’essere ancora vivo. Il petto gli si sollevò impetuosamente dilatandosi, agitò le membra, si scosse e finalmente aprì gli occhi fissandoli sul Drow che gli stava curvato sopra.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Mi riconosci?” gli chiese quest’ultimo, frenando a stento l’ansia che gli rodeva l’anima…[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Se non mi inganno, tu sei l’elfo scuro che avrei dovuto sgozzare anni fa” disse Jock “Che stupido che fui a farmi distrarre!”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Lasciamo perdere il passato e parliamo di cose più importanti…” riprese Chamdar “Ascoltami e rispondi e tu Goloth riattizza quel fuoco che forse ne avremo bisogno!”[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Un fremito passò sul volto di Jock; egli fissò angosciosamente le vampe che si alzavano e si abbassavano, illuminando bizzarramente i resti degli edifici circostanti.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Jock! Parlami di Maledàar, la nipote del tuo vecchio amico Tiberius…” il locandiere ebbe un sussulto che non sfuggì al Drow.[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Parlarti di Maledàar!” esclamò egli ghignando “Mai!”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Jock!” disse il Drow furente “Bada che ti farò soffrire mille torture se ti ostini a tacere. Dov’è Maledàar?”[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]“Chissà? Forse a Kryptgarden, forse a Eltugard, forse a Najara. Forse è viva, forse è morta…”[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]Chamdar emise un grido di rabbia: “Forse è morta!” esclamò “Tu sai qualcosa. Parlerai! Sì parlerai, dovessi bruciarti le gambe!”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Puoi bruciarmi anche le braccia fino alle spalle, non parlerò! Lo giuro!”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Miserabile!” gli urlò contro il Drow “Ti uccido!”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Uccidimi, ma non parlerò”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Goloth! A me!” chiamò Chamdar.[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]L’elfo scuro afferrò il prigioniero per le braccia e lo scagliò violentemente a terra. L’orco prese i piedi di Jock e li avvicinò alla fiamma. La dura pelle delle piante si annerì al contatto dei carboni ardenti e scoppiettò. Un nauseante odore di bruciato si sparse nell’aria. Jock sobbalzò, mugolando come una tigre e i suoi occhi s’iniettarono di sangue.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Tienilo fermo, Goloth” disse Chamdar.[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Un urlo straziante irruppe dal petto del torturato.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Basta… basta” rantolò Jock con voce strozzata.[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]”Parlerai? Gli chiese il Drow.[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Il locandiere digrignò i denti, poi si morse le labbra e ferocemente negò, quantunque il fuoco continuasse a mordergli e calcinargli le carni. Passarono ancora pochi istanti. Un secondo urlo, ancora più straziante del primo, gli uscì dalle labbra.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Basta!” rantolò “E’ troppo…”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Parlerai ora?” chiese Chamdar, apparentemente riacquistando la calma.[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]“Sì… parlerò… basta… aiuto!”[/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Il Drow con una violenta strappata lo allontanò dal braciere.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Parla, miserabile!” gli gridò.[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2]Jock lo guardò in volto con due occhi che facevano paura. Con uno sforzo disperato si alzò a sedere, ma ricadde mandando un rauco gemito e rimase immobile con la faccia orribilmente sconvolta per lo spasmo e la bocca contorta.[/SIZE][/FONT]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“E’ morto?” chiese Goloth.[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“No, non è che svenuto” rispose Chamdar.[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]”Bisogna andare cauti, padrone. Se muore prima che abbia confessato, è una grande disgrazia!”[/FONT][/SIZE]
[SIZE=2][FONT=Comic Sans MS]“Non morirà così presto, te lo assicuro!” Gli rispose l’elfo scuro.[/FONT][/SIZE]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2][/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2][/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=2][/SIZE][/FONT]
[FONT=Comic Sans MS][SIZE=1]Tratto da: "I misteri della Jungla Nera" di Emilio Salgari[/SIZE][/FONT]
1 Ospite(i)
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.